Un
CIAO a tutti!
"Estate:
tempo di Dio"
Ecco
quale è il titolo di questo Ritiro on line ma anche di questo tempo,
per così dire, "forte" nella Chiesa.
Ma,
con il Signore, potranno esserci "tempi deboli"? Con il Signore non ci
possono essere tempi di relax, ma ci deve essere necessariamente un progredire
nel rapporto con Gesù Cristo fino alla Pasqua eterna. Il Signore
rispetta la nostra libertà e la nostra andatura nell'incontro con
lui. Non tutti possono andare veloci ugualmente. A volte alcuni fanno soste
mentre altri vanno avanti. E' importante considerare però la meta,
per tutti uguale.
Immagino
che questa e-mail ti giunga con tutte le altre e-mail dei tuoi amici, in
mezzo ai tanti impegni, alle mille preoccupazioni, alle svariate attività,
forse in un tempo di stanchezza, forse di studio per esami, di fatica,
magari anche di crisi.
Parliamo
meno di Dio e parlare di più con Dio.
Per questo ti offro la possibilità di confrontarti con gli impegni che ti propongo perchè... Dio non va in vacanza!
1. La preghiera personale: offro al Signore almeno il tempo delle due Ore Canoniche Maggiori (Lodi Mattutine e Vespri) e mi sento unito a tutta la Chiesa che prega, forse con forme diverse l'unico Signore. Se prego abitualmente con i Salmi, prego anche per coloro che iniziano, e trovano duro, a pregare con questa forma suggerita dalla Chiesa. Ben inteso: suggerirei questa forma di preghiera ecclesiale ma non è la sola. Anzi: suggerisco la preghiera mattino e sera con varietà di forme, adatte alla persona, in quel momento, in quella situazione.
2. Lectio Divina: un po' di Lectio sui testi della Parola di Dio che si legge ogni giorno nella Messa o domenicale. Può anche essere un umile strumento di lectio divina il Ritiro on line.
3. Sacramento della Riconciliazione: realizziamo un incontro con il Signore Gesù nel sacramento, anche se non andiamo a confessarci dal prete solito o dal nostro Direttore Spirituale.
4. Leggere qualcosa di intelligente: in questo tempo forse non abbiamo gran chè da fare. Perchè, oltre a visitare città d'arte, oltre andare al mare o in montagna, oltre a pisolare o guardare la TV, non leggiamo qualcosa di interessante e di intelligente?
Il nostro augurio si fa preghiera: possiate trascorrere i mesi delle vacanze con il Signore! Questo solo basta.
Buone
vacanze e a risentirci con il Ritiro on line di Settembre!
Claudio
Chiozzi
cla2001@tin.it
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1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questi due mesi. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti, i segni ed i momenti di preghiera. In modo particolare, per questi due mesi per alcuni di ferie e di vacanza, cerco il momento giusto. Però se non posso crearmi il posto, prego dove mi trovo, in un bosco di montagna, sulla spiaggia al mare… facendo ciò che il Signore mi chiede. La preghiera, in questi due mesi particolarmente, può non avere forme fisse ma dev’esserci un tempo ogni giorno per Dio. Noi preghiamo in questo Ritiro on line con un capitolo del Vangelo di Luca, perché si possa meditare e pregare parecchie volte.
2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l’icona, la Parola accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata se posso.
Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.
Invoco lo Spirito Santo con queste parole
o altre simili:
Credo che ogni qualvolta Tu discendi in ogni anima,
ivi prepari il domicilio al Padre e al Figlio.
Beato colui che merita di ospitarTi!
Per Te, in lui stabiliscono la loro dimora il Padre e il Figlio.
Vieni, dunque, vieni,
benignissimo Consolatore della dolente anima,
protettore in ogni occorrenza e aiuto nella tribolazione.
Vieni, purificatore dei peccati, medico delle ferite.
Vieni, fortezza dei fragili, ristoratore di quelli che cadono.
Vieni, maestro degli umili, tu che atterri i superbi.
Vieni, o pio padre degli orfani; delle vedove giudice pio.
Vieni, speranza dei poveri, ristoro dei languenti.
Vieni, stella dei naviganti, porto dei naufraghi.
Vieni, decoro singolare di ogni vivente; dei morenti unica salute.
Vieni, Santissimo Spirito; vieni e abbi pietà di me.
Rivestimi di te e, propizio, esaudiscimi,
affinché secondo la moltitudine delle tue misericordie,
piaccia la mia piccolezza alla tua grandezza,
la mia debolezza alla tua forza,
per Gesù Cristo mio Salvatore,
che col Padre vive e regna nella Tua unità pei secoli dei secoli.
(Sant’Agostino)
Spirito d’amore,
amore del Padre e del Figlio,
vincolo sostanziale dell’Uno e dell’Altro,
eterno bacio della loro unione,
io ti adoro, o Tu,
centro dell’anima mia e suo riposo.
Spirito d’amore,
il tuo regno è dentro di me;
Tu che nella sostanza dell’anima mia,
inaccessibile al demonio e al mondo.
Spirito d’amore,
centro dell’anima mia,
io ti cerco per unirmi a te.
Se ti cerco, è per amare con te e per te.
(Eugenio Vandeur)
3. Contemplo i segni della Passione che
sono impressi nel Crocifisso.
4. LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in
piedi il brano del Vangelo di Luca.
Lc 8
Il seguito femminile di Gesù
1 In seguito egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio. 2 C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, 3 Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.
Parabola del seminatore
4 Poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, disse con una parabola: 5 “Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono. 6 Un’altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità. 7 Un’altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono. 8 Un’altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto”. Detto questo, esclamò: “Chi ha orecchi per intendere, intenda! ”.
Perché Gesù parla in parabole
9 I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. 10 Ed egli disse: “A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché vedendo non vedano e udendo non intendano.
Spiegazione della parabola del seminatore
11 Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. 12 I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. 13 Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell’ora della tentazione vengono meno. 14 Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. 15 Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.
Come ricevere e trasmettere l’insegnamento di Gesù
16 Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. 17 Non c’è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. 18 Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere”.
I veri parenti di Gesù
19 Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 20 Gli fu annunziato: “Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti”. 21 Ma egli rispose: “Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”.
La tempesta sedata
22 Un giorno salì su una barca con i suoi discepoli e disse: “Passiamo all’altra riva del lago”. Presero il largo. 23 Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbattè sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. 24 Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: “Maestro, maestro, siamo perduti! ”. E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. 25 Allora disse loro: “Dov’è la vostra fede? ”. Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l’un l’altro: “Chi è dunque costui che dá ordini ai venti e all’acqua e gli obbediscono? ”.
L’indemoniato geraseno
26 Approdarono
nella regione dei Gerasèni, che sta di fronte alla Galilea. 27 Era
appena sceso a terra, quando gli venne incontro un uomo della città
posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né
abitava in casa, ma nei sepolcri. 28 Alla vista di Gesù gli si gettò
ai piedi urlando e disse a gran voce: “Che vuoi da me, Gesù, Figlio
del Dio Altissimo? Ti prego, non tormentarmi! ”. 29 Gesù infatti
stava ordinando allo spirito immondo di uscire da quell’uomo. Molte volte
infatti s’era impossessato di lui; allora lo legavano con catene e lo custodivano
in ceppi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi
deserti. 30 Gesù gli domandò: “Qual è il tuo nome?
”. Rispose: “Legione”, perché molti demòni erano entrati
in lui. 31 E lo supplicavano che non ordinasse loro di andarsene nell’abisso.
32 Vi era là
un numeroso branco di porci che pascolavano sul monte. Lo pregarono che
concedesse loro di entrare nei porci; ed egli lo permise. 33 I demòni
uscirono dall’uomo ed entrarono nei porci e quel branco corse a gettarsi
a precipizio dalla rupe nel lago e annegò. 34 Quando videro ciò
che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città
e nei villaggi. 35 La gente uscì per vedere l’accaduto, arrivarono
da Gesù e trovarono l’uomo dal quale erano usciti i demòni
vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù; e furono presi
da spavento. 36 Quelli che erano stati spettatori riferirono come l’indemoniato
era stato guarito. 37 Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni
gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura.
Gesù, salito su una barca, tornò indietro. 38 L’uomo dal
quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli
lo congedò dicendo: 39 “Torna a casa tua e racconta quello che Dio
ti ha fatto”. L’uomo se ne andò, proclamando per tutta la città
quello che Gesù gli aveva fatto.
Guarigione di un’emorroissa e risurrezione della figlia di Giairo
40 Al suo ritorno,
Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa
di lui. 41 Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della
sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa
sua, 42 perché aveva un’unica figlia, di circa dodici anni, che
stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno.
43 Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era
riuscito a guarire, 44 gli si avvicinò alle spalle e gli toccò
il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. 45
Gesù disse: “Chi mi ha toccato? ”. Mentre tutti negavano, Pietro
disse: “Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia”. 46
Ma Gesù disse: “Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza
è uscita da me”. 47 Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere
nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò
davanti a tutto il popolo il motivo per cui l’aveva toccato, e come era
stata subito guarita. 48 Egli le disse: “Figlia, la tua fede ti ha salvata,
và in pace! ”.
49 Stava ancora
parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli:
“Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro”. 50 Ma
Gesù che aveva udito rispose: “Non temere, soltanto abbi fede e
sarà salvata”. 51 Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno
con sé, all’infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la
madre della fanciulla. 52 Tutti piangevano e facevano il lamento su di
lei. Gesù disse: “Non piangete, perché non è morta,
ma dorme”. 53 Essi lo deridevano, sapendo che era morta, 54 ma egli, prendendole
la mano, disse ad alta voce: “Fanciulla, alzati! ”. 55 Il suo spirito ritornò
in lei ed ella si alzò all’istante. Egli ordinò di darle
da mangiare. 56 I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò
loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.
Parola di Dio
Si prende in mano una penna. Il Vangelo si
legge con la penna e non soltanto con gli occhi! “Lettura” vuol dire leggere
il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Si sottolineano i verbi, magari in rosso,
si inquadra il soggetto principale, con una crocetta si richiama l’attenzione
sulle altre parole che mi colpiscono.
Occorre che risultino bene le azioni che
vengono descritte, l’ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che
agisce e chi riceve l’azione. È un’operazione facilissima, che però
va fatta con la penna e non soltanto pensata. Cerca di ricordare anche
dei brani paralleli della Bibbia.
5. MEDITATIO Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: “Il Grande Silenzio”! “Il Grande Silenzio” della Meditatio deve durare almeno 30 min.
Riporto alcune provocazioni o domande sui brani del cap. 8. Ho spezzato così la Parola in nove brani. In ogni sezione, c’è una parte narrativa (…piccola) e delle domande.
Lc 8, 1-3
Il capitolo si apre elencando la “batteria
di cucina” di donne che assistevano Gesù e i Dodici che andavano
in giro a predicare.
Sono stato guarito dal Signore? Metto
il mio nome tra “le molte altre”, i molti altri che servono il Signore?
Come lo servo? È secondo la Sua Volontà?
Lc 8, 4-8
La parabola del seminatore è una
parabola classica degli evangelisti sinottici. Forse è il primo
Vangelo imparato, disegnato, raccontato e messo nel cuore e in mente a
catechismo.
Abbiamo orecchi per intendere la Parola
di Dio, o sentiamo tante cose ma non ascoltiamo Dio che parla? Facciamo
silenzio nel nostro cuore per permettere a Dio di parlare? La mia meditazione
è fine a se stessa oppure diventa preghiera sulla Parola?
Lc 8, 9-10
Forse, come i discepoli di Gesù,
non intendo cosa Lui vuole dire, perché non c’è peggior nemico
di chi non vuol sentire.
Sono veramente convinto che Dio si è
rivelato a me in Gesù? Provo a elencare “i misteri del regno di
Dio”.
Lc 8, 11-15
I quattro luoghi in cui il seme della Parola
si compie, devono essere considerati luoghi teologici. Ed ecco la strada,
la pietra, le spine, la terra buona. La Parola viene annunciata nelle quattro
situazioni, ma ci sono degli impedimenti che non la fanno fruttificare.
Quale terreno sono? Quando, nella mia
vita, sono strada, pietra, spina alla Parola? Ho accolto la Parola come
terreno buono? L’ho accolta come si accoglie un sacramento?
Lc 8, 16-18
Il capitolo 8 di Luca si potrebbe titolare
“La Parola”. Una sottolineatura: il “come” ascoltate.
Come ascolto la Parola? Sono terreno buono?
Lc 8, 19-21
“Maria è parente di Gesù perché
ha ascoltato la Parola”. Ha concepito Gesù prima con la fede che
con il corpo.
Imito Maria nell’ascolto? Come lei, ho
fede nel Signore, sperando contro ogni speranza?
Lc 8, 22-25
Il brano inizia con l’invito di Gesù
di passare “all’altra riva”, di “prendere il largo”. Dobbiamo ripartire
da Cristo nella santità della vita, nella preghiera, nell’Eucaristia
domenicale, nel Sacramento della Riconciliazione, nel primato della grazia,
nell’ascolto e annuncio della Parola. L’esortazione “Duc in altum” ci accompagnerà
nel “nuovo millennio che comincia”. Gesù poi si addormenta: il sonno
di Dio nella nostra vita! I discepoli invocano il Signore come “Maestro”
e Gesù che li invita ad aver fede.
Quando c’è bisogno di “passare
all’altra riva”? Quando c’è bisogno di prendere il largo nella mia
vita? Gesù ci chiede: “Dov’è la vostra fede?” Anche provo
a domandarmi “Dov’è la mia fede?” In che cosa consiste la mia fede:
articoli imparati a memoria o atto di affidamento di tutta la mia vita
al Signore? Provo a mettere tutta la mia vita, con semplicità, di
fronte al Signore. Come sperimento “il sonno di Dio” nella mia vita? Perché
Dio, a volte, non si sente, è assente? O siamo noi assenti dalla
sua presenza?
Lc 8, 26-39
Il brano è dei più “misteriosi”
del Vangelo di Luca. Tre cose sottolineo: il nome demonio, “Legione”, la
vicenda dei porci, e la frase di Gesù: “Torna a casa…”. Oltre a
conoscere il nome di Dio, conosciamo anche il nome del diavolo. La vicenda
dei porci conclusa da “…molta paura”, per la gente. Il timore di Dio, non
la paura, è un dono dello Spirito Santo. La frase di Gesù:
“Torna a casa tua, dalla tua gente, dalla tua famiglia, e racconta il Magnificat
della tua vita, perché di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono!”.
Invoco il nome di Dio e lo prego con
la Preghiera del cuore? Mi ricordo del maligno? Faccio qualcosa per non
farmi tentare dalle molte Legioni? Ho paura delle opere di Gesù?
Perché e quando? “Torna a casa e racconta quello che Dio ti ha fatto”:
faccio la Confessio Laudis della mia vita?
Lc 8, 40-56
È un brano comune ai Sinottici. Gesù,
dopo aver guarito l’indemoniato geraseno, è visto come colui che
fa segni che inducono alla fede. Vediamoci la scena. C’è Giàiro
che va a chiedere il miracolo per sua figlia. Mentre va alla loro casa,
ma è bloccato dalla folla e guarisce una donna, e poi risuscita
la figlia di Giàiro. Leggendo e leggendo ancora il testo, il lait-motiv
mi sembra essere la fede in Gesù, Figlio di Dio.
Sono in attesa di incontrare Gesù,
nella Parola, nei Sacramenti? Come vengo salvato da Gesù? Ancora
una volta vengo invitato da Gesù a non temere. Risorgo come la fanciulla?
In queste vacanze, ho trovato un modo per esprimere la mia fede? Ho trovato
un modo per essere cristiano? Dio non va in vacanza: mi sono trovato il
tempo, la voglia, la possibilità di pregare, di stare tranquillamente
con Dio, in montagna, sulle spiagge? Dio si fida di me? Gli permetto di
amarmi?
La meditazione non è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
6. ORATIO Domando
umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla Meditatio.
Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera
per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per
tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune
frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno
fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
Illuminato abbandono di Dio"Quale sarà il mio posto nella casa di Dio?
Lo so, non mi farai fare brutta figura,
non mi farai sentire creatura che non serve a niente,
perché Tu sei fatto così:
quando ti serve una pietra per la tua costruzione,
prendi il primo ciottolo che incontri.
Lo guardi con infinita tenerezza
e lo rendi quella pietra di cui hai bisogno;
ora splendente come un diamante,
ora opaca e ferma come una roccia,
ma sempre adatta al tuo scopo.
Cosa farai di questo ciottolo che sono io,
di questo piccolo sasso che Tu hai creato
e che lavori ogni giorno con la potenza
della tua pazienza, con la forza invincibile
del tuo amore trasfigurante?
Tu fai cose inaspettate, gloriose.
Getti le cianfrusaglie e ti metti a cesellare la mia vita.
Se mi metti sotto un pavimento che nessuno vede
ma che sostiene lo splendore dello zaffiro,
o in cima a una cupola che tutti guardano
e ne restano abbagliati, ha poca importanza.
Importante è trovarmi ogni giorno
là dove Tu mi metti, senza ritardi.
E io, per quanto pietra, sento di avere una voce:
voglio gridarti, o Dio, la mia felicità
di trovarmi nelle tue mani malleabile
per renderti servizio, per essere tempio
della tua gloria".
(Padre Anastasio card. Ballestrero)
È buio dentro di me,
ma presso di Te c’è luce.
Sono solo,
ma tu non mi abbandoni.
Sono impaurito,
ma presso di Te c’è aiuto.
Sono inquieto,
ma presso di Te c’è pace.
In me c’è amarezza,
ma presso di Te c’è pazienza.
Io non comprendo le tue vie,
ma Tu sei l’unica via per me.
(D. Bonhoeffer)
7. CONTEMPLATIO
Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere
dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi.
È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver
toccato Gesù.
Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso,
segno della Risurrezione.
8. Prego con la Liturgia della Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Quando ho finito l’Ora Canonica, spengo il
lumino o la luce di Tor Vergata.
Buone Vacanze e a risentirci a Settembre!