Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l’icona, la Parola accendendo un lumino, la luce di Tor Vergata o di Toronto.
Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.
“Accogliendo ora la sua Croce gloriosa, quella
Croce che ha percorso insieme ai giovani le strade del mondo, lasciate
risuonare nel silenzio del vostro cuore questa parola consolante ed impegnativa:
<Beati…>”.
[XVII GMG Toronto, Festa di accoglienza dei giovani,
Discorso del Santo Padre, 25 Luglio 2002]
Invoco lo Spirito Santo:
Signore,
apri i nostri
occhi affinché possiamo vederti
nei fratelli
e nelle sorelle.
Signore,
apri le nostre
orecchie
affinché
possiamo sentire il pianto dell'affamato, dell'infreddolito, dello spaventato,
dell'oppresso.
Signore,
apri i nostri
cuori
affinché
possiamo amarci l'un l'altro come tu ci ami.
Rinnova in noi
il tuo Spirito, Signore,
liberaci e rendici
una cosa sola.
(Madre Teresa di Calcutta)
Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.
“Raccolti intorno alla Croce del Signore, guardiamo
a Lui…”
[XVII GMG Toronto, Festa di accoglienza dei giovani,
Discorso del Santo Padre, 25 Luglio 2002]
LECTIO
Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Marco (Mc 5,21-43)
21
Essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva, gli si radunò
attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. 22
Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro,
il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi 23 e
lo pregava con insistenza: “La mia figlioletta è agli estremi; vieni
a imporle le mani perché sia guarita e viva”. 24 Gesù
andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Or
una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia 26
e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi
averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, 27 udito
parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò
il mantello. Diceva infatti: 28 “Se riuscirò anche
solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”. 29
E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo
corpo che era stata guarita da quel male.
30
Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: “Chi mi ha toccato il mantello? ”. 31
I discepoli gli dissero: “Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e
dici: Chi mi ha toccato? ”. 32 Egli intanto guardava
intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33
E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto,
venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità.
34
Gesù rispose: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và
in pace e sii guarita dal tuo male”.
35
Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli:
“Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro? ”.
36
Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: “Non
temere, continua solo ad aver fede! ”. 37 E non permise
a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello
di Giacomo. 38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga
ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava.
39
Entrato, disse loro: “Perché fate tanto strepito e piangete? La
bambina non è morta, ma dorme”. 40 Ed essi lo
deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre
e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò
dove era la bambina. 41 Presa la mano della bambina, le disse:
“Talità kum”, che significa: “Fanciulla, io ti dico, alzati! ”.
42
Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici
anni. Essi furono presi da grande stupore. 43 Gesù
raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò
di darle da mangiare.
Parola del Signore
Il Vangelo si legge con la penna e non
soltanto con gli occhi! “Lettura” vuol dire leggere il testo sottolineando
in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che
vengono descritte, l’ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che
agisce e chi riceve l’azione.
È un’operazione facilissima, che
però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: “Il Grande Silenzio”! “Il Grande Silenzio” della Meditatio deve durare almeno 30 min.
Il brano presente riporta due guarigioni o miracoli di Gesù. Questo brano è riportato dai Vangeli Sinottici con sfumature diverse. Sono segni prodigiosi in cui è annunciata la salvezza e la misericordia per ogni uomo: la guarigione della figlia di Giàiro e della donna malata di emorraggia. Il brano contiene due racconti disposti a “sandwich”: il racconto dell’uno viene inserito nel bel mezzo dell’altro. Con questo procedimento, i due episodi intessuti insieme si illustrano l’uno con l’altro, facendo risaltare i vari aspetti di un unico messaggio. Sta il fatto che i due racconti mostrano una profonda unità.
La fede di Giàiro e della donna creano le circostanze favorevoli perché Gesù manifesti la sua potenza meravigliosa, che si esprime concretamente attraverso il gesto della donna che tocca il mantello di Gesù e il gesto di Gesù che prende per mano la fanciulla morta. Da questo incontro con Gesù scaturisce la vita, che infrange la barriera della morte.
La donna: la donna cerca di non
farsi notare da nessuno, perché sa bene che la sua malattia la rende
legalmente impura e che la stessa impurità contraeva chiunque fosse
venuto a contatto con lei (cfr Lv 15, 19-30). Questa prescrizione deve
essere inquadrata nella mentalità antica, non solo giudaica, secondo
cui tutto ciò che riguarda la fecondità assumeva un carattere
misterioso e sacro. 12 anni di malattia = 12 anni della bambina: la salvezza
del Signore sottintende il passaggio dalla vita fisica a una vita oltre
la tomba. Il verbo “toccare” esprime la fede cioè il contatto personale
con Gesù, da cui si riceve un dono che ci fa guarire. Nello sguardo
di Gesù riconosciamo l’elezione e la vocazione di Dio.
La figlia di Giàiro: il dolore
e la fiducia di essere esaudito, che muovono Giàiro ad accorrere
a lui in ginocchio. Il primo verbo “guarire” è volutamente ambiguo:
salvare-guarire. Marco così dice che non si tratta di semplice guarigione,
ma della “salvezza” come dono della vita che viene da Dio. Gesù
porta con sé solo Pietro, Giacomo e Giovanni. Marco è l’evangelista
nella linea del “segreto messianico”. Questi Apostoli furono presenti anche
in altri episodi della vita di Gesù quali la Trasfigurazione, al
monte degli Ulivi. Anche Giàiro e sua moglie sono presenti accanto
alla figlia. Anche noi usiamo assimilare la morte al sonno. Nella Bibbia
si impiega questo verbo “dormire” in significato traslato. Si vuol esprimere
la fiducia nella potenza di Dio che ci risuscita o ci sveglia dal sonno.
Marco stesso da la traduzione delle espressioni aramaiche: “Alzati”. È
il verbo della Risurrezione.
Proviamo a fare un passo in più nella nostra meditatio e non rispondiamo a delle domande. In questo brano proviamo a cogliere tre versetti che ci hanno colpiti, proviamo ad analizzarli, a soppesarli, a smontarli parola per parola…
Cogliamo in questo versetti il “salvare”, il “credere” e il “toccare” che sono la sintesi di questo brano. Scriviamo anche qualcosa per ricordare meglio e per andare dopo un po’ di tempo a rivedere.
Proviamo a fare la ruminatio almeno di
un versetto, per diventare preghiera.
La meditazione non è fine a se stessa,
ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
RAGGI DELL'AMORE DI DIO
Aiutami a diffondere
dovunque il tuo profumo, o Gesù.
Dovunque io vada.
Inonda la mia
anima del tuo Spirito e della tua vita.
Diventa padrone
del mio essere in modo così completo
che tutta la
mia vita sia una irradiazione della tua.
Perché
ogni anima che avvicino,
possa sentire
la tua presenza dentro di me.
Perché
guardandomi non veda me, ma te in me.
Resta con me.
Così splenderò
del tuo stesso splendore
e potrò
essere luce per gli altri.
(Madre Teresa)
CONTEMPLATIO
Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.
È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso,
segno della Risurrezione.
ACTIO
Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell’oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell’actio.
Si compie concretamente un’azione che cambia
il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa
ora vita!
Prego con la Liturgia della Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Quando ho finito l’Ora Canonica, spengo
il lumino.
Arrivederci!