Carissimi tutti,
vi salutiamo con tanta gioia, soprattutto coloro che ricevono per la prima volta il Ritiro on line nella casella di posta elettronica.
Questa e-mail vi giunge a Quaresima inoltrata. E' duro far Quaresima! E' veramente duro fare calare la Parola di Dio nella nostra vita così da trasformarla. In questo tempo ci siamo accorti che non ci sono tempi privilegiati per convertirsi, ma è tutta la nostra vita un tempo adatto per credere al Vangelo.
E allora riprendiamo il cammino che ci porterà con Gesù a Gerusalemme, nelle casa che hanno "una sala al piano superiore" (Lc 22,12), al Monte degli Ulivi, al Sinedrio. Andiamo a trovare Pilato ed Erode; uniamoci alla folla che segue Gesù sulla via del Calvario. Vediamo Gesù in croce al Calvario in mezzo a due ladri. Udiamo Gesù che dice: "Oggi sarai con me nel paradiso" (Lc 23,43). Vediamo Gesù morire e partecipiamo alla sua sepoltura.
Ma nel capitolo 24 del Vangelo di Luca, i discepoli e le donne, oltre a ritrovare la tomba vuota, incontrano UNO che cambia la vita dei due di Emmaus ma anche la nostra vita: i cristiani, quando scoprono che Gesù è Risorto, non stanno più nella pelle: devono comunicarlo! Ecco il brano della meditazione allegato.
Inoltre, è allegato un testo per l'Adorazione Eucaristica personale del Giovedì Santo.
Dalla sala al piano superiore a Emmaus!
Buona preparazione alla Pasqua!
Claudio Chiozzi
cla2001@tin.it
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1. Ho intenzione
di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo
mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.
2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l’icona, la Parola; accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata.
Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno di Gesù con i segni della Passione.
Invoco lo Spirito Santo:
Sia benedetto
il nostro Dio in ogni tempo,
ora e sempre
nei secoli dei secoli.
Gloria a te, nostro
Dio, gloria a te,
Spirito Santo
Signore e Consolatore,
tu che riempi
l’universo.
Tesoro di tutti
i beni e sorgente di vita,
vieni ad abitare
in noi,
purificaci da
ogni peccato,
e nel tuo amore
portaci alla salvezza.
4. LECTIO Apro
la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Luca.
I discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35)
Ed ecco in quello
stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa
sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello
che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù
in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano
incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi
che state facendo fra voi durante il cammino? ”. Si fermarono, col volto
triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei
così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è
accaduto in questi giorni? ”. Domandò: “Che cosa? ”. Gli risposero:
“Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente
in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti
e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi
l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con
tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino
al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver
avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è
vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan
detto le donne, ma lui non l’hanno visto”.
Ed egli disse loro:
“Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non
bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella
sua gloria? ”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò
loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon
vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare
più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché
si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò
per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse
la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro
gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto
mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?
”. E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono
riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero
il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono
ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto
nello spezzare il pane.
Parola di Dio
Si prende in mano
una penna. Il Vangelo si legge con la penna e non soltanto con gli occhi!
“Lettura” vuol dire leggere il testo sottolineando in modo da far risaltare
le cose importanti.
Si sottolineano
i verbi, magari in rosso, si inquadra il soggetto principale, con una crocetta
si richiama l’attenzione sulle altre parole che mi colpiscono.
Occorre che risultino
bene le azioni che vengono descritte, l’ambiente in cui avviene il fatto,
il soggetto che agisce e chi riceve l’azione. È un’operazione facilissima,
che però va fatta con la penna e non soltanto pensata. Cerca di
ricordare anche dei brani paralleli della Bibbia.
5. MEDITATIO Seduto,
rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della
Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più
sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: “Il Grande Silenzio”!
“Il Grande Silenzio” della Meditatio deve durare almeno 30 min.
Il brano è uno scorcio sulla vita della comunità cristiana di Luca. Ogni parola, in questo brano, ha tutto un significato particolare per ognuno di noi. Mi sento rivolta, in questa Pasqua 2001, la Parola proprio a me. E’ un brano che si commenta molto spesso. Mi sono riservato di fare queste mie sottolineature.
- Gesù in persona si accostò e camminava con loro: il Risorto incontra ogni uomo e cammina con lui nelle vicende tristi e felici.…ho trovato questa lettura che vi propongo:
Do il permesso a Gesù di incontrarmi nel profondo, di camminare con me? Penso alla persona di Gesù come Risorto?- “Tu solo sei così forestiero…”: il viandante si interessa dei loro problemi.
O Signore, non sai cosa mi è capitato? Ma non sai che è morto mio figlio, che ho problemi di salute, che sono drogato, solo, che ho problemi di vita? Tu, o Signore, sei così lontano, implacabile, impietoso?- …ma lui non l’hanno visto: la tomba del nazareno vuota è un mistero.
Ho visto il Signore nella Parola, nei Sacramenti, nella carità? Mi sono mai fatto domande sulla Resurrezione? Quali e perché?- Resta con noi…:
O Signore, resta con noi perché nulla ha un senso senza di te, resta con noi soprattutto quando siamo nella prova, nel disagio, quando facciamo fatica! Resta con noi, Gesù Risorto, quando siamo nella gioia, perché la gioia senza di te è una misera maschera! Resta con noi, te lo ripeto ancora, resta con me perché senza di te non posso fare nulla!- Quando fu a tavola con loro, prese il pane…: è la parte “eucaristica” del brano.
Ho visto il Signore, sembra strano, nella Santa Messa? O la Messa è vissuta per abitudine o per cosa dovuta? Dalla Messa esco con qualcosa?
Un viottolo, un
dialogo
Gerusalemme – Emmaus:
il cammino dei rassegnati.
Coniugano il verbo
sperare al passato: “Speravamo…”. Ed è subito tristezza: “Bonjour
tristesse”. Buongiorno tristezza, tu sei scritta nelle linee del soffitto,
simbolo della casa che dovrebbe essere accogliente; buongiorno tristezza,
tu sei scritta negli occhi di coloro che amo; buongiorno tristezza, dea
dalla morbida carezza di morte. Fa freddo dentro il cuore, colmo di frantumi.
Fa freddo attorno al cuore pieno di macerie. Fa freddo. Ed ecco viene lui:
“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra!”. Lui è il calore.
Lui è la luce. E si affianca ai nostri ghiacciai di tristezza. E
a poco a poco, i ghiacciai si sciolgono. Il calore tallona il freddo. La
luce tallona il buio. Il Risorto si affianca a loro in questo tratto che
congiunge i due millenni. È pronto a spiegare che la vita ha un
senso, che i dolori non sono strazi di agonia ma soltanto le doglie di
un parto d’amore, che la vita vince sulla morte. Un mondo più giovane
è preparato da giovani appassionati della Parola, che leggono il
Vangelo ogni giorno, lo rileggono in ogni evento, lo incarnano in ogni
gesto, lo ripresentano come “quinto vangelo” in tutta la loro vita. I due
di Emmaus – Cleopa e l’altro non nominato perché ognuno di noi si
senta nominato – insegnano questo discepolato dalla Parola.
Una cena, uno
stupore.
Il bivio di Emmaus.
Il cuore dei due li fa esclamare: “Resta con noi!”. Lo diciamo per te,
pellegrino senza tetto. Lo diciamo per noi infiammati dalla tue parole.
E lo accolgono. Lo invitano alla loro mensa. E vedono sotto i loro occhi
trasformarsi la povera tavola di una piccola locanda nella Grande Tavola
dell’Ultima Cena, che non si sparecchia mai, ma a cui tutte le generazioni
sono chiamate lungo i tornanti del tempo. E gli occhi bendati si aprono
e lo sconosciuto diventa il Volto conosciuto, quello bramato. I piedi stanchi
dell’andata diventano i piedi alati dell’annuncio. E ripercorrono la strada
verso Gerusalemme. I giovani di oggi, come i discepoli di Emmaus, nella
misura in cui si faranno casa, accogliendo i poveri di pane, i poveri di
senso, i poveri di cuore, si disporranno a fare l’esperienza di Cristo.
Le Eucaristie celebrata si trasformeranno in feste d’incontro profondo.
E giovani si è quando si sa correre. Correranno sulle strade del
mondo di oggi per annunciare la bella notizia a chi giace sul ciglio di
una strada, magari giovani di anni e decrepiti nel cuore.
La meditazione non
è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù,
a diventare preghiera.
6. ORATIO Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla Meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
Resta con noi,
Gesù Risorto:
si fa sera.
Ti daremo una
casa. Ti daremo un piatto. Ti daremo calore. Ti daremo amore.
Resta con noi,
Signore.
La sera del dubbio
e del dubbio e dell’ansia preme sul cuore di ogni uomo.
Resta con noi,
Signore.
Noi saremo in
tua compagnia, e questo ci basta.
Resta con noi,
Signore, perché si fa sera.
Facci testimoni
della tua Pasqua.
Gesù Risorto,
nell’ultima cena
di uomo terrestre hai indicato nella lavanda dei piedi l’unico di partecipare
all’Eucaristia. Nella prima Cena come uomo celeste hai voluto indicare
e riporre nell’ospitalità del “diverso” la condizione per la comunione
con te.
Signore della
gloria,
aiutaci a vivere
le nostre celebrazioni lavando i piedi stanchi degli ultimi,
accogliendo nel
cuore e nelle case “poveri, storpi, zoppi, ciechi” (Lc 14,13),
i bisognosi di
oggi,
che non hanno
altro segno di riconoscimento
se non quello
di essere la tua immagine viva.
Amen
7 CONTEMPLATIO Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.
Contemplo ed adoro,
in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.
8. Prego con la Liturgia della Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Quando ho finito
l’Ora Canonica, spengo il lumino o la luce di Tor Vergata.
Arrivederci!