Questo mese è un po'
speciale per i tanti avvenimenti!
- nella Liturgia della Chiesa,
il mese di Gennaio è segnato dall'ultima parte del Tempo di Natale
e dall'inizio del Tempo Ordinario. Dobbiamo vivere questo tempo in modo
straordinario.
- la guerra continua, purtroppo...
- dal 18 al 25 Gennaio si
celebra l'Ottavario di Preghiera per l'Unità dei Cristiani.
- il 24 Gennaio il Santo Padre
incontra i Rappresentanti delle religioni del mondo ad Assisi.
In questo clima, di instabilità
e di speranza, viene a situarsi il brano di questo mese: il prologo di
Giovanni. E' vero che ci presenta l'Incarnazione, Dio che si fa uomo, ma
è anche vero che è brano riassuntivo della vita, morte, risurrezione
di Cristo, nella storia, nella storia della salvezza del popolo d'Israele
e nella storia di salvezza della Chiesa.
"In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio."
Sì, in principio del
tempo, dell'anno, è Gesù!
Con la speranza nel cuore,
Buon Anno del Signore!
Claudio Chiozzi
Paolo Capuzzo
cla2001@tin.it
ritiroonline@yahoo.it
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1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.
2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l'icona, la Parola accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata.
Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.
Invoco lo Spirito Santo:
Vieni,
luce vera.
Vieni,
eterna vita.
Vieni,
mistero nascosto.
Vieni,
tesoro ineffabile.
Vieni,
realtà indicibile.
Vieni,
persona incomprensibile.
Vieni,
esultanza perenne.
Vieni,
verace attesa di quanti saranno saziati.
Vieni,
il rialzarsi di chi giace.
Vieni,
risurrezione dai morti.
Vieni,
o potente, che ogni cosa sempre compi, muti e trasformi con il solo volere.
Vieni,
invisibile e del tutto intangibile e impalpabile.
Vieni,
gioia eterna.
Vieni,
corona eterna.
Vieni,
porpora del grande Dio e Re nostro.
Vieni,
cintura cristallina e di pietre preziose.
Vieni,
tu che ha bramato
e
brama la mia misera anima.
Vieni,
solo a chi è solo, poiché io sono solo, come vedi.
Vieni,
tu che mi hai separato da tutto e mi hai reso solo sulla terra.
Vieni,
tu che sei divenuto in me desiderio e hai fatto che ti desiderassimo, o
del tutto inaccessibile.
Vieni,
mio respiro e mia vita.
Vieni,
consolazione della mia povera anima.
Vieni,
gioia e gloria e delizia senza fine.
Ti ringrazio, perché sei diventato un solo spirito con me: senza confusione, senza variazione, senza mutamento, tu che sei Dio sopra tutto.
(Simeone il Nuovo Teologo)
3. Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.
4. LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Giovanni.
Gv 1,1-18
1
In principio era il Verbo,
il
Verbo era presso Dio
e
il Verbo era Dio.
2
Egli era in principio presso Dio:
3
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e
senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
4
In lui era la vita
e
la vita era la luce degli uomini;
5
la luce splende nelle tenebre,
ma
le tenebre non l'hanno accolta.
6
Venne un uomo mandato da Dio
e
il suo nome era Giovanni.
7
Egli venne come testimone
per
rendere testimonianza alla luce,
perché
tutti credessero per mezzo di lui.
8
Egli non era la luce,
ma
doveva render testimonianza alla luce.
9
Veniva nel mondo
la
luce vera,
quella
che illumina ogni uomo.
10
Egli era nel mondo,
e
il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure
il mondo non lo riconobbe.
11
Venne fra la sua gente,
ma
i suoi non l'hanno accolto.
12
A quanti però l'hanno accolto,
ha
dato potere di diventare figli di Dio:
a
quelli che credono nel suo nome,
13
i quali non da sangue,
né
da volere di carne,
né
da volere di uomo,
ma
da Dio sono stati generati.
14
E il Verbo si fece carne
e
venne ad abitare in mezzo a noi;
e
noi vedemmo la sua gloria,
gloria
come di unigenito dal Padre,
pieno
di grazia e di verità.
15
Giovanni gli rende testimonianza
e
grida: "Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui
che viene dopo di me
mi
è passato avanti,
perché
era prima di me".
16
Dalla sua pienezza
noi
tutti abbiamo ricevuto
e
grazia su grazia.
17
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la
grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18
Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio
il Figlio unigenito,
che
è nel seno del Padre,
lui
lo ha rivelato.
Parola del Signore
Si prende in mano una penna. Il Vangelo si
legge con la penna e non soltanto con gli occhi! "Lettura" vuol dire leggere
il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che
vengono descritte, l'ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che
agisce e chi riceve l'azione.
È un'operazione facilissima, che
però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
5. MEDITATIO Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: "Il Grande Silenzio"! "Il Grande Silenzio" della Meditatio deve durare almeno 30 min.
In questo brano, Giovanni esprime " il suo Natale", come lui vede la nascita del Figlio di Dio. Tante volte lo abbiamo sentito questo brano, è anche il vangelo del giorno di Natale, a volte abbiamo scritto qualche versetto sui biglietti di auguri. È un inno della Chiesa giovannea che esprime la sua fede nel Verbo che era presso Dio fin dal principio, come si è fatto carne nel seno di Maria, come in Gesù Dio si rivela e si fa incontro all'uomo. Sono i temi di tutto quanto il vangelo secondo Giovanni. Avrete la possibilità di meditare questo brano anche con le vostre comunità. Alcuni versetti:
- v 6: "Venne un uomo mandato da Dio e il
suo nome era Giovanni...": la descrizione innica del magistero di Giovanni
il Battista anche più avanti nell'inno. Giovanni è venuto
come battistrada al Signore.
Io sono come Giovanni? Sono mandato da Dio, o dai miei capricci, dalla
mia superbia ? Sono un testimone? Di chi? Incontrando me, gli altri sono
spinti a Gesù? Oppure li blocco: il SIGNORE della mia vita è...(ognuno
messo il suo nome)? Sono come dito puntato verso di me o verso il Signore?
- v 10: "Egli era nel mondo...": la descrizione
innica di Gesù Cristo, e la descrizione dell'accoglienza che al
Figlio di Dio non è riservata.
Signore, come possiamo riconoscerti? Come possiamo accoglierti? Ho
accolto il Signore in questo Natale? Come? È necessario solo accoglierti
per diventare figli di Dio? Cosa vuol dire essere figli di Dio? La legge
che fu data per mezzo di Mosè, cos'è? E la grazia e la verità,
che cosa sono?
- v 18: "Dio nessuno l'ha mai visto...":
Dio si fa incontro, si mette al passo dell'uomo, si fa accogliente, proprio
lui che non aveva ricevuto accoglienza...
Credo che Gesù è il Figlio di Dio? Credo che Gesù
è Dio? Credo che Gesù è la rivelazione, la promessa,
il "regalo nascosto" di Dio? Ho già sperimentato che il Verbo di
Dio si fa incontro ad ogni uomo, prende su di sé la nostra fatica
e la nostra pena? Quando?
Da questo Vangelo così colmo di ricchezza prendiamo in questo ultimo giorno dell'anno una frase: «Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia su grazia», per metterci in un atteggiamento di gratitudine.
Abbiamo tutti ricevuto dalla pienezza di Cristo, tutti i giorni dell'anno, ciascuno alla sua maniera. Il Signore ha distribuito le sue grazie secondo i bisogni di ciascuno di noi.
E abbiamo ricevuto grazia su grazia, cioè una grazia come preparazione di un'altra grazia più grande. E tutte le grazie che il Signore ci ha fatto quest'anno sono semplicemente una preparazione di quelle che riceveremo l'anno prossimo.
Abbiamo ricevuto la grazia del perdono misericordioso di Dio per i nostri peccati, per aver nuovo coraggio di andare avanti; abbiamo ricevuto tante grazie di luce per illuminare il nostro cammino, giorno per giorno. Gesù, luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo, è stato la nostra luce di quest'anno.
Ma dobbiamo dire che il suo più grande dono è lui stesso. E alla fine di quest'anno dobbiamo ancora una volta riconoscere il dono di Dio. «Se tu conoscessi il dono di Dio!» diceva Gesù alla samaritana. E poi: «Sono io, che ti parlo». Gesù, Figlio di Dio, ha dato se stesso a noi ogni giorno dell'anno, si è dato come luce, si è dato come forza, si è dato come amore, specialmente nell'Eucaristia: dato, sacrificato per me. Ci ha dato la gioia di essere in comunione con il Padre, di essere uniti a tutti i nostri fratelli e di aiutarci a vicenda, di comunicare agli altri la gioia che riceviamo da lui.
Veramente, «dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia su grazia».
(Albert Vanhoye)
La meditazione non è fine a se stessa,
ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
6. ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa,
per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune
frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno
fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
E ancora vieni in mezzo a noi.
Ancora nasci in mezzo all'umanità.
Il tuo Natale è un farci capire
che non sei stanco di questa gente,
di questi uomini, di questo popolo.
Ancora nasci in mezzo all'umanità.
Non sei stanco di noi,
mentre noi già siamo stanchi di tutto.
Non ci abbandoni,
quando noi preferiamo lasciar tutto e fuggire.
Ti fermi a parlare e fai parlare di Te,
quando noi preferiamo l'omertà del silenzio.
Sei presente, per supplire le nostre assenze,
sei disponibile per annullare le nostre scuse,
sei attivo per smascherare le nostre
giustificazioni.
E ancora nasci in questa umanità.
Non possiamo essere Te, piccolo bambino
del presepe,
abbiamo paura della tua nudità, sentiamo freddo,
abbiamo paura del tuo coraggio di nascere sempre,
siamo vigliacchi.
Ma pur non potendo essere Te
vorremmo essere i pastori
che pieni di stupore e senza indugio
vengono a trovarti,
o i magi che mai stanchi e indomiti
Ti cercano, nei buio e nella luce,
ma siamo noi...
stanchi di rinascere, paurosi di essere nudi,
pigri nel correre verso di Te,
incapaci di cercare, superficiali di ogni stupore,
e Tu rinasci in questa umanità.
Donaci il coraggio di accoglierti
bambino, straniero, diverso;
infondici la forza di vedere oltre,
dacci la possibilità di fare del bene.
Liberaci dalle catene dell'egoismo e
dell'indifferenza,
donaci il coraggio dell'essenziale
facci accogliere ogni uomo, come se accogliessimo Te.
Facci credere nell'incredibile,
Vedere l'invisibile,
fare l'impossibile.
(don Francesco De Luca)
7. CONTEMPLATIO Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l'intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.
È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso,
segno della Risurrezione.
8. ACTIO Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell'oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell'actio.
Si compie concretamente un'azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
In questo mese, il primo mese dell'anno civile
2002, potremmo prendere l'impegno di scrivere, sulla nostra agenda A. D.
2002. Poi scriveremo la frase o il versetto che più ci ha colpito
in questo brano e su cui ho pregato. Ci farà bene, quando scorreremo
l'agenda nei mesi dopo, quando siamo tristi, arrabbiati, insolenti, nei
giorni in cui facciamo fatica, trovarci scritto che il tempo è del
Signore, noi siamo del Signore e trovare una frase del vangelo di Giovanni.
Allora ripartiremo con fiducia in Dio, che si è manifestato a noi
nel Verbo di Dio, Gesù Cristo.
9. Prego con la Liturgia delle Ore, l'ora canonica del giorno adatta al momento.
10. Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Quando ho finito l'Ora Canonica, spengo il
lumino o la luce di Tor Vergata.
Arrivederci!