RITIRO ON LINE - settembre 2020













Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.


Signore, io so che tu sei

nella fede luminosa

di una notte tellata,

di un giorno radioso

di azzurro e di sole.

Io so che sei qui,

nella speranza gioiosa

di un bimbo che viene,

di una lettera che arriva,

di un amico che torna.

    ( Mauricio Silva (1925-1977) piccolo fratello del Vangelo, desaparecido)



Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.


 

=============================================================

"PREGARE IL PADRE NOSTRO"

 Gesù pregava come prega ogni uomo del mondo. Eppure, nel suo modo di pregare, vi era racchiuso un mistero, qualcosa che sicuramente non era sfuggito ai suoi discepoli, se nei vangeli troviamo quella supplica così semplice e immediata: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1).

Gesù mette sulle labbra dei suoi discepoli una preghiera breve, audace, fatta di sette domande – un numero che nella Bibbia non è  casuale,  indica  pienezza”.

 Questa  presentazione  introduce  le  meditazioni  di  papa Francesco sul Padre Nostro, da lui tenute nelle udienze generali del mercoledì. Sono un  materiale  prezioso da approfondire nei nostri momenti di riflessione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.

(Mc 1, 9-15, 27-29, 32-39)

 

9Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».…..

27Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 28La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni.…..

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

(Mc 14, 26-27, 32, 35-36, 39)

 26Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 27Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:  Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.…..

32Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego»…..  35Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. 36E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu»….. 39Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MEDITATIO   Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line: il grande silenzio !  Il protagonista è lo Spirito Santo.

 Il modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore".

SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE

 

I Vangeli ci hanno consegnato dei ritratti molto vivi di Gesù come uomo di preghiera: Gesù pregava. Nonostante l’urgenza della sua missione e l’impellenza di tanta gente che lo reclama, Gesù sente il bisogno di appartarsi nella solitudine e di pregare. Il vangelo di Marco ci racconta questo dettaglio fin dalla prima pagina del ministero pubblico di Gesù:

«35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava.» (cfr 1,35).

 

Tutti ti cercano!

La giornata inaugurale di Gesù a Cafarnao si era conclusa in maniera trionfale. Calato il sole, moltitudini di ammalati giungono alla porta dove Gesù dimora: il Messia predica  e  guarisce.  Si  realizzano le antiche profezie e le attese di tanta gente che soffre: Gesù è il Dio vicino, il Dio che  ci  libera. Ma quella folla è ancora piccola se paragonata a tante altre folle che si raccoglieranno attorno al profeta di Nazareth; in certi momenti si tratta di assemblee  oceaniche, e Gesù è al centro di tutto, l’atteso dalle genti, l’esito della speranza di Israele.

Eppure Lui si svincola; non finisce ostaggio delle attese di chi ormai lo ha eletto come leader. E’ un pericolo dei leader: attaccarsi troppo alla gente, non prendere le distanze. Gesù se ne accorge e non finisce ostaggio della gente. Fin dalla prima notte di Cafarnao, dimostra di essere un Messia originale. Nell’ultima  parte  della  notte,  quando  ormai  l’alba  si annuncia, i discepoli lo cercano ancora, ma non riescono a trovarlo. Dov’è? Pietro finalmente lo rintraccia in un luogo isolato, completamente assorto in preghiera. e gli dice:

«36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!».» (Mc 1,36-37).

L’esclamazione sembra essere la clausola apposta a un successo plebiscitario, la prova della buona riuscita   di una missione.

Ma Gesù dice ai suoi che deve andare altrove; che  non è la gente a cercare Lui, ma è anzitutto Lui a cercare gli altri. Per cui non deve mettere radici, ma rimanere  continuamente  pellegrino  sulle  strade  di  Galilea:

«38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.» (vv. 38-39).      E anche pellegrino verso il Padre, cioè: pregando. In cammino di preghiera. Gesù prega.

 

L’intimità con il Padre

In  qualche  pagina  della  scrittura  sembra  essere  anzitutto la preghiera di Gesù, la sua intimità con il Padre,  a governare tutto. Lo sarà per esempio soprattutto nella notte  del  Getsemani.  L’ultimo  tratto  del  cammino  di Gesù (in assoluto il più difficile tra quelli che fino ad allora ha compiuto) sembra trovare il suo senso nel continuo ascolto che Gesù rende al Padre. Una preghiera sicuramente non facile, anzi, una vera e propria “agonia” – nel senso dell’agonismo degli atleti –, eppure una preghiera capace di sostenere il cammino della croce. Ecco il  punto  essenziale:  lì,  Gesù  pregava:

«Sedetevi qui, mentre io prego» (Mc 14,32)

 

Gesù pregava con intensità nei momenti pubblici, condividendo la liturgia del suo popolo, ma cercava anche luoghi raccolti, separati dal turbinìo del mondo, luoghi che permettessero di scendere nel segreto della sua anima: è il profeta che conosce le pietre del deserto e sale in alto sui monti. Le ultime parole di Gesù, prima di spirare sulla croce, sono parole dei salmi, cioè della preghiera dei giudei: pregava con le preghiere che la mamma gli aveva insegnato.

«34Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mc 15,34)

 

Signore, insegna anche a me a pregare

Gesù pregava come prega ogni uomo del mondo. eppure, nel suo modo di pregare, vi era racchiuso un mistero, qualcosa che sicuramente non è sfuggito agli occhi dei suoi discepoli, se nei vangeli troviamo  quella supplica così semplice e immediata: «Signore, insegnaci a pregare! ».

«1Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare»   (Lc 11,1).

Loro vedevano Gesù pregare e avevano voglia di imparare a pregare: «Signore, insegnaci a pregare». E Gesù non  si  rifiuta, non è geloso della sua intimità con il Padre, ma è venuto proprio per introdurci in questa relazione con il Padre. E così diventa maestro di preghiera dei suoi discepoli, come sicuramente vuole esserlo per tutti noi.

Anche noi dovremmo dire: “Signore, insegnami a pregare. Insegnami”.

Anche se forse preghiamo da tanti anni, dobbiamo sempre imparare! L’orazione dell’uomo, questo anelito che nasce in maniera così naturale dalla sua anima,  è forse uno dei misteri più fitti dell’universo. E non sappiamo nemmeno se le preghiere che indirizziamo a Dio siano effettivamente quelle che Lui vuole sentirsi rivolgere.

 

L’umiltà, fondamento della preghiera

La Bibbia ci dà anche testimonianza di preghiere inopportune, che alla fine vengono respinte da Dio: basta ricordare la parabola del fariseo e del pubblicano. Solamente quest’ultimo, il pubblicano, torna a casa dal tempio giustificato, perché il fariseo era orgoglioso e gli piaceva che la gente lo vedesse pregare e faceva finta di pregare: il cuore era freddo. E dice Gesù: questo non è giustificato «perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato» (Lc 18,14).

Il primo passo per pregare è essere umile, andare dal padre e dire: “guardami, sono peccatore, sono debole, sono cattivo”, ognuno sa cosa dire…  Ma  sempre  si  incomincia  con  l’umiltà,  e  il  Signore  ascolta.  La  preghiera  umile  è  ascoltata  dal  Signore.

Perciò, la cosa più bella e più giusta che tutti quanti dobbiamo fare è di ripetere l’invocazione dei discepoli: “Maestro, insegnaci a pregare!”. Tutti possiamo andare un po’ oltre e pregare meglio; ma chiederlo al Signore: “Signore, insegnami a pregare”. Facciamo questo e Lui sicuramente non lascerà cadere nel vuoto la nostra invocazione.

 (catechesi di Papa Francesco del 5 dicembre 2018)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ORATIO Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.

 

Ricevi, o Signore, le nostre paure

e trasformale in fiducia.

Ricevi la nostra sofferenza

e trasformala in crescita.

Ricevi le nostre crisi

e trasformale in preghiera.

Ricevi il nostro scoraggiamento

e trasformalo in fede.

 Ricevi la nostra solitudine

e trasformala in contemplazione.

Ricevi le nostre attese

e trasformale in speranza.

Ricevi la nostra morte

e trasformala in risurrezione.

Amen

 

(“PREGHIERE” da “Gli Scoiattoli” di Ore Undici)

 

 


 

 

 

 

 

 

 

CONTEMPLATIO     Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.  È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

 

Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,  

nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.  Amen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ACTIO     Mi impegno a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.

Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!  Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.

Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Arrivederci!           

 

(tratto dalle catechesi di Papa Francesco )


=============================================================