Il Santo Padre a Toronto ha tenuto tre catechesi sulla Parola di Dio intensissime. In questo mese perciò vi invito ad andare a riprenderle, perché la parola del Santo Padre non sia pronunciata una volta, in lingue straniere, e basta, ma diventi un momento importante a cui andare e riandare molte molte volte. Penso che solo così la GMG, come disse il Papa, “non termina qui; essa deve continuare nella vostra vita di fedeltà a Cristo”.
Il nostro servizio, in questo caso e con questi intenti, è di fornirvi i testi delle parole del Papa. Vi forniamo, tratti dal sito della Santa Sede, i testi:
- Saluto e discorso all’Accoglienza
del Santo Padre – Beatitudini (Mt 5ss)
- Saluto e Discorso alla Veglia
– 1Gv 1ss
- Omelia della Santa Messa
e Angelus – Sale della terra e luce del mondo (Mt 5,11ss).
Agosto è un mese dedicato alla distensione, alle vacanze e alle ferie. Mentre molti viaggiano, in montagna, al mare o nelle città d’arte, la Chiesa, nella sua sapienza liturgica, ci fa celebrare Maria, Assunta in Cielo. Lei che viaggia per andare in Cielo, interceda per la Chiesa e per coloro che viaggiano in questo periodo!
Con Paolo, formulo gli auguri per buone vacanze nel Signore!
Claudio
XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
FESTA DI ACCOGLIENZA DEI GIOVANI
SALUTO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Toronto, Exhibition Place
Giovedì, 25 luglio 2002
Cari giovani amici!
1. Siete convenuti a Toronto dai cinque continenti, per celebrare la
vostra Giornata Mondiale. A voi il mio saluto gioioso e cordiale! Ho atteso
con trepidazione questo incontro, mentre dalle diverse regioni giungevano
fin sul mio tavolo, in Vaticano, gli echi consolanti delle molteplici iniziative,
che hanno segnato il vostro cammino fino ad oggi. E spesso, pur senza conoscervi,
vi ho presentati uno per uno al Signore nella preghiera: Lui vi conosce
da sempre e vi ama personalmente.
Saluto con fraterno affetto i Signori Cardinali e Vescovi che vi accompagnano,
in particolare Mons. Jacques Berthelet, Presidente della Conferenza dei
Vescovi Cattolici del Canada, il Cardinale Aloysius Ambrozic, Arcivescovo
di questa città, e il Cardinale James Francis Stafford, Presidente
del Pontificio Consiglio per i Laici. A tutti dico: la consuetudine di
vita con i vostri Pastori vi aiuti a scoprire sempre di più e a
gustare la bellezza della Chiesa vissuta come comunione missionaria.
2. Ascoltando il lungo elenco dei Paesi da cui provenite, abbiamo fatto
insieme quasi il giro del mondo. Dietro ciascuno di voi ho visto il volto
dei vostri coetanei, che ho incontrato nel corso dei miei viaggi apostolici,
e che in qualche modo voi qui rappresentate. Vi ho immaginato in cammino
all'ombra della Croce del Giubileo in questo grande pellegrinaggio giovanile
che, passando di continente in continente, vuole stringere il mondo in
un abbraccio di fede e di speranza.
Oggi questo pellegrinaggio fa tappa qui, sulle rive del lago Ontario,
che richiama a noi un altro lago, quello di Tiberiade, sulle cui rive il
Signore Gesù rivolse una proposta affascinante ai primi discepoli,
alcuni dei quali erano probabilmente giovani come voi (cfr Gv 1, 35-42).
[3. El Papa ha venido desde Roma para escuchar de nuevo con vosotros
la palabra de Jesús, que también hoy, como sucedió
con los discípulos en aquel día lejano, puede hacer arder
el corazón de un joven y motivar toda su existencia. Por eso, os
invito a hacer de las diversas actividades de la Jornada Mundial apenas
comenzada un tiempo privilegiado en el que cada uno de vosotros, queridos
jóvenes, se ponga a la escucha del Señor, con corazón
disponible y generoso para convertirse en sal de la tierra y luz del mundo.]
3. Il Papa, che vi vuole bene, è venuto da lontano per riascoltare
insieme con voi la parola di Gesù che ancora oggi, come è
avvenuto per i discepoli in quel giorno lontano, può infiammare
il cuore di un giovane e motivare tutta la sua esistenza. Vi invito perciò
a fare delle diverse attività della Giornata Mondiale appena iniziata
un tempo privilegiato in cui ciascuno di voi, cari giovani e ragazze, si
mette in ascolto del Signore, con cuore disponibile e generoso, per diventare
"sale della terra e luce del mondo" (cfr Mt 5, 13-16).
Queridos jóvenes de España y América Latina, os
saludo con cariño. Recordad el camino de felicidad que Jesús
os anuncia en el Evangelio.
A Vosotros y a los Obispos que os acompañan os saludo con afecto.
Saúdo também os jovens de língua portuguesa e
a todos desejo a felicidade e o bem das bem-aventuranças!
Saluto con gioia e affetto i giovani italiani accompagnati dai loro
Vescovi.
Saluto in lingua polacca: E infine saluto i miei connazionali venuti
dalla Polonia a Toronto.
XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
FESTA DI ACCOGLIENZA DEI GIOVANI
DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Toronto, Exhibition Place
Giovedì, 25 luglio 2002
Carissimi giovani!
1. Quella che abbiamo or ora ascoltato è la Magna charta del
cristianesimo: la pagina delle Beatitudini. Abbiamo rivisto con gli occhi
del cuore la scena di allora. Una folla di persone attornia Gesù
sulla montagna: uomini e donne, giovani e anziani, sani e ammalati, venuti
dalla Galilea, ma anche da Gerusalemme, dalla Giudea, dalle città
della Decapoli, da Tiro e Sidone. Sono tutti in attesa di una parola, di
un gesto che possa dare loro conforto e speranza.
Anche noi siamo qui raccolti, stasera, per metterci in ascolto del
Signore. Vi guardo con grande affetto: venite da varie regioni del Canada,
degli Stati Uniti, dell'America centrale e meridionale, dell'Europa, dell'Africa,
dell'Asia, dell'Oceania. Ho ascoltato le vostre voci festose, le vostre
grida, i vostri canti ed ho percepito l'attesa profonda che pulsa nei vostri
cuori: voi volete essere felici!
Cari giovani, numerose e allettanti sono le proposte che vi sollecitano
da ogni parte: molti vi parlano di una gioia che si può ottenere
con il denaro, con il successo, con il potere. Soprattutto vi dicono di
una gioia che coincide con il piacere superficiale ed effimero dei sensi.
2. Cari amici, alla vostra giovane voglia di essere felici il vecchio
Papa, carico di anni ma ancora giovane dentro, risponde con una parola
che non è sua. E' una parola risuonata duemila anni or sono. L'abbiamo
riascoltata stasera: "Beati...". La parola-chiave dell'insegnamento di
Gesù è un annuncio di gioia: "Beati...".
L'uomo è fatto per la felicità. La vostra sete di felicità
è dunque legittima. Per questa vostra attesa Cristo ha la risposta.
Egli però vi chiede di fidarvi di Lui. La gioia vera è una
conquista, che non si raggiunge senza una lotta lunga e difficile. Cristo
possiede il segreto della vittoria.
Voi conoscete gli antefatti. Li narra il Libro della Genesi: Dio creò
l'uomo e la donna in un paradiso, l'Eden, perché li voleva felici.
Il peccato sconvolse purtroppo i suoi progetti iniziali. Dio non si rassegnò
a questo scacco. Mandò il suo Figlio sulla terra per ridare all'uomo
una prospettiva di cielo ancora più bella. Dio si fece uomo - i
Padri della Chiesa lo hanno rilevato - perché l'uomo potesse diventare
Dio. Questa è la svolta epocale, che l'Incarnazione ha impresso
alla storia umana.
3. Dove sta la lotta? La risposta ce la dà Cristo stesso. "Pur
essendo di natura divina", ha scritto san Paolo, Egli "non considerò
un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio, ma... assumendo la condizione
di servo..., umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte"
(Fil 2, 6-8). E' stata una lotta fino alla morte. Cristo l'ha combattuta
non per sé ma per noi. Da quella morte è sbocciata la vita.
La tomba del Calvario è diventata la culla dell'umanità nuova
in cammino verso la felicità vera.
Il "Discorso della Montagna" traccia la mappa di questo cammino. Le
otto Beatitudini sono i cartelli segnaletici, che indicano la direzione
da seguire. E' un cammino in salita, ma Lui lo ha percorso per primo. Ed
Egli è disposto a ripercorrerlo con voi. Ha detto un giorno: "Chi
segue me, non cammina nelle tenebre" (Gv 8, 12). E in un'altra circostanza
ha aggiunto: "Vi ho detto queste cose, perché la mia gioia sia in
voi e la vostra gioia sia piena" (Gv 15, 11).
E' camminando con Cristo che si può conquistare la gioia, quella
vera! Proprio per questa ragione Egli vi ha ripetuto anche oggi un annuncio
di gioia: "Beati...".
Accogliendo ora la sua Croce gloriosa, quella Croce che ha percorso
insieme ai giovani le strade del mondo, lasciate risuonare nel silenzio
del vostro cuore questa parola consolante ed impegnativa: "Beati...".
(Processione con la Croce dell'Anno Santo)
4. Raccolti attorno alla Croce del Signore, guardiamo a Lui: Gesù
non si è limitato a pronunciare le Beatitudini; le ha vissute. Ripercorrendo
la sua vita, rileggendo il Vangelo, si rimane meravigliati: il più
povero dei poveri, l'essere più dolce tra gli umili, la persona
dal cuore più puro e misericordioso è proprio Lui, Gesù.
Le Beatitudini non sono che la descrizione di un volto, il suo Volto!
Al tempo stesso, le Beatitudini descrivono il cristiano: esse sono
il ritratto del discepolo di Gesù, la fotografia dell'uomo che ha
accolto il regno di Dio e vuole sintonizzare la propria vita con le esigenze
del Vangelo. A questo uomo Gesù si rivolge chiamandolo "beato".
La gioia che le Beatitudini promettono è la gioia stessa di
Gesù: una gioia cercata e trovata nell'obbedienza al Padre e nel
dono di sé ai fratelli.
5. Giovani del Canada, di America e di ogni parte del mondo! Guardando
a Gesù voi potete imparare che cosa significhi essere poveri in
spirito, umili e misericordiosi; che cosa voglia dire ricercare la giustizia,
essere puri di cuore, operatori di pace.
Con lo sguardo fisso su di Lui, voi potete scoprire la via del perdono
e della riconciliazione in un mondo spesso in preda alla violenza e al
terrore. Abbiamo sperimentato con drammatica evidenza, nel corso dell'anno
passato, il volto tragico della malizia umana. Abbiamo visto che cosa succede
quando regnano l'odio, il peccato e la morte.
Ma oggi la voce di Gesù risuona in mezzo alla nostra assemblea.
La sua è voce di vita, di speranza, di perdono; è voce di
giustizia e di pace. Ascoltiamola!
6. Cari amici, la Chiesa oggi guarda a voi con fiducia e attende che
diventiate il popolo delle beatitudini.
Beati voi, se sarete come Gesù poveri in spirito, buoni e misericordiosi;
se saprete cercare ciò che è giusto e retto; se sarete puri
di cuore, operatori di pace, amanti e servitori dei poveri. Beati voi!
Solo Gesù è il vero Maestro, solo Gesù presenta
un messaggio che non muta, ma che risponde alle attese più profonde
del cuore dell'uomo, perché Lui solo sa "quello che c'è in
ogni uomo" (Gv 2,25). Oggi Egli vi chiama ad essere sale e luce del mondo,
a scegliere la bontà, a vivere nella giustizia, a diventare strumenti
di amore e di pace. La sua chiamata ha sempre richiesto una scelta tra
il bene e il male, tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte. Lo
stesso invito è rivolto oggi a voi che siete qui, sulle rive del
lago Ontario.
7. Quale chiamata sceglieranno di seguire le sentinelle del mattino?
Credere in Gesù significa accogliere ciò che Egli dice, anche
se è in contro-tendenza rispetto a ciò che dicono gli altri.
Significa rifiutare le sollecitazioni del peccato, per quanto attraenti
esse siano, e incamminarsi sulla strada esigente delle virtù evangeliche.
Giovani che mi ascoltate, rispondete al Signore con cuore forte e generoso!
Egli conta su di voi. Non dimenticate: Cristo ha bisogno di voi per realizzare
il suo progetto di salvezza! Cristo ha bisogno della vostra giovinezza
e del vostro generoso entusiasmo per far echeggiare il suo annuncio di
gioia nel nuovo millennio. Rispondete al suo appello ponendo la vostra
vita a servizio di Lui nei fratelli! Fidatevi di Cristo, perché
Egli si fida di voi.
8. Signore Gesù Cristo, pronuncia ancora una volta
le tue Beatitudini davanti a questi giovani,
convenuti a Toronto per la loro Giornata Mondiale.
Guarda con amore e ascolta questi giovani cuori,
che sono disposti a rischiare il loro futuro per Te.
Tu li hai chiamati ad essere "sale della terra e luce del mondo".
Continua ad insegnare loro la verità e la bellezza
delle prospettive da Te annunciate sulla Montagna.
Rendili uomini e donne delle Beatitudini!
Risplenda in loro la luce della tua sapienza,
così che con le parole e con le opere sappiano
diffondere nel mondo la luce ed il sale del Vangelo.
Fa' di tutta la loro vita un riflesso luminoso di Te,
che sei la Luce vera, venuta in questo mondo,
perché chiunque crede in Te non muoia,
ma abbia la vita eterna (cfr Gv 3, 16)!
Al termine dell'incontro, prima di impartire la Benedizione conclusiva, il Papa ha salutato i presenti con le seguenti parole:
Cari amici, ringraziamo il Signore per il dono della giovinezza. La
giovinezza viene e passa, ma resta per tutta la vita. Grazie per il vostro
ballo e buon proseguimento.
XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
VEGLIA CON I GIOVANI
SALUTO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Toronto, Downsview Park
Sabato, 27 luglio 2002
Giovani del mondo, cari amici!
Caro popolo delle Beatitudini
1. Vi saluto tutti con affetto nel nome del Signore! Sono lieto di incontrarmi
nuovamente con voi, dopo i giorni di catechesi, di riflessione, di condivisione
e di festa che avete vissuto. Ci avviamo alla fase conclusiva della vostra
Giornata Mondiale, che avrà domani il suo coronamento nella celebrazione
dell'Eucaristia.
In voi, raccolti a Toronto dai quattro angoli della terra, la Chiesa
legge il suo futuro e trova il richiamo a quella giovinezza di cui lo Spirito
di Cristo costantemente l'arricchisce. L'entusiasmo e la gioia che manifestate
sono segno del vostro amore per il Signore e del vostro desiderio di servirlo
nella Chiesa e nei fratelli.
2. Nei giorni scorsi, a Wadowice - la mia città natale - si è
svolto il III Forum Internazionale dei Giovani, che ha radunato cattolici,
greco-cattolici e ortodossi provenienti dalla Polonia e dall'Europa dell'Est.
Oggi, invece, sono giunti lì migliaia di giovani da tutta la Polonia
per unirsi con noi mediante la televisione e vivere insieme questa veglia
di preghiera. Permettete che li saluti in polacco:
Saluto i giovani di lingua polacca, che così numerosi sono giunti
qui dalla nostra Patria e dagli altri Paesi del mondo, nonché le
migliaia di giovani che si sono radunati a Wadowice da tutta la Polonia
e dai Paesi dell'Europa dell'Est per vivere insieme a noi questa veglia
di preghiera. A tutti auguro che questi giorni portino abbondanti frutti
di generoso slancio nell'adesione a Cristo e al suo Vangelo.
Cari giovani amici, vi ringrazio per la vostra presenza a Toronto,
vi abbraccio di cuore e prego sempre per voi perché ora e sempre
siate il sale della terra e la luce del mondo.
Saluto con affetto i giovani italiani qui presenti e quanti dall'Italia
si uniscono a noi attraverso la televisione. Insieme ai giovani che nelle
diverse parti della terra vivono in vari modi questa Giornata della Gioventù
vogliamo circondare il mondo in un abbraccio di fede e di amore, per proclamare
la nostra fede in Cristo, amico fedele che illumina il cammino di ogni
uomo.
3. Nel corso della Veglia di questa sera accoglieremo la Croce di Cristo,
testimonianza dell'amore di Dio per l'umanità. Acclameremo il Signore
risorto, luce che brilla nelle tenebre. Pregheremo con i Salmi, ripetendo
le stesse parole pronunciate da Gesù quando si rivolgeva al Padre
nel corso della sua vita terrena. Esse costituiscono ancora oggi la preghiera
della Chiesa. Ascolteremo infine la Parola del Signore, lampada per i nostri
passi, luce sul nostro cammino (cfr Sal 119, 105).
Vi invito a farvi voce dei giovani del mondo, delle loro gioie, delusioni,
speranze. Guardate a Gesù, il Vivente, e ripetetegli l'implorazione
degli Apostoli: "Signore, insegnaci a pregare". La preghiera sarà
come il sale che dà sapore alla vostra esistenza e vi orienta verso
di Lui, luce vera dell'umanità.
XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
VEGLIA CON I GIOVANI
DISCORSO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Toronto, Downsview Park
Sabato, 27 luglio 2002
Carissimi giovani!
1. Quando, nell'ormai lontano 1985, ho voluto dare inizio alle Giornate
Mondiali della Gioventù, avevo nel cuore le parole dell'Apostolo
Giovanni che abbiamo ascoltato stasera: "Ciò che noi abbiamo udito,
ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi
abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia
il Verbo della vita... noi lo annunziamo anche a voi" (cfr 1 Gv 1, 1.3).
E immaginavo le Giornate Mondiali come un momento forte nel quale i giovani
del mondo avrebbero potuto incontrare Cristo, l'eternamente giovane, ed
imparare da Lui a divenire gli evangelizzatori degli altri giovani.
Questa sera, insieme con voi, benedico e rendo grazie al Signore per
il dono fatto alla Chiesa attraverso le Giornate Mondiali della Gioventù.
Milioni di giovani vi hanno partecipato, traendone motivazioni di impegno
e di testimonianza cristiana. Ringrazio in particolare voi, che accogliendo
il mio invito vi siete raccolti qui a Toronto per "dire davanti al mondo
la vostra gioia di aver incontrato Gesù Cristo, il vostro desiderio
di conoscerlo sempre meglio, il vostro impegno di annunciare il Vangelo
di salvezza fino agli estremi confini della terra" (Messaggio per la XVII
Giornata Mondiale della Gioventù, 5).
2. Il nuovo millennio si è inaugurato con due scenari contrastanti:
quello della moltitudine di pellegrini venuti a Roma nel Grande Giubileo
per varcare la Porta Santa che è Cristo, Salvatore e Redentore dell'uomo;
e quello del terribile attentato terroristico di New York, icona di un
mondo nel quale sembra prevalere la dialettica dell'inimicizia e dell'odio.
La domanda che si impone è drammatica: su quali fondamenta bisogna
costruire la nuova epoca storica che emerge dalle grandi trasformazioni
del secolo XX? Sarà sufficiente scommettere sulla rivoluzione tecnologica
in corso, che sembra essere regolata unicamente da criteri di produttività
e di efficienza, senza un riferimento alla dimensione religiosa dell'uomo
e senza un discernimento etico universalmente condiviso? E' giusto accontentarsi
di risposte provvisorie ai problemi di fondo e lasciare che la vita resti
in balia di pulsioni istintive, di sensazioni effimere, di entusiasmi passeggeri?
La domanda ritorna: su quali basi, su quali certezze edificare la propria
esistenza e quella della comunità cui s'appartiene?
3. Cari amici, voi lo sentite istintivamente dentro di voi, nell'entusiasmo
dei vostri giovani anni, e lo affermate con la vostra presenza qui stasera:
solo Cristo è la ‘pietra angolare’ su cui è possibile costruire
saldamente l'edificio della propria esistenza. Solo Cristo, conosciuto,
contemplato e amato, è l'amico fedele che non delude, che si fa
compagno di strada e le cui parole riscaldano il cuore (cfr Lc 24, 13-35).
Il XX secolo ha spesso preteso di fare a meno di quella ‘pietra angolare’,
tentando di costruire la città dell'uomo senza fare riferimento
a Lui ed ha finito per edificarla di fatto contro l'uomo! Ma i cristiani
lo sanno: non si può rifiutare o emarginare Dio, senza esporsi al
rischio di umiliare l'uomo.
4. L'attesa, che l'umanità va coltivando tra tante ingiustizie
e sofferenze, è quella di una nuova civiltà all'insegna della
libertà e della pace. Ma per una simile impresa si richiede una
nuova generazione di costruttori che, mossi non dalla paura o dalla violenza
ma dall'urgenza di un autentico amore, sappiano porre pietra su pietra
per edificare, nella città dell'uomo, la città di Dio.
Lasciate, cari giovani, che vi confidi la mia speranza: questi ‘costruttori’
dovete essere voi! Voi siete gli uomini e le donne di domani; nei vostri
cuori e nelle vostre mani è racchiuso il futuro. A voi Dio affida
il compito, difficile ma esaltante, di collaborare con Lui nell'edificazione
della civiltà dell'amore.
5. Abbiamo ascoltato dalla lettera di Giovanni - l'apostolo più
giovane e forse per questo più amato dal Signore - che "Dio è
luce e in lui non ci sono tenebre" (1 Gv 1, 5). Dio, però, nessuno
l'ha mai visto, osserva san Giovanni. E' Gesù, il Figlio unigenito
del Padre, che ce l'ha rivelato (cfr Gv 1, 18). Ma se Gesù ha rivelato
Dio, ha rivelato la luce. Con Cristo, infatti, è venuta nel mondo
"la luce vera, quella che illumina ogni uomo" (Gv 1, 9).
Cari giovani, lasciatevi conquistare dalla luce di Cristo e fatevene
propagatori nell'ambiente in cui vivete. "La luce dello sguardo di Gesù
- è scritto nel Catechismo della Chiesa Cattolica - illumina gli
occhi del nostro cuore; ci insegna a vedere tutto nella luce della sua
verità e della sua compassione per tutti gli uomini" (n. 2715).
Nella misura in cui la vostra amicizia con Cristo, la vostra conoscenza
del suo mistero, la vostra donazione a Lui saranno autentiche e profonde,
voi sarete "figli della luce", e diventerete a vostra volta "luce del mondo".
Perciò io vi ripeto la parola del Vangelo: "Risplenda la vostra
luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e
rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5,16).
6. Questa sera il Papa insieme con voi, giovani dei vari continenti,
riafferma davanti al mondo la fede che sostiene la vita della Chiesa: Cristo
è luce delle genti, Egli è morto ed è risorto per
ridare agli uomini, che camminano nel tempo, la speranza dell'eternità.
Il suo Vangelo non mortifica l'umano: ogni valore autentico, in qualunque
cultura si manifesti, è da Cristo accolto e sublimato. Consapevole
di ciò, il cristiano non può non sentir vibrare in sé
la fierezza e la responsabilità di farsi testimone della luce del
Vangelo.
Proprio per questo io dico a voi questa sera: fate risplendere la luce
di Cristo nella vostra vita! Non aspettate di avere più anni per
avventurarvi sulla via della santità! La santità è
sempre giovane, così come eterna è la giovinezza di Dio.
Comunicate a tutti la bellezza dell'incontro con Dio che dà
senso alla vostra vita. Nella ricerca della giustizia, nella promozione
della pace, nell'impegno di fratellanza e di solidarietà non siate
secondi a nessuno!
Quanto è bello il canto che è risuonato in questi giorni:
"Lumière du monde! Sel de la terre!
Soyez pour le monde visage de l'amour!
Soyez pour la terre le reflet de sa lumière!".
E' il dono più bello e prezioso che potrete fare alla Chiesa
e al mondo. Il Papa vi accompagna - lo sapete - con la sua preghiera e
con un'affettuosa benedizione.
7. Vorrei ancora salutare i giovani di lingua polacca:
Cari miei giovani amici, vi ringrazio per la vostra presenza a Toronto,
a Wadowice e dovunque spiritualmente siete uniti con i giovani del mondo
che vivono la loro XVII Giornata Mondiale. Vi voglio assicurare che ininterrottamente
abbraccio con il cuore e con la preghiera ognuno e ognuna di voi, chiedendo
a Dio che possiate essere il sale e la luce della terra ora e nella vita
adulta. Dio vi benedica!
Al termine del discorso, dopo aver impartito la Benedizione conclusiva, il Papa ha aggiunto:
Siete tutti invitati domani mattina. Buon riposo!
Buona notte. Che Dio vi benedica sempre. Buona notte!
XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
MESSA SOLENNE
OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Toronto, Downsview Park
Domenica, 28 luglio 2002
"Voi siete il sale della terra...
Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13.14)
Carissimi Giovani della 17a Giornata Mondiale della Gioventù,
carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Su una montagna vicino al lago di Galilea, i discepoli di Gesù
erano in ascolto della sua voce soave e pressante: soave come il paesaggio
stesso della Galilea, pressante come un appello a scegliere tra la vita
e la morte, fra la verità e la menzogna. Il Signore pronunciò
allora parole di vita che sarebbero risuonate per sempre nel cuore dei
discepoli.
Oggi Egli dice le stesse parole a voi, giovani di Toronto e dell'Ontario,
e di tutto il Canada, degli Stati Uniti, dei Caraibi, dell'America di lingua
spagnola e portoghese, dell'Europa, dell'Africa, dell'Asia e dell'Oceania.
Ascoltate la voce di Gesù nel profondo dei vostri cuori! Le sue
parole vi dicono chi siete in quanto cristiani. Vi insegnano che cosa dovete
fare per rimanere nel suo amore.
2. Gesù offre una cosa; lo "spirito del mondo" ne offre un'altra.
Nella lettura odierna, tratta dalla Lettera agli Efesini, san Paolo afferma
che Gesù ci conduce dalle tenebre alla luce (cfr Ef 5, 8). Forse
il grande Apostolo stava pensando alla luce che lo aveva accecato, lui
il persecutore dei cristiani, sulla via di Damasco. Quando aveva riacquistato
la vista, niente era rimasto come prima. Paolo era rinato e ormai nulla
avrebbe potuto sottrargli la gioia che gli aveva inondato l'anima.
Anche voi, cari giovani, siete chiamati ad essere trasformati."Svegliati,
o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà" (Ef 5,
14): è ancora Paolo che parla.
Lo "spirito del mondo" offre molte illusioni, molte parodie della felicità.
Non vi è forse tenebra più fitta di quella che si insinua
nell'animo dei giovani quando falsi profeti estinguono in essi la luce
della fede, della speranza, dell'amore. Il raggiro più grande, la
maggiore fonte di infelicità è l'illusione di trovare la
vita facendo a meno di Dio, di raggiungere la libertà escludendo
le verità morali e la responsabilità personale.
3. Il Signore vi invita a scegliere tra queste due voci, che fanno a
gara per accaparrarsi la vostra anima. Questa scelta è la sostanza
e la sfida della Giornata Mondiale della Gioventù. Perché
siete giunti qui da ogni parte del mondo? Per dire insieme a Cristo:
"Signore, da chi andremo?". Chi, chi ha le parole di vita eterna? "Tu hai
parole di vita eterna" (Gv 6,68). Gesù, l'amico intimo di ogni giovane,
ha parole di vita.
Quello che voi erediterete è un mondo che ha un disperato bisogno
di un rinnovato senso di fratellanza e di solidarietà umana. È
un mondo che necessita di essere toccato e guarito dalla bellezza e dalla
ricchezza dell'amore di Dio. Il mondo odierno ha bisogno di testimoni di
quell'amore. Ha bisogno che voi siate il sale della terra e la luce del
mondo. Il mondo ha bisogno di voi, il mondo ha bisogno di sale, voi come
sale della Terra e luce del mondo.
4. Il sale viene usato per conservare e mantenere sano il cibo. Quali
apostoli del terzo millennio, spetta a voi di conservare e mantenere viva
la consapevolezza della presenza di Gesù Cristo, nostro Salvatore,
specialmente nella celebrazione dell'Eucaristia, memoriale della sua morte
redentrice e della sua gloriosa risurrezione. Dovete mantenere viva la
memoria delle parole di vita da lui pronunciate, delle splendide opere
di misericordia e di bontà da lui compiute. Dovete costantemente
ricordare al mondo che "il Vangelo è potenza di Dio che salva" (cfr
Rm 1, 16)!
Il sale condisce e dà sapore al cibo. Nel seguire Cristo, voi
dovete cambiare e migliorare il "gusto" della storia umana. Con la vostra
fede, speranza e amore, con la vostra intelligenza, coraggio e perseveranza,
dovete umanizzare il mondo nel quale viviamo. Il modo per ottenere ciò
lo indicava già il Profeta Isaia nella prima lettura di oggi:
"Sciogliere le catene inique... dividere il pane con l'affamato... [togliere
di mezzo] il puntare il dito e il parlare empio... Allora brillerà
fra le tenebre la tua luce" (Is 58, 6-10).
5. Anche una fiamma leggera che s'inarca solleva il pesante coperchio
della notte. Quanta più luce potrete fare voi, tutti insieme, se
vi stringerete uniti nella comunione della Chiesa! Se amate Gesù,
amate la Chiesa! Non scoraggiatevi per le colpe e le mancanze di qualche
suo figlio. Il danno fatto da alcuni sacerdoti e religiosi a persone giovani
o fragili riempie noi tutti di un profondo senso di tristezza e di vergogna.
Ma pensate alla larga maggioranza di sacerdoti e di religiosi generosamente
impegnati, il cui unico desiderio è di servire e di fare del bene!
Oggi, ci sono qui molti sacerdoti, seminaristi e persone consacrate:
siate loro vicini e sosteneteli! E se, nel profondo del vostro cuore, sentite
risuonare la stessa chiamata al sacerdozio o alla vita consacrata, non
abbiate paura di seguire Cristo sulla strada regale della Croce. Nei momenti
difficili della storia della Chiesa il dovere della santità diviene
ancor più urgente. E la santità non è questione di
età. La santità è vivere nello Spirito Santo, come
hanno fatto Kateri Tekakwitha qui in America e moltissimi altri giovani.
Voi siete giovani, e il Papa è vecchio, avere 82 o 83 anni di
vita non è come averne 22 o 23. Ma il Papa ancora si identifica
con le vostre attese e con le vostre speranze. Anche se sono vissuto fra
molte tenebre, sotto duri regimi totalitari, ho visto abbastanza per essere
convinto in maniera incrollabile che nessuna difficoltà, nessuna
paura è così grande da poter soffocare completamente la speranza
che zampilla eterna nel cuore dei giovani.
Voi siete la nostra speranza, i giovani sono la nostra speranza. Non
lasciate che quella speranza muoia! Scommettete la vostra vita su di essa!
Noi non siamo la somma delle nostre debolezze e dei nostri fallimenti;
al contrario, siamo la somma dell'amore del Padre per noi e della nostra
reale capacità di divenire l'immagine del Figlio suo.
Concludo con una preghiera.
6. Signore Gesù Cristo,
custodisci questi giovani nel tuo amore.
Fa' che odano la tua voce
e credano a ciò che tu dici,
poiché tu solo hai parole di vita eterna.
Insegna loro come professare la propria fede,
come donare il proprio amore,
come comunicare la propria speranza agli altri.
Rendili testimoni convincenti del tuo Vangelo,
in un mondo che ha tanto bisogno
della tua grazia che salva.
Fa' di loro il nuovo popolo delle Beatitudini,
perché siano sale della terra e luce del mondo
all'inizio del terzo millennio cristiano.
Maria, Madre della Chiesa, proteggi e guida
questi giovani uomini e giovani donne
del ventunesimo secolo.
Tienili tutti stretti al tuo materno cuore. Amen.
XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
ANGELUS
Toronto, Downsview Park
Domenica, 28 luglio 2002
Concludiamo questa splendida celebrazione eucaristica con la recita
dell'Angelus a Maria, Madre del Redentore.
A Lei affido i frutti di questa Giornata Mondiale della Gioventù,
perché ne assicuri l'efficacia nel tempo. Questo nostro incontro
segni un risveglio della pastorale giovanile in Canada. L'entusiasmo di
questo momento sia la scintilla necessaria per avviare una nuova stagione
di dinamica testimonianza evangelica.
Desidero inoltre annunciare ufficialmente che la prossima Giornata
Mondiale della Gioventù si svolgerà nel 2005 a Colonia, in
Germania.
Nell'imponente Cattedrale di Colonia si venera la memoria dei Magi,
i Sapienti venuti dall'Oriente al seguito della stella che li condusse
a Cristo. Come pellegrini, il vostro cammino verso Colonia comincia oggi.
Cristo vi attende là per la celebrazione della 20ª Giornata
Mondiale della Gioventù.
Vi accompagni la Vergine Maria, Madre nostra nel pellegrinaggio della
fede.
Angelus Domini nuntiavit Mariae...
Dopo l' Angelus:
[Francese]
Ringrazio vivamente quanti hanno contribuito al successo di questa
XVII Giornata Mondiale della Gioventù: i cittadini di Toronto, i
volontari, la polizia, i vigili del fuoco, il Sindaco e le Autorità
ad ogni livello del Governo canadese.
Il mio saluto cordiale va alle altre Chiese e Comunità cristiane
qui rappresentate, come pure ai seguaci di altre tradizioni religiose.
Auguro a tutti i partecipanti che i propositi suscitati da queste giornate
di fede e di festa si trasformino in frutti abbondanti di impegno e testimonianza.
Il ricordo di Toronto entri a far parte del tesoro della vostra vita!
[Inglese]
Esprimo una speciale parola di gratitudine al Cardinale Aloysius Ambrozic,
Arcivescovo di Toronto, alla Conferenza Episcopale Canadese e al Comitato
Organizzatore. Ringrazio vivamente il Pontificio Consiglio per i Laici,
nella persona del suo Presidente Cardinale James Francis Stafford.
Saluto i Signori Cardinali e i Vescovi giunti dalle varie parti del
mondo, i sacerdoti, i diaconi e le persone consacrate che hanno condiviso
questi giorni con i giovani.
Mentre torniamo alle nostre case, a tutti dico con Sant'Agostino: "Siamo
stati bene nella luce comune. Ci siamo rallegrati e abbiamo esultato insieme.
Ora che ci lasciamo, procuriamo di non staccarci da Lui, Cristo" (In Io.
ev. tr., 35, 9).
[Spagnolo]
Grazie ai giovani di espressione spagnola. Non abbiate paura di rispondere
generosamente alla chiamata del Signore. Fate che la vostra fede risplenda
di fronte al mondo; che le vostre azioni mostrino il vostro impegno nei
confronti del messaggio di salvezza del Vangelo!
[Portoghese]
Carissimi giovani di lingua portoghese: la Giornata Mondiale della
Gioventù non termina qui; essa deve continuare nella vostra vita
di fedeltà a Cristo. Siate sale, siate luce per il mondo che vi
circonda!
[Italiano]
Carissimi giovani italiani: mantenete vivo il dono della fede che vi
ha sorretto in questi giorni. La Chiesa ha bisogno del vostro impegno.
Arrivederci a Roma!
[Tedesco]
Carissimi giovani di espressione tedesca: spetta a voi in modo speciale
tenere vivo lo spirito della Giornata Mondiale della Gioventù, in
vista di Colonia 2005. Agite per costruire la civiltà dell'amore
e della giustizia. Fate in modo che la vostra luce conduca molti altri
al regno di Cristo, regno di verità, di giustizia e di pace.
[Polacco]
Il mio pensiero si rivolge infine alla terra polacca, che mi accingo
a visitare ancora una volta. Cari connazionali, non perdete mai di vista
la vostra eredità cristiana. In essa potete trovare la saggezza
e il coraggio di cui avete bisogno per affrontare le grandi sfide religiose
ed etiche del nostro tempo. Vi affido tutti alla protezione della Madonna
di Jasna Góra.