RITIRO ON LINE - novembre 2021 |
Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
(Val di Non)
Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti,
riempi della tua grazia i cuori che hai creato. |
Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
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"PREGARE IL PADRE NOSTRO"
“Gesù
pregava come prega ogni uomo del mondo. Eppure, nel suo modo di pregare, vi era
racchiuso un mistero, qualcosa che sicuramente non era sfuggito ai suoi
discepoli, se nei vangeli troviamo quella supplica così semplice e immediata:
«Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1).
Gesù mette sulle labbra dei suoi discepoli una preghiera breve, audace, fatta di
sette domande – un numero che nella Bibbia non è
casuale, indica
pienezza”.
Questa presentazione introduce le meditazioni di papa Francesco sul Padre
Nostro, da lui tenute nelle udienze generali del mercoledì. Sono un materiale
prezioso da approfondire nei nostri momenti di riflessione.
LECTIO
Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
9 Voi dunque pregate così: Padre nostro che
sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
10
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12 e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li
rimettiamo ai nostri debitori,
13 e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
(Mt 6,13b)
8Siate
sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro
cercando chi divorare.
9Resistetegli
saldi nella fede…
(1
Pietro 5,8-9)
9Chiunque
è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in
lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio.
10In
questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la
giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.
11Poiché
questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli
altri.
14Noi
sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi
non ama rimane nella morte.
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore"
Siamo arrivati all’ultima domanda del
Padre nostro: «Ma
liberaci dal male»
(Mt 6,13b).
Invocazione
al Padre
Con
questa duplice supplica:
“non
abbandonarci”
e “liberaci”,
emerge
una
caratteristica essenziale della
preghiera
cristiana.
Gesù
insegna
ai suoi
amici a
mettere
l’invocazione
del Padre
davanti a
tutto,
anche e
specialmente
nei
momenti
in
cui
il
maligno
fa
sentire
la
sua
presenza minacciosa. Infatti,
la preghiera cristiana non chiude
gli
occhi sulla vita. È
una
preghiera filiale e
non una
preghiera infantile.
Non è
così
infatuata della
paternità
di Dio, da
dimenticare
che il
cammino
dell’uomo è
irto di
difficoltà.
Il male
Se
non
ci
fossero
gli
ultimi
versetti
del
Padre nostro come potrebbero pregare
i peccatori, i perseguitati, i
disperati, i
morenti?
L’ultima
petizione è
proprio la
petizione di noi
quando saremo nel
limite,
sempre.
C’è
un male
nella nostra vita,
che è
una
presenza inoppugnabile. I
libri di
storia
sono il
desolante catalogo di quanto la
nostra esistenza in questo mondo sia stata un’avventura spesso fallimentare. C’è
un male miste- rioso,
che
sicuramente
non è
opera di
Dio ma
che penetra silenzioso tra le pieghe
della storia. Silenzioso come il
serpente
che porta il
veleno silenziosamente. In
qualche momento
pare
prendere il
sopravvento: in
certi giorni la sua presenza
sembra perfino più nitida di quella della
misericordia di
Dio.
Il male in me
L’orante
non
è cieco, e
vede
limpido davanti
agli
occhi questo
male così
ingombrante, e
così in
contraddizione
con il
mistero stesso di
Dio. Lo
scorge nella natura, nella storia,
perfino nel suo
stesso cuore. Perché
non c’è nessuno in
mezzo a
noi che
possa
dire di
essere esente
dal male, o di non esserne almeno
tentato. Tutti noi sappiamo
cosa è il
male; tutti
noi
sappiamo
cosa è la
tentazione; tutti noi abbiamo
sperimentato sulla nostra carne la
tentazione, di
qualsiasi peccato. Ma è il
tentatore
che ci muove e ci
spinge al
male, dicendoci:
“fa questo, pensa questo, va per
quella strada”.
Un grido
L’ultimo
grido
del
Padre nostro
è
scagliato contro questo
male che
tiene sotto
il suo
ombrello le
esperienze
più
diverse: i
lutti dell’uomo, il
dolore
innocente,
la schiavitù, la
strumentalizzazione dell’altro, il
pianto dei
bambini innocenti.
Tutti
questi eventi protestano
nel
cuore dell’uomo e
diventano
voce
nell’ultima parola della preghiera di
Gesù.
È proprio
nei
racconti della
Passione
che
alcune espressioni
del
Padre
nostro trovano la
loro eco più
impressionante.
Dice
Gesù: «Abbà!
Padre!
Tutto
è possibile a
te:
allontana da me
questo calice!
Però non ciò che
voglio
io, ma
ciò che vuoi tu»
(Mc
14,36).
Gesù
sperimenta
per
intero
la trafittura
del
male.
Non solo la
morte, ma la
morte di
croce.
Non solo la
solitudine, ma
anche il disprezzo, l’umiliazione.
Non solo il malanimo, ma anche la
crudeltà, l’accanimento contro di
Lui. Ecco che
cos’è l’uomo: un
essere votato
alla
vita,
che
sogna
l’amore e il
bene, ma
che poi
espone continuamente al
male se
stesso e i
suoi
simili, al
punto
che
possiamo
essere
tentati di
disperare
dell’uomo.
Così
il
Padre nostro assomiglia a
una
sinfonia
che
chiede
di
compiersi
in
ciascuno
di
noi.
«14Noi
sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi
non ama rimane nella morte.»
(1
Giovanni 3, 9-11.14 ).
Dalla nostra parte
Il
cristiano
sa
quanto
soggiogante
sia
il
potere
del
male,
e
nello
stesso
tempo
fa
esperienza
di
quanto
Gesù,
che
mai
ha ceduto
alle sue
lusinghe,
sia
dalla nostra
parte e
venga in
nostro
aiuto.
Così
la
preghiera
di
Gesù
ci
lascia
la
più
preziosa
delle eredità:
la presenza
del
Figlio di
Dio che ci ha
liberato
dal
male, lottando
per
convertirlo. Nell’ora
del
combattimento finale, a
Pietro intima di
riporre la
spada
nel fodero,
al ladrone pentito assicura il
paradiso, a
tutti
gli
uomini
che
erano intorno, inconsapevoli della tragedia
che si stava consumando, offre una parola di pace: «Padre,
perdona loro perché non sanno quello che fanno»
(Lc 23,34).
Dal perdono, la pace
Dal
perdono
di Gesù
sulla croce scaturisce la
pace, la vera pace viene dalla croce:
è dono del Risorto, un dono che ci dà Gesù. Pensate che il primo saluto di
Gesù risorto è
“pace
a voi”,
pace alle
vostre anime,
ai vostri cuori,
alle
vostre vite. Il
Signore ci dà la
pace, ci dà il
perdono ma
noi
dobbiamo chiedere: “liberaci
dal
male”,
per
non
cadere
nel
male.
Questa
è
la
nostra
speranza,
la forza che ci dà Gesù risorto, che è qui, in
mezzo a
noi: è
qui. È
qui con
quella
forza
che
ci dà
per
andare avanti, e ci
promette di
liberarci
dal
male.
(catechesi di
Papa Francesco del 15 maggio 2019)
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Padre Santo,
liberaci dal male di non amarti con tutto il cuore,
con tutta la mente e con tutte le forze.
Liberaci dal male della disobbedienza. Liberaci dal male della superbia. Liberaci dal male dell’accidia. Liberaci dal male dell’avarizia. Liberaci dal male dell’invidia.
Liberaci dal male dell’ira. Liberaci dal male della tristezza.
Liberaci dal male del ripiegamento su noi stessi.
Liberaci dal male della vanagloria. |
Liberaci dal male di non amarci gli uni gli altri
come Gesù ci ha amati.
Liberaci da tutti i mali, ma specialmente da quello di non amarti
con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, perché questo è il male più grande per noi,
figli tuoi. Ascolta la nostra supplica che umilmente
ti presentiamo.
Per Cristo, nostro Signore, ascoltaci ed esaudiscici,
perché sei il nostro Padre Buono. Amen.
(Piccoli
Figli della Luce) |
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È Gesù che ci
precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo
mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio
Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria
per tutti
i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno a
vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore
e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica
del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di
lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(tratto
dalle catechesi di Papa Francesco)
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