In questo periodo non avete ricevuto più nostre notizie non perchè abbiamo mollato tutto. Adesso riprendiamo i Ritiri on line mensili con qualche correzione ed aggiustamento, anche suggerito da voi!
Questa preghiera sulla Parola di Dio vuole avere il senso di ritorno alla ferialità ed alla quotidianità. Forse parecchi di noi sono andati al mare, in montagna, al lago... per un periodo di riposo. Parecchi hanno staccato la "spina" della vita di lavoro, di studio, di occupazioni solite, anche di servizio ecclesiale, per attacare la famosa "spina" al riposo del corpo e dell'anima.
Adesso questa spina dev'essere riportata nella prima situazione, ma non perchè è una questione di dovere, [tanto non si può far a meno], ma perchè è lì, nella quotidianità e nella ferialità, che il Signore ci vede, vuole fermarsi in casa nostra, ci converte, ci ama e ci salva.
Allora, nella ferialità e nella quotidianità, anche più piatta e nera, il Signore ci dice "Oggi la salvezza è entrata in questa casa" e sarà gioia per l'eternità!
Mettendoci nelle mani del Padre, vogliamo vivere tutti i momenti ordinari in modo straordinario!
Ciao a tutti! Un saluto "pregato" per tutti voi.
Arrivederci!
Claudio
Chiozzi
cla2001@tin.it
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1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.
2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l'icona, la Parola accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata.
Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.
Invoco lo Spirito Santo:
Spirito Santo,
illuminami col tuo
intelletto,
affinché
possa comprendere solo ciò che è santo.
Spirito Santo,
rifletti in me la
luce del consiglio,
affinché
possa scorgere solo ciò che è santo.
Spirito Santo,
infondimi il fuoco
della tua forza,
affinché
possa desiderare solo ciò che è santo.
Spirito Santo,
riversa in me la
tua conoscenza,
affinché
possa fare solo ciò che è santo.
Spirito Santo,
dammi un'ardente
devozione,
affinché
possa cercare solo ciò che è santo.
Spirito Santo,
fammi bruciare nel
timore di Dio,
affinché
non possa più perdere ciò che è santo.
(Devocionario)
3. Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.
4. LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Luca.
Parola di Dio
Si prende in mano una penna. Il Vangelo si
legge con la penna e non soltanto con gli occhi! "Lettura" vuol dire leggere
il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che
vengono descritte, l'ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che
agisce e chi riceve l'azione.
È un'operazione facilissima, che
però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
5. MEDITATIO Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: "Il Grande Silenzio"! "Il Grande Silenzio" della Meditatio deve durare almeno 30 min.
Notiamo che questo brano appare solo nel Vangelo secondo la tradizione lucana e avvera la profezia di Gesù pronunciata all'inizio del suo ministero "per proclamare un anno di grazia del Signore" (cfr Lc 4,16ss). Vediamo il testo.
- v. 1: L'azione di Gesù: entrato
in Gerico, attraverso la città.
Gesù attraversa la mia vita con la sua presenza, oppure è
come se Gesù non ci fosse? Come cambia la nostra vita al passaggio
di Gesù?
vv. 2-4: Viene descritto Zaccheo, con tinte
fortemente negative. "Capo dei pubblicani", che sono collaboratori dell'oppressore
e corrotti, ed è "ricco", avido, desideroso di guadagno e schiavo
del denaro, e non nel senso generico di possidente. Zaccheo è un
"peccatorone"! Tuttavia questo uomo "cercava di vedere il Signore". È
insoddisfatto, cerca qualcosa che lo spinge fino a salire su una pianta.
Non è un gesto di conversione, però è il segnale di
un'aspettativa.
In che cosa consistono i nostri peccati? Siamo peccatori nelle cose
grandi o nelle più piccole, quotidiane e banali? Cosa facciamo noi
per vedere Gesù? In quale disposizione interiore lo vogliamo incontrare?
Proviamo a chiamare per nome le nostre insoddisfazioni. Cosa cerchiamo
in Gesù?
v. 5: tutto il vocabolario è interessante,
ci dà la chiave del comportamento di Gesù e ci permette di
entrare nel suo cuore.
"Zaccheo": Gesù chiama il capo dei
pubblicani di Gerico per nome; il nome nella Bibbia è la conoscenza
della persona interamente; il cambio del nome da parte di Dio è
la consapevolezza di una vocazione e missione.
"subito": la fretta sta ad indicare la preoccupazione
di Gesù per l'uomo.
"Oggi": è l'oggi salvifico di Dio.
È l'oggi rivolto al ladro sulla croce ma anche del discorso iniziale
a Nazaret (cfr Lc 4).
"Devo": non "voglio", qualcosa che ha a
che fare con la missione di Gesù, e il "devo" sarà spiegato
chiaramente al v. 10.
"casa": non è tanto un luogo fisico
ma spirituale. È il cuore dell'uomo.
Sento che Gesù mi chiama per nome? Sento la preoccupazione
di Gesù per me? "O adesso o mai più": sento rivolta a me
questa proposta soprattutto quando si tratta di conversione? Sento che
la missione di Gesù è rivolta a me in particolare? Ho il
cuore aperto, disponibile ed accogliente per Dio che deve venire in noi?
v. 6: è la risposta di Zaccheo che,
sorpreso, si arrende e scende dall'albero "in fretta". La dinamica della
fretta dello spirito, non la fretta della vita moderna, è importante
nella nostra vita spirituale. Maria va in fretta da Elisabetta. "Nescit
tarda molimina Spiritus Sancti gratia", la grazia dello Spirito Santo non
conosce ritardi (Sant'Ambrogio). Una grande gioia avvolge Zaccheo. La grazia
ha fatto breccia nel perduto peccatorone!
Come siamo lenti, calcolatori, chiusi! Perché siamo così?
Perché non ci apriamo a Dio? Abbiamo fretta spirituale? Siamo nella
gioia e nella pace vera, o siamo solo contenti, allegri? Come si è
nella gioia?
v. 7: le mormorazioni delle altre persone:
Gesù affronta la critica totale; nessuno lo capisce, nemmeno i suoi.
I benpensanti non comprendono e Gesù, con il suo gesto, affronta
una critica un po' universale.
Siamo spesso non compresi? Nella vita spirituale, ci capita di non
essere capiti nemmeno dai più prossimi? Quali sono le cause di questa
incomprensione?
v. 8: è rimesso in scena Zaccheo che
esprime i frutti della conversione. Zaccheo in pochi istanti è passato
dalla condizione di peccatore a quella di chi ha capito fino in fondo le
esigenze più radicali del Vangelo.
Nella mia vita personale, di che cosa mi devo sbarazzare? Quali
sono i beni che devo dare ai poveri? Quali tengo e faccio fruttificare?
v. 9: "Oggi la salvezza è entrata
in questa casa". La salvezza è Gesù stesso, a cui l'uomo
apre la porta del suo cuore. Zaccheo è anche oggetto della misericordia
e dell'amore di Dio. Egli è "vero figlio di Abramo".
In cosa si concretizza la salvezza per me? Permetto a Dio di amarmi?
Lo lascio fare oppure faccio i miei calcoli? Sento Abramo come mio padre?
v. 10: il "devo" al v. 5 si concretizza.
Gesù deve venire e salvare tutti noi. Appartiene alla identità
di Gesù il chiamarci con amore.
Mi faccio cercare da Gesù? Mi faccio salvare da lui? Ero
perduto prima di incontrare Gesù?
"Ascolta e medita
la Parola per incontrare la volontà di Dio
e confrontarla con
il tuo progetto di vita.
Ascolta la Parola
per cogliere i segni della presenza di Dio nella tua storia,
che è porzione
preziosa della grande storia di salvezza.
Ascolta la Parola
per far crescere la tua fede e conquistare una sempre maggiore
e chiara conoscenza
del Dio di Gesù Cristo contro ogni forma di idolatria.
Ascolta la Parola
per illuminare la tua mente e assumere criteri di valutazione
sul mondo e sulla
storia perché cresca la giustizia e la pace.
Ascolta la Parola
per irrobustire il tuo carattere e affrontare
con gioia e coraggio
le difficoltà e le prove della vita.
Ascolta la Parola
per purificare la tua coscienza e amare il prossimo con generosità,
purezza di cuore,
libertà interiore.
Ascolta la Parola
per qualificare la tua formazione cristiana
E per alimentare
la tua carità".
(don G. E. Vecchi, SDB)
La meditazione non è fine a se stessa,
ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
6. ORATIO Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
Signore, ti ringrazio
perché mi hai chiamato alla fede
e perché
mi sei vicino in ogni momento della vita.
Nelle difficoltà
ho paura che tu mi lasci,
ma tu ci sei, mi
precedi, mi guidi, mi tieni in braccio e mi aiuti.
Signore, ti amo con
il mio piccolo amore,
smisuratamente piccolo
in confronto al tuo.
Il tuo amore riempie
tutta la mia vita.
Fa che io sia nelle
tue mani, abbandonato alla tua volontà,
come una rosa sfogliata
per il Corpus Domini.
Fa che mi senta chiamare
per nome,
che risponda prontamente,
che l'oggi di Dio
si compia nel mio cuore.
Allora sarà
il dovere di Dio che mi salva.
Allora la salvezza
entrerà nella mia casa!
7. CONTEMPLATIO Si
avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere
dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi.
È l'intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver
toccato Gesù.
È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.
8. ACTIO
Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell'oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell'actio.
Si compie concretamente un'azione che cambia
il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa
ora vita!
8. Prego con la Liturgia della Ore, l'ora canonica del giorno adatta al momento.
9. Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Quando ho finito l'Ora Canonica, spengo il
lumino o la luce di Tor Vergata.
Arrivederci!