RITIRO ON LINE - ottobre 2021 |
Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
(Lago di Braies – Alto Adige)
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Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
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"PREGARE IL PADRE NOSTRO"
“Gesù
pregava come prega ogni uomo del mondo. Eppure, nel suo modo di pregare, vi era
racchiuso un mistero, qualcosa che sicuramente non era sfuggito ai suoi
discepoli, se nei vangeli troviamo quella supplica così semplice e immediata:
«Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1).
Gesù mette sulle labbra dei suoi discepoli una preghiera breve, audace, fatta di
sette domande – un numero che nella Bibbia non è
casuale, indica
pienezza”.
Questa presentazione introduce le meditazioni di papa Francesco sul Padre
Nostro, da lui tenute nelle udienze generali del mercoledì. Sono un materiale
prezioso da approfondire nei nostri momenti di riflessione.
LECTIO
Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
9 Voi dunque pregate così: Padre nostro che
sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
10
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12 e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li
rimettiamo ai nostri debitori,
13
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
(Mt 6,13)
12Beato
l’uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà la
corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
13Nessuno,
quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato
al male ed egli non tenta nessuno.
14Ciascuno
piuttosto è tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono;
15poi le passioni concepiscono e generano il peccato.
(Giacomo 1,12-15)
9Ebbene,
io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà
aperto.
10Perché
chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
11Quale
padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del
pesce?
12O
se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?
13Se
voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto
più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo
chiedono!».
(Lc 11,9-13)
1Allora
Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.
2Dopo
aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame.
3Il
tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste
pietre diventino pane».
4Ma
egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni
parola che esce dalla bocca di Dio».
5Allora
il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio
6e
gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle
loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
7Gesù
gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».
8Di
nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni
del mondo e la loro gloria
9e
gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi
adorerai».
10Allora
Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo,
adorerai: a lui solo renderai culto».
11Allora
il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
(Mt 4,1-11)
36Allora
Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli:
«Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare».
37E,
presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e
angoscia.
38E
disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con
me».
39Andò
un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è
possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi
tu!».
40Poi
venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete
stati capaci di vegliare con me una sola ora?
41Vegliate
e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è
debole».
42Si
allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non
può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà».
43Poi
venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti
pesanti.
(Mt
26,36-43)
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore"
«Non
abbandonarci alla tentazione»
(Mt 6,13). Un’altra
versione dice:
«Non
lasciare che
cadiamo in
tentazione».
Il
Padre nostro
incomincia
in maniera serena: ci fa
desiderare
che il
grande
progetto
di
Dio
si
possa
compiere
in
mezzo a
noi.
Poi getta
uno
sguardo sulla vita,
e ci fa domandare
ciò di
cui abbiamo
bisogno ogni
giorno: il
“pane
quotidiano”.
Poi la
preghiera
si
rivolge
alle
nostre relazioni interpersonali,
spesso inquinate dall’egoismo: chiediamo
il perdono e ci
impegniamo a
darlo.
Ma è con
questa
penultima
invocazione
che il nostro dialogo con il Padre celeste
entra, per così
dire,
nel vivo del
dramma,
cioè sul terreno del
confronto
tra la
nostra
libertà e le
insidie
del
maligno.
Il protagonista delle tentazioni
L’espressione originale greca contenuta
nei
Vangeli
è difficile da
rendere in
maniera esatta, e
tutte le
traduzioni moderne
sono un
po’
zoppicanti.
Su un
elemento
però
possiamo
convergere
in
maniera
unanime:
comunque si comprenda il
testo, dobbiamo
escludere
che sia Dio il protagonista delle
tentazioni che incombono
sul
cammino dell’uomo.
Come se
Dio
stesse in agguato per tendere insidie
e tranelli ai suoi figli.
Un’interpretazione
di questo genere contrasta anzitutto
con il
testo stesso, ed è
lontana dall’immagine di
Dio che Gesù ci ha
rivelato.
Padre
Non
dimentichiamo:
il
Padre nostro
incomincia
con
“Padre”.
E un padre
non fa
dei
tranelli ai
figli. I
cristiani
non
hanno a
che fare con un
Dio
invidioso, in
competizione
con
l’uomo, o
che si
diverte a metterlo alla prova.
Queste sono le immagini di tante
divinità pagane.
Leggiamo
nella
Lettera
di
Giacomo
apostolo: «Nessuno,
quando è tentato, dica: “Sono tentato
da Dio”; perché
Dio non può
essere
tentato al
male ed
egli non
tenta nessuno»
(Giacomo1,13). Semmai
il contrario: il
Padre
non è
l’autore
del
male, a
nessun
figlio che
chiede un
pesce dà
una
serpe
(cfr Lc
11,11) –
come Gesù
insegna – e
quando
il
male
si
affaccia nella
vita dell’uomo, combatte al suo
fianco, perché possa
esserne liberato.
Un Dio che
sempre combatte
per noi, non
contro di
noi. È il
Padre! È in
questo senso
che noi
preghiamo il
Padre
nostro.
Questi
due
momenti
–
la prova e la tentazione
– sono
stati misteriosamente
presenti
nella
vita
di Gesù
stesso. In
questa esperienza il
Figlio di
Dio si è
fatto completamente nostro fratello,
in una
maniera
che
sfiora quasi
lo scandalo.
E sono
proprio questi brani evangelici a
dimostrarci
che
le
invocazioni
più difficili del
Padre
nostro,
quelle
che
chiudono
il
testo,
sono già state
esaudite:
Dio
non ci ha lasciato soli, ma in Gesù Egli si manifesta
come il
“Dio-con-noi”
fino alle
estreme conseguenze.
Con noi
È con noi
quando ci dà la
vita,
è con noi
durante
la vita, è
con noi
nella gioia, è
con noi
nelle prove, è
con noi
nelle tristezze, è
con noi
nelle sconfitte, quando
noi
pecchiamo,
ma sempre è
con noi,
perché è
Padre e
non può
abbandonarci.
Se siamo tentati di
compiere il
male, negando la
fraternità con gli altri e
desiderando un potere assoluto su tutto
e
tutti,
Gesù
ha
già
combattuto
per
noi
questa
tentazione:
lo
attestano
le
prime
pagine
dei
Vangeli.
Subito
dopo aver
ricevuto il
battesimo da
Giovanni, in
mezzo
alla
folla
dei
peccatori,
Gesù si
ritira
nel deserto e
viene tentato da
Satana. Incomincia
così la
vita
pubblica di
Gesù,
con la
tentazione
che
viene da
Satana. Satana
era
presente.
Tanta
gente dice:
«Ma
perché parlare
del
diavolo
che
è una cosa
antica? Il
diavolo
non
esiste».
Ma guarda che
cosa ti
insegna il
Vangelo:
Gesù si è
confrontato con
il
diavolo,
è
stato
tentato
da
Satana.
Ma
Gesù
respinge
ogni
tentazione ed
esce
vittorioso. Il
Vangelo di
Matteo
ha
una
nota
interessante
che
chiude
il
duello
tra Gesù e il
Nemico: «Allora
il diavolo lo
lasciò, ed
ecco, degli angeli
gli si
avvicinarono e lo
servivano»
(Mt 4,11).
Dio chiede all’uomo di non abbandonarlo
Ma anche
nel
tempo della prova suprema
Dio non ci
lascia
soli.
Quando
Gesù
si
ritira
a
pregare
nel
Getsemani,
il suo
cuore viene invaso da
un’angoscia indicibile – così dice ai
discepoli – ed Egli sperimenta la solitudine
e l’abbandono. Solo,
con la
responsabilità di
tutti i
peccati
del
mondo sulle spalle; solo,
con
un’angoscia
indicibile. La prova è
tanto lacerante che
capita
qualcosa di
inaspettato.
Gesù non
mendica
mai
amore
per se
stesso, eppure in
quella notte sente la
sua
anima
triste fino alla morte, e
allora chiede la
vicinanza dei
suoi
amici: «Restate
qui
e vegliate
con me!»
(Mt
26,38).
Come
sappiamo,
i discepoli, appesantiti da un
torpore causato dalla paura, si
addormentarono. Nel tempo dell’agonia,
Dio
chiede
all’uomo
di
non
abbandonarlo, e
l’uomo invece
dorme.
Dio invece veglia
Nel
tempo
in cui
l’uomo conosce
la sua
prova,
Dio
invece veglia.
Nei
momenti
più brutti
della nostra
vita, nei
momenti più
sofferenti, nei
momenti
più
angoscianti,
Dio
veglia
con noi, Dio
lotta con noi, è
sempre vicino a
noi.
Perché? Perché è
Padre.
Così abbiamo
incominciato la
preghiera: «Padre
nostro».
E un padre non abbandona i suoi figli. Quella
notte di
dolore di
Gesù, di
lotta
sono
l’ultimo sigillo
dell’Incarnazione:
Dio
scende a
trovarci
nei
nostri
abissi
e nei
travagli
che
costellano la
storia.
È il nostro conforto
nell’ora della prova: sapere che quella
valle, da quando
Gesù l’ha
attraversata,
non è
più
desolata, ma è
benedetta dalla presenza
del
Figlio
di
Dio.
Lui
non
ci
abbandonerà
mai!
Mostraci che non siamo soli
Allontana
dunque
da
noi,
o
Dio,
il
tempo
della
prova
e della tentazione.
Ma quando
arriverà per
noi questo
tempo,
Padre
nostro,
mostraci
che
non
siamo
soli.
Tu
sei
il
Padre.
Mostraci
che
il
Cristo
ha
già
preso
su
di
sé
anche il peso di quella croce.
Mostraci che Gesù ci chiama a
portarla con
Lui, abbandonandoci fiduciosi al
tuo
amore di
Padre. Grazie.
(catechesi di Papa Francesco del 1°
maggio 2019)
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Padre mio, io mi abbandono a te: fà di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto,
accetto tutto,
e in tutte le tue creature.
|
Rimetto l'anima mia nelle tue mani.
con tutto l’amore del mio cuore, perché ti amo.
Ed è per me un'esigenza d’amore il darmi,
il rimettermi
nelle tue mani,
senza misura, con una confidenza infinita,
perché tu sei
il Padre
mio.
(Charles
de Foucauld ) |
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È Gesù che ci
precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo
mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre
Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti
i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno a
vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore
e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica
del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di
lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(tratto
dalle catechesi di Papa Francesco)
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