1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.
2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l’icona, la Parola accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata.
Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.
Invoco lo Spirito Santo:
Lo Spirito di Dio purifica e illumina la nostra intelligenza.
La grazia dello Spirito
Santo ci assista.
Nei nostri cuori prenda
dimora e
scacci tutti i vizi
dal nostro spirito.
Spirito divino, luce
degli uomini,
dal nostro spirito
scaccia le tenebre così paurose.
O Santo, che ami i
saggi pensieri,
nel nostro intelletto,
per tua bontà,
spandi la tua sacra
unzione.
Tu, Spirito, che ogni
colpa purifichi,
purifica in noi lo
sguardo dell’uomo interiore
affinché possiamo
vedere il Padre supremo
che gli occhi soltanto
dei puri di cuore potranno contemplare.
(Sequenza tratta dall’antica
Liturgia)
3. Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.
4. LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Giovanni. (Gv 1,35-51)
35
Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli
36
e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’agnello
di Dio! ”. 37 E i due discepoli, sentendolo parlare così,
seguirono Gesù. 38 Gesù allora si voltò
e, vedendo che lo seguivano, disse: “Che cercate? ”. Gli risposero: “Rabbì
(che significa maestro), dove abiti? ”. 39 Disse loro: “Venite
e vedrete”. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono
presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
40
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito,
era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41 Egli incontrò
per primo suo fratello Simone, e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia
(che significa il Cristo)” 42 e lo condusse da Gesù.
Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: “Tu sei Simone, il figlio
di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”.
43
Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò
Filippo e gli disse: “Seguimi”. 44 Filippo era di Betsàida,
la città di Andrea e di Pietro. 45 Filippo incontrò
Natanaèle e gli disse: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto
Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di
Nazaret”. 46 Natanaèle esclamò: “Da Nazaret può
mai venire qualcosa di buono? ”. Filippo gli rispose: “Vieni e vedi”. 47
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse
di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”.
48
Natanaèle gli domandò: “Come mi conosci? ”. Gli rispose Gesù:
“Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”.
49
Gli replicò Natanaèle: “Rabbì, tu sei il Figlio di
Dio, tu sei il re d’Israele! ”. 50 Gli rispose Gesù:
“Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai
cose maggiori di queste! ”. 51 Poi gli disse: “In verità,
in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire
e scendere sul Figlio dell’uomo”.
Parola del Signore
Si prende in mano una penna. Il Vangelo si
legge con la penna e non soltanto con gli occhi! “Lettura” vuol dire leggere
il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che
vengono descritte, l’ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che
agisce e chi riceve l’azione.
È un’operazione facilissima, che
però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
5. MEDITATIO Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: “Il Grande Silenzio”! “Il Grande Silenzio” della Meditatio deve durare almeno 30 min.
Ecco una pagina di diario degli apostoli, dei primi discepoli di Gesù, che ricordano e fanno ricordare a tutta la Chiesa di tutti i secoli come è incominciato il cammino di fede dietro Gesù. Gli innamorati, anche oggi, scrivono la loro storia d’amore, soprattutto gli inizi. I discepoli sono innamorati di Gesù, ed è molto singolare che si ricordino bene i momenti, l’ora, la sequenza degli avvenimenti. L’ora, letteralmente “ora decima”, cioè le quattro del pomeriggio, da a tutto il brano il carattere di una testimonianza personale.
Per dare continuità tra l’Antico e il Nuovo Testamento, i primi discepoli di Gesù sono gli ultimi discepoli di Giovanni Battista, ai quali indica Gesù come “Agnello di Dio”.
Ø Vv 38-39: I° scena: è
dominata da Gesù e dai discepoli che seguono Gesù. Come Giovanni
propone loro “l’Agnello di Dio”, i discepoli seguono Gesù. E Gesù
si voltò e disse una frase molto semplice ma molto pregnante per
la vita di ogni cristiano: “Che cercate?”. E loro, con imbarazzo, gli chiedono
il suo … “indirizzo”. Infatti Gesù ha capito molto bene e li porta
con lui, e i discepoli stanno da quel giorno presso di lui.
Chi cerchiamo noi? Seguiamo
Gesù o solo noi stessi? Ma ancora su quella domanda…non è
detto “Chi cercate” ma “Che cercate?”. Che cosa cerchiamo dal Signore?
Dove abita il Signore? Dove c’è il Signore nella nostra vita? Quando
e quanto ci siamo domandati di fronte al Signore dove lui abita, dove lui
vive? Vediamo con gli occhi della fede dove abita il Signore? Mi fermo
cuore a cuore con lui solo? Da quando mi sono reso conto che è importante
stare con lui, pregare, ascoltare la sua Parola?
Ø Vv 41-42: II° scena: Andrea,
Simon Pietro e Gesù. La notizia si propaga… Andrea ha una frase
splendida per indicare che hanno cercato e trovato Colui che era l’Atteso
da tutti i secoli. Gesù fissa lo sguardo su Simone e gli cambia
il nome, gli cambia la vita!
Quando incontriamo Gesù
nella nostra vita, siamo portatori agli altri di questa gioia? Siamo missionari?
Gesù mi guarda come ha guardato Pietro, e il suo è uno sguardo
d’amore. Permetto a Gesù di “guardarmi”? Il suo amore cambia qualcosa
in me? Cosa cambia?
Ø Vv 43-44: III° scena: Filippo.
Questi due versetti ci danno la misura dell’ansia missionaria dei discepoli.
Io sono “Filippo” a cui il Signore dice “Seguimi”! La cartina geografica
dei discepoli viene tracciata dal v 44. Ma ancora, c’è il tratto
personale del discepolo, situato in una città, che era anche quella
degli altri due discepoli. I discepoli del Signore non sono angeli, sono
ben piantati nella storia, nella storia della salvezza. E poi la finale
missionaria.
Come opero per farmi incontrare
del Signore? Cosa vuol dire seguire Gesù veramente? Seguo il Signore
ogni giorno? Mi faccio amare come vuole lui, in quel posto di lavoro, in
quella situazione difficile?
Ø Vv 45 ss: IV° scena: Natanaele.
La scena è simile alla II° scena. Filippo, come Andrea, va dal
suo amico Natanaele ed esprime la gioia “Abbiamo trovato…”, come Andrea
presenta il Signore a Pietro. E lo invita ad andare da Gesù. Di
questo “brano nel brano” considero il v 48 che recita “Come mi conosci?”,
e la professione di fede del discepolo al v 49.
Come sono conosciuto dal Signore?
Se il Signore mi conosce nel profondo, mi ama nel profondo. Come rispondo
al suo amore? Questo discepolo fa una professione di fede, forse la prima
nel vangelo di Giovanni. Come suo discepolo, mi chiedo ogni giorno: Gesù,
chi sei per me, per la mia vita? Sei tu il Figlio di Dio? Sei tu il nostro
salvatore?
La meditazione non è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
6. ORATIO Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
Un nuovo giorno mi
consegni,
perché io lo
viva,
lo trasformi
e lo doni a Te,
aiutami ad essere
come Tu dici:
"luce dei mondo";
perché sappia
portare luce,
nelle meriti confuse
e stanche,
sappia illuminare
gli altri
con la luce della
gioia, della comprensione,
dell'affetto e della
simpatia.
perché ognuno
incontrandomi,
diventi più
buono e gentile.
Aiutami ad essere
luce nelle mie scelte,
per non cadere
nell'agitazione e
nella contraddizione.
Aiutami ad essere:
"la città sul
monte";
capace di assumermi
le mie responsabilità,
e assumermi i miei
impegni
di uscire dalla massa
per saper andare anche
controcorrente,
di non accettare tutto
passivamente
o con pura rassegnazione;
donami la capacità
di stare in alto
per allargare i miei
orizzonti,
ma mai per guardare
gli altri dall'alto in basso.
Aiutami ad essere:
"lievito nella massa",
per vincere l'acquiescenza
e la stanchezza,
per essere sprone
e locomotiva,
per non lasciarmi
trascinare
da situazioni passive
e negligenti.
Aiutami ad essere:
"sale della terra";
sale che conserva,
sale che brucia,
sale che dà
sapore,
sapore di Te in un
mondo senza profumo.
Aiutami ad essere
felice,
a donare gioia,
a portare entusiasmo
e voglia di vivere.
(padre Francesco De Luca)
7. CONTEMPLATIO Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.
È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Esprimiamo la nostra fede nel Signore. La esprimiamo con le parole di Natanaele: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele!”.
Ripetiamo questo versetto più volte…
Adoro, in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.
8. ACTIO Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell’oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell’actio.
I discepoli sono stati testimoni del Risorto. Potremmo noi personalmente orientarci su uno dei discepoli, provare a vedere come anche noi possiamo, nel nostro piccolo ma senza falsa umiltà, essere testimoni della Risurrezione.
Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
9. Prego con la Liturgia della Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
10. Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Quando ho finito l’Ora Canonica, spengo il lumino o la luce di Tor Vergata.
Arrivederci!