Siamo entrati nel periodo liturgico dell'Avvento che in poche settimane ci porterà a meditare sull'immenso amore che Dio ha per noi tanto da incarnarsi Lui stesso, in Gesù di Nazareth, perché dalla Sua partecipazione alla vita umana, noi potessimo partecipare alla Sua vita divina.
E' incredibile
pensare che Dio sia un Dio così vicino!
E' incredibile
pensare che Dio si sia immerso così totalmente nella nostra realtà
umana!
E' incredibile
pensare che Dio continui ancora oggi a prendere ospitalità dentro
di noi (proprio dentro a tutti... anche a chi noi giudichiamo "cattivo"...
) e così, usando le nostre gambe, le nostre braccia, i nostri occhi,
la nostra bocca, il nostro cuore, continui ad essere attivamente presente
nel creato!
Prendiamo
il nostro bastone ed avviamoci lungo il sentiero in salita che, passando
per il cammino di preparazione e purificazione dell'Avvento, ci condurrà
all'incredibile realtà dell'incontro con il
Dio-vicino.
Buon cammino d'Avvento e buona Notte Santa !
Paolo Capuzzo
Claudio Chiozzi
ritiroonline@yahoo.it
cla2001@tin.it
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1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.
2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l'icona, la Parola accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata.
Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.
Invoco lo Spirito Santo:
Spirito
Santo,
aiutami
ad attuare gli impegni che mi prenderò
dopo
questa preghiera.
Pianta
e coltiva in me
l'albero
della vera vita.
Concedimi
di somigliare a Maria,
che
ha accolto il Signore e con Giuseppe
gli
ha dato casa, nome, discendenza.
Spirito
Santo,
la
Madre di Dio si trovò incinta per opera tua.
Aiutaci
a essere incinta del Signore ogni giorno!
Con
lei e con Giuseppe,
forma
in me Cristo, Uomo perfetto,
fino
alla piena maturità spirituale.
Amen
3. Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.
4. LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Matteo.
Mt 1,18-25
18
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo
promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò
incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, che era giusto
e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20 Mentre però
stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del
Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere
con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei
viene dallo Spirito Santo. 21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai
Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
22
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato
detto dal Signore per mezzo del profeta:
23
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,
che significa Dio con noi. 24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Parola del Signore
Si prende in mano una
penna. Il Vangelo si legge con la penna e non soltanto con gli occhi! "Lettura"
vuol dire leggere il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose
importanti.
Occorre che risultino
bene le azioni che vengono descritte, l'ambiente in cui avviene il fatto,
il soggetto che agisce e chi riceve l'azione.
È un'operazione
facilissima, che però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
5. MEDITATIO Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: "Il Grande Silenzio"! "Il Grande Silenzio" della Meditatio deve durare almeno 30 min.
Matteo, l'evangelista di quest'anno liturgico, ci parla di Gesù in un modo particolare. Per lui, Gesù è l'atteso di Israele, ed è il Signore, presente nella Chiesa. Per leggere Matteo dobbiamo sentirci Chiesa. Egli non ci da il primo annuncio di Gesù, ma fa catechesi; infatti vuole che i fedeli i quali già sanno chi è Gesù, ne approfondiscano il mistero e sentano come Gesù vuole la sua Chiesa.
Il vangelo di Luca,
nei primi capitoli chiamati "vangeli dell'infanzia", propone come modello
narrativo le vicende di Maria di Nazaret. La nascita del Figlio di Dio
è annunciata a Maria, la Madre di Dio. In Matteo invece non c'è
la narrazione dell'annunciazione a Maria, ma a Giuseppe. Matteo, nel primo
capitolo del suo vangelo, vuole affermare la generazione legale di Gesù.
La genealogia di Gesù, diversa da quella di Luca, ha come scopo
di ricollegare Cristo ai principali depositari delle promesse messianiche,
Abramo e Davide. Poi la figura di Giuseppe, come Giuseppe assume la paternità
legale di Gesù, l'annunciazione della vita di Gesù che sbatte
nella sua vita come un masso...
Vediamo alcuni versetti...
V 20: ..."Giuseppe,
figlio di Davide, non temere...": somigliante all'annunciazione di Maria.
Quel "non temere"... Il Padre si è preoccupato che Gesù fosse
accolto dai suoi genitori. I "non temere" che un angelo inviato da Dio
rivolge a Maria e Giuseppe sono la "casa spirituale" in cui Gesù
deve abitare. Il timore è dono dello Spirito Santo che sconfigge
la paura umana.
Ho paura?
Descrivo le mie paure, le chiamo per nome, tratto le mie paure da amiche,
non perché ho paura, ma perché, se le mie paure le prendo
in mano, non sono più paure ma sono forza, coraggio, e mi fanno
crescere. Non ho paura? Mi dovrei rivedere.
V 20 "tua sposa": Maria
è sposa legale di Giuseppe. Forse è Giuseppe che si deve
preoccupare. Penso che Maria sia sposa spirituale per tutti i cristiani,
non solo per Giuseppe. Dobbiamo accogliere Maria perché, accogliendo
lei, si accoglie Gesù.
Abbiamo
pensato a Maria come nostra sposa? Come Gesù trasforma la vita dei
suoi genitori? E la nostra vita, come è cambiata da quando abbiamo
incontrato Gesù? Siamo suoi sposi? Maria cambia la vita di Giuseppe:
perché?
V 24 "Destatosi dal
sonno": è il sonno di Dio nella Bibbia. Provate a leggere la Bibbia
e vedrete quante persone si destano dal sonno, da Adamo in poi nella creazione.
Il sonno è luogo dove Dio, nella Bibbia, parla e comunica un messaggio,
una nuova creazione, una vocazione.
Ho spazio
per un periodo di ritiro, di spazio solo con Dio? Sento la voce di Dio
e cambio la mia vita? Perché la vocazione, qualunque vocazione,
è una nuova creazione? Guardo alla mia vita. Tu, Signore, hai già
fatto sentire la tua voce? Cosa mi chiedi? In questo Natale, cosa porto
quale offerta a Gesù?
In
questo brano del Vangelo di Matteo vediamo l'adempiersi della profezia
di Geremia: "Susciterò a Davide un germoglio giusto - dice il Signore".
Giuseppe, figlio di Davide, riceve l'annuncio di questa futura nascita,
che anche Isaia aveva annunciato proclamando: "Ecco, la vergine concepirà
e partorirà un figlio".
Insieme
però vediamo che l'adempimento di questa realtà, già
preparata da lungo tempo, non si attua senza un dramma personale, e molto
doloroso.
Giuseppe
credette di dover rinunciare a Maria, di dover rinunciare al matrimonio
con lei, che era la gioia della sua vita, ed era preparato al sacrificio
che gli pareva la volontà del Signore. I grandi doni di Dio sono
abitualmente preceduti da grandi pene: Dio deve allargare le nostre anime
per poterle riempire del suo dono, che è troppo grande per noi.
E
Giuseppe fu preparato così alla grazia che era non soltanto per
lui, ma per tutto il mondo, per tutto il popolo: essere chiamato a fare
da padre al Salvatore del mondo, a Gesù, che salverà il popolo
dai suoi peccati. E anche a vivere nella gioia profonda e nella castità
perfetta una unione spirituale, intima, con Maria.
Possiamo
ammirare la forza d'animo di Giuseppe. Egli, essendo giusto, decise di
rinunciare a Maria ma senza fare uno scandalo e accettò il sacrificio
così nel silenzio. Questo è, certo, indice di una grande
forza d'animo. Però ciò che è ancora più bello,
dopo, è la sua docilità alla parola del Signore.
Quando
noi dobbiamo fare un sacrificio, spesso la nostra mente si irrigidisce,
il nostro cuore si chiude, ci facciamo duri e non vogliamo più sentire
niente. Invece Giuseppe, pronto al sacrificio, deciso a rimanere aperto
alla parola di Dio, non era per niente chiuso in se stesso. L'Angelo del
Signore, venendo, trova un'anima aperta, alla quale può rivelare
le grandi promesse di Dio, dandogli certamente la gioia più grande
della sua vita.
Chiediamo
al Signore la grazia di essere allo stesso tempo forti nelle prove della
vita e aperti ai disegni di Dio, che sono sempre più belli di ciò
che noi pensiamo. Siamo certi che quando Dio sembra chiedere una cosa dura,
prepara grazie grandi.
(Albert
Vanhoye)
La meditazione non
è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù,
a diventare preghiera.
6. ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa,
per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune
frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno
fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
Noi
viviamo di attese, Signore,
attese
futili,
attese
inutili,
attese
illusorie
che
si trasformano in delusioni,
delusioni
che si trasformano in amarezze,
che
ci trasformano in persone acide e vuote.
Vuote,
perché
cerchiamo altrove la nostra felicità.
Fuori
da noi,
lontano
da Te.
Senza
di Te
i
dubbi sono tanti e le incertezze infinite.
Vieni,
Signore Gesù, noi Ti attendiamo.
Vieni
e scuotici da questo torpore che ci avvolge.
Vieni
e cambia la nostra esistenza,
trasforma
la nostra vita,
muta
la nostra pigrizia in entusiasmo di vivere,
la
nostra illusione in speranza
in
un'umanità migliore e un mondo più giusto,
la
nostra rassegnazione
in
pazienza attiva e operosa.
Aiutaci
a sperare oltre ogni speranza,
donaci
la forza di vincere il male con il bene,
confermaci
nei propositi buoni
sostienici
nelle difficoltà di ogni giorno.
Ti
affidiamo le nostre difficoltà,
le
nostre responsabità, le nostre ansie,
non
per liberarcene, ma per avere la forza da Te,
che
sei la risposta alle nostre attese,
l'interrogativo
alle nostre false certezze,
l'uomo
Dio che ci fa andare sempre oltre,
sempre
più lontano, sempre più in alto,
che
ci fa essere sempre più.
Per
questo vieni Signore Gesù.
Vieni
perché quando arrivi,
uomini
e donne sono trasformati
in
persone nuove,
persone
nuove nel guardare,
nel
giudicare,
nell'operare.
(d.
Francesco De Luca)
7. CONTEMPLATIO Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l'intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.
È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
La parola chiave della prima domenica d'Avvento era forse "vegliare".
Ma
forse non siamo solo noi a vegliare; anche il nostro Dio veglia...
Ed
è forse proprio la caratteristica del Dio cristiano: un Dio che
veglia.
Un
Dio che ha vegliato su Adamo la notte in cui gli donò Eva;
un
Dio che ha vegliato sul suo popolo la notte in cui attraversava il Mar
Rosso diretto verso la libertà;
un
Dio che vegliava su Maria, Giuseppe e il Bambinello la splendente notte
della natività di Betlemme;
un
Dio che vegliava su Suo Figlio la notte dello sconforto del Getzemani,
notte in cui il Figlio suo assaporava il gusto acre della paura;
un
Dio che vegliava la notte della resurrezione, notte in cui fu vinta la
morte e vinse la vita.
E' bello pensarlo così il Dio dei cristiani: un Dio che veglia e ci aspetta dietro la porta.
(Raf)
Contemplo ed adoro,
in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.
8. ACTIO Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell'oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell'actio.
Si compie concretamente un'azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
In questo mese posso
inventarmi in quale modo posso accogliere il Signore, in questo Tempo di
Avvento. Posso suggerirvi tre cose, molto facili da compiere.
- La preghiera: poco
ogni giorno, collegata ai brani di Vangelo della Messa, scrivendo qualche
cosa.
- Il tempo: quanto
tempo abbiamo perso? La lettura, il silenzio, il fare cose "intelligenti",
queste sarebbero le possibili cose che dovremmo fare.
- La comunità:
andare, anche se talvolta con sacrificio per il freddo e per la noia, agli
incontri comunitari della nostra parrocchia.
Così, sono
dei piccoli suggerimenti...
9. Prego con la Liturgia della Ore, l'ora canonica del giorno adatta al momento.
10. Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Quando ho finito l'Ora
Canonica, spengo il lumino o la luce di Tor Vergata.
Arrivederci.