RITIRO ON LINE
novembre 2002


È da due anni che svolgo il servizio di Ritiro On Line. Ho conosciuto tanta gente con questo mio servizio. Da febbraio, il nostro umile servizio ha avuto molta espansione con l’attiva collaborazione con qumran.net, che in questo periodo si trova al seguente indirizzo http://qumran.donboscoweb.it. Siamo quasi 1000: una bella comunità, da crescere, da conoscerci e anche da frequentarci sulle onde del web!

In questa occasione, vi chiedo una cosa, che Paolo e io con altri stiamo discutendo da tempo. Proprio questi ha proposto di aprire un altro Gruppo yahoo per la discussione, il comunicare con gli altri della lista, ecc. Vogliamo chiedervi: è utile che noi apriamo questo Gruppo specificamente dedicato alla discussione e allo scambio?

Scriveteci alla mail cla2001@tin.it o sanpolicarpo@libero.it e diteci le vostre proposte, suggerimenti, consigli… anche per i brani o per lo schema di preghiera...

Buon 2° Compleanno, Ritiro On Line, e andiamo avanti con fede, con gioia, con spirito di servizio, come penso che sia sempre stato questo povero strumento di preghiera.
 

Aspettiamo fiduciosi il vostro parere, mentre vi auguriamo buon mese di Novembre!
 
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1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.

2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l’icona, la Parola accendendo un lumino, la luce di Tor Vergata o di Toronto.

Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.

“Accogliendo ora la sua Croce gloriosa, quella Croce che ha percorso insieme ai giovani le strade del mondo, lasciate risuonare nel silenzio del vostro cuore questa parola consolante ed impegnativa: <Beati…>”.
[XVII GMG Toronto, Festa di accoglienza dei giovani, Discorso del Santo Padre, 25 Luglio 2002]

Invoco il Signore con queste parole o altre simili:

Apri i nostri occhi, Signore,
perché possiamo vedere te nei nostri fratelli e sorelle.
Apri le nostre orecchie, Signore,
perché possiamo udire le invocazioni
di chi ha fame, freddo, paura, e di chi è oppresso.

Apri il nostro cuore, Signore,
perché impariamo ad amarci gli uni gli altri come tu ci ami.
Donaci di nuovo il tuo Spirito, Signore,
perché diventiamo un cuor solo ed un'anima sola, nel tuo nome.
Amen.
(Madre Teresa)

3. Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.

“Raccolti intorno alla Croce del Signore, guardiamo a Lui…”
[XVII GMG Toronto, Festa di accoglienza dei giovani, Discorso del Santo Padre, 25 Luglio 2002]
 

4. LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Matteo (Mt 20, 29-34)

 29 Mentre uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. 30 Ed ecco che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero a gridare: “Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide! ”. 31 La folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte: “Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi! ”. 32 Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: “Che volete che io vi faccia? ”. 33 Gli risposero: “Signore, che i nostri occhi si aprano! ”. 34 Gesù si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e lo seguirono.

Parola di Dio

Il Vangelo si legge con la penna e non soltanto con gli occhi! “Lettura” vuol dire leggere il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che vengono descritte, l’ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che agisce e chi riceve l’azione.
È un’operazione facilissima, che però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
 

5. MEDITATIO    Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: “Il Grande Silenzio”! “Il Grande Silenzio” della Meditatio deve durare almeno 30 min.

Il brano è parallelo ai vangeli sinottici. Questo brano non è solitamente letto e meditato nella liturgia. La cecità era molto diffusa in Palestina ed è vista come castigo di Dio. La guarigione dimostra la misericordia di Dio. Ridare la vista ai ciechi è opera di Dio e segno della venuta del Signore. La cecità è figura dell’indurimento del cuore. Gesù chiama i farisei “ciechi e guide di ciechi”. La cecità spirituale è tipica dei farisei. Gesù incontra due ciechi.
Alcuni versetti:

- seduti lungo la strada: ecco che questi due ciechi erano seduti fuori dalla città di Gerico, lungo la strada. Andiamo con ordine: “uscendo da Gerico” è questo un luogo nella Bibbia che richiama molti particolari. I ciechi o coloro che avevano qualche malattia erano ripudiati, mandati fuori dalla città, i profeti sono stati uccisi fuori dalla città, anche Gesù è stato ucciso fuori dalla città, anche gli apostoli sono stati uccisi fuori dalla città, per esempio sul Colle Vaticano o San Paolo fuori le Mura… Sembra che il luogo “fuori della città” sia il luogo di uccisione oppure di “illuminazione”. È molto stretto questo vincolo di morte e di vita. I due sono seduti lungo la strada. Si sono fermati, non hanno più lo sprone per andare avanti. Mi ricordano i due di Emmaus.
Quante volte siamo usciti “fuori…”? Descrivi perché siamo “fuori…”. È, nella nostra vita, stretto il “luogo” di morte e vita? Quante volte siamo come i due ciechi? Siamo ciechi? Siamo seduti? Quante volte abbiamo augurato “buon cammino”?

- “Signore, figlio di Davide, abbi pietà di me”: è una espressione ed invocazione della Chiesa primitiva con cui invocava il suo Signore, ricordando la dinastia davidica e la storia della salvezza. Per noi cristiani è diventata, un po’ modificata, la preghiera di Gesù. Fin dall’antichità, i Padri soprattutto Orientali, hanno usato questa invocazione come ripetuta preghiera e l’hanno fatta diventare la Preghiera di Gesù. L’invocazione è “Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me”, ripetuta fino a calarla nel cuore, fino ad essere il cuore che prega, tutto noi stessi. La preghiera costante può colmare una vita.
Perché prego? Come prego? Prego abbandonandomi al Signore? Chiedo perdono al Signore nel Sacramento della Riconciliazione? Ho dei momenti fissi per questo Sacramento? Ho un direttore spirituale?

- che i nostri occhi si aprano: i due ciechi non chiedono tanto. La cosa essenziale nella loro vita, quella che manca loro è non che abbiamo la vista ma, molto più impegnativo, è la frase detta dai ciechi. Se gli occhi si aprono, anche quelli dello spirito, si spalanca una vita nuova per noi.
Chiedo al Signore di aprirmi gli occhi, di essere convertito a lui?
 

La meditazione non è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
 

6. ORATIO     Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:

Signore Gesù,
sul far della sera ti preghiamo di restare.
Ti rivolgeremo questa preghiera,
spontanea ed appassionata,
infinite altre volte nella sera del nostro smarrimento,
del nostro dolore e del nostro immenso desiderio di te.
Tu sei sempre con noi.
Siamo noi, invece, che non sempre sappiamo diventare
la tua presenza accanto ai nostri fratelli.
Per questo, Signore Gesù, ora ti chiediamo di aiutarci
a restare sempre con te,
ad aderire alla tua persona
con tutto l'ardore del nostro cuore,
ad assumerci con gioia la missione che tu ci affidi:
continuare la tua presenza,
essere Vangelo della tua risurrezione.
(card Carlo Maria Martini)




7. CONTEMPLATIO     Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.

È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.

8. ACTIO    Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell’oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell’actio.

Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
 

9.   Prego con la Liturgia della Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.

10.   Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Quando ho finito l’Ora Canonica, spengo il lumino.
 

Arrivederci!