La strada vi venga
sempre dinanzi e il vento vi soffi alle spalle
e la rugiada bagni
sempre l'erba su cui poggiate i passi.
E il sorriso brilli
sempre sul vostro volto.
E il pianto che
spunta sui vostri occhi sia solo pianto di felicità.
E qualora dovesse
trattarsi di lacrime di amarezza e di dolore,
ci sia sempre qualcuno
pronto ad asciugarvele.
Il sole entri a
brillare prepotentemente nella vostra casa,
a portare tanta
luce, tanta speranza e tanto calore.
(don Tonino Bello, Vescovo)
Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.
Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l’icona, la Parola accendendo un lumino, la luce di Tor Vergata o di Toronto.
Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.
“Accogliendo ora la sua Croce gloriosa, quella
Croce che ha percorso insieme ai giovani le strade del mondo, lasciate
risuonare nel silenzio del vostro cuore questa parola consolante ed impegnativa:
<Beati…>”.
[XVII GMG Toronto, Festa di accoglienza dei giovani,
Discorso del Santo Padre, 25 Luglio 2002]
Invoco lo Spirito Santo:
Spirito Santo,
Spirito di Conoscenza,
Spirito di Sapienza,
Spirito di Amore,
Tu solo conosci la
Verità,
Tu solo puoi scrutare
l'essenza
e il vero significato
di ogni realtà.
Tu solo sai perfettamente
ciò che è bene e ciò che è male per me.
Spirito di Dio io
mi abbandono a Te.
Non voglio sapere
più di quello che devo sapere.
Non voglio nulla più
di quello che hai deciso per me.
Tu mi ami e conosci
il mio bene.
Spirito di Amore effondi
su di me tutto quello che ora posso ricevere da Te.
Sia lode a Te.
Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.
“Raccolti intorno alla Croce del Signore, guardiamo
a Lui…”
[XVII GMG Toronto, Festa di accoglienza dei giovani,
Discorso del Santo Padre, 25 Luglio 2002]
LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Marco (Mc 8, 27-35)
27 Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: “Chi dice la gente che io sia? ”. 28 Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti”. 29 Ma egli replicò: “E voi chi dite che io sia? ”. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo”. 30 E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
31 E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. 32 Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. 33 Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: “Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
34 Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35 Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà.
Parola del Signore
Il Vangelo si legge con la penna e non soltanto
con gli occhi! “Lettura” vuol dire leggere il testo sottolineando in modo
da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che
vengono descritte, l’ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che
agisce e chi riceve l’azione.
È un’operazione facilissima, che
però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
MEDITATIO Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: “Il Grande Silenzio”! “Il Grande Silenzio” della Meditatio deve durare almeno 30 min.
L’episodio proposto in questa lectio, che
da l’avvio al Tempo Liturgico della Quaresima, tempo di conversione, di
amore di Dio e di amore gli uni per gli altri, è il centro del Vangelo
di Marco. “Chi è Gesù?” è infatti la domanda fondamentale
ogni volta che si incontra un brano del Vangelo di Marco.
Il brano si compone di tre elementi, tre
scene: la confessione di Pietro, la rivelazione di Gesù e la reazione
di Pietro, l’invito alla sequela. Pietro credeva nella messianicità
di Gesù, ma non accettava l’aspetto più misterioso e originale
di questa missione: la Passione.
Vediamo brevemente queste scene, collegate
l’una con l’altra.
La confessione di Pietro: questa precisa indicazione di luogo è un elemento che da a questa scena particolare importanza e solennità centrale per tutto il Vangelo di Marco. Questa località si trova al confine tra il territorio giudaico e il mondo pagano. Cesarea di Filippo segna una svolta decisiva dell’itinerario di Gesù secondo il Vangelo di Marco. Dopo la missione fuori Galilea, Gesù punta decisamente su Gerusalemme, perché si compiano le profezie sul messia.
La parola “Cristo” deriva dal greco kristos. Significa “unto”, secondo la tradizione ebraica di consacrare i re, i sacerdoti e i profeti con l’unzione. L’attributo di Messia sarà dato a Gesù dalla Chiesa primitiva, per esprimere la continuità fra l’Antico e il Nuovo Testamento. Il messianismo di Gesù, dopo la Pasqua, non potrà essere frainteso.
Chi è per te, nella tua vita, Gesù? Scrivi o dì gli attributi di Gesù, oltre Messia. Cosa ne pensano i tuoi amici di Gesù? Ti sei trovato a disagio sentendo che cosa gli altri pensano di lui?
Reazione di Pietro: Pietro pensava di far bene a consigliare Gesù. È logico, Pietro. Se può, tutto quel che trova di imbarazzo, specialmente la morte, va evitato. E Gesù fa convertire Pietro a pensare secondo Dio.
In questa Quaresima, convertiamoci nel pensiero secondo Dio... Pietro desidera e crede un Messia senza croce: qual è la tua immagine di Messia? Nella tua vita, o nella vita degli altri amici, come ho saputo prendere la croce per seguire lui? Quali sono state le mie scelte per convertire la mente e il cuore?
Invito alla sequela: “Se qualcuno vuol venire…” Ecco qui esemplificata la sequela del discepolo. Rinnegare se stesso = non aver progetti se non Dio solo, prendere ogni giorno la sua croce di doveri e anche di cose belle, seguire vivendo cristianamente alla giornata. L’icona di questo versetto che mi viene in mente è San Francesco.
In questa Quaresima, da questo brano analizzato a spizzichi, posso stilare un progetto di vita, da verificare almeno settimanalmente ad esempio: chi è Gesù nella mia vita?, penso secondo l’uomo?, come seguo il Signore?...
La meditazione non è fine a se
stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare
preghiera.
ORATIO Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
Tu che hai avvicinato
il Cristo alla Tua epoca,
aiutaci ad avvicinare
Cristo alla nostra epoca,
ai nostri difficili
e critici tempi. Aiutaci!
Questi tempi attendono
Cristo con grandissima ansia.
Non saranno tempi
che ci prepareranno
ad una rinascita del
Cristo,
ad un nuovo Avvento?
Noi, ogni giorno, nella
preghiera eucaristica
esprimiamo la nostra
attesa, rivolta a Lui solo,
nostro Redentore e
Salvatore,
a Lui che è
compimento della storia dell'uomo e del mondo.
Aiutaci San Francesco
d'Assisi,
ad avvicinare alla
Chiesa e al mondo di oggi, il Cristo.
Tu, che hai portato
nel tuo cuore
le vicissitudini dei
tuoi contemporanei, aiutaci,
col cuore vicino al
cuore del Redentore,
ad abbracciare le
vicende degli uomini della nostra epoca.
I difficili problemi
sociali, economici, politici,
i problemi della cultura
e della civiltà contemporanea,
tutte le sofferenze
dell'uomo di oggi,
i suoi dubbi, le sue
negazioni, i suoi sbandamenti,
le sue tensioni, i
suoi complessi,
le sue inquietudini...
Aiutaci a tradurre
tutto ciò in semplice e fruttifero
linguaggio del Vangelo.
Aiutaci a risolvere
tutto in chiave evangelica,
affinché tu
stesso
possa essere Via - Verità – Vita
per l'uomo del nostro
tempo.
Amen.
(Giovanni Paolo II)
Preghiera di Assisi per la Pace.
Giornata di preghiera per la pace nel
mondo – ASSISI, 24 gennaio 2002
Padre Santo,
nel tuo Figlio Gesù
Cristo
hai donato a tutte
le creature la salvezza e il perdono,
la redenzione e la
pace:
guarda a noi,
che hai consacrato
nel nome del tuo Unigenito,
in un mondo spesso
inquieto e violento,
siamo messaggeri del
lieto annunzio ai poveri,
annunciatori di misericordia
e di riconciliazione,
operatori di pace.
Oggi non si indurisca
il nostro cuore
come quello dei nostri
padri nel deserto,
ma, riscaldati dal
fuoco del tuo Santo Spirito,
accogliamo la Parola
di vita
con la disponibilità
di Maria, la madre del Signore,
di Francesco d’Assisi
e dei numerosi testimoni
della fede.
La tua Parola penetri
in noi come spada tagliente;
ci faccia conoscere
i sentieri del perdono reciproco
oltre «sette
volte sette»;
ci ammaestri per costruire
comunità di fede
aperte alla comunione
più vasta;
ci insegni ad essere
costruttori di pace
perché la civiltà
dell’amore
testimoni il Regno
che è e che viene.
Per Cristo nostro
Signore.
(Giovanni Paolo II)
CONTEMPLATIO Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.
È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso,
segno della Risurrezione.
ACTIO Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell’oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell’actio.
Si compie concretamente un’azione che cambia
il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa
ora vita!
Prego con la Liturgia della Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Quando ho finito l’Ora Canonica, spengo il
lumino.
Arrivederci!