RITIRO ON LINE - novembre 2020
Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
“Signore,
insegnaci a pregare”
Signore nella fede sono qui.
Ogni mio pensiero e desiderio
è davanti a Te.
……
Aiutami in questa orazione a credere
che tutto Tu guardi
e prendi nelle tue mani.
A credere che non abbandoni mai
l’opera delle tue mani.
Ma le doni una grazia che vale più
della vita….
Credo nel Tuo amore per me
e anche nel mio per Te.
Donami l’umiltà di non avere pretese
e di superare le mie
resistenze.
Donami la certezza che nulla potrà
separarmi dal tuo amore.
……
Donami quello che la mia preghiera
non osa sperare.
(
Stefania Perna)
Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
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"PREGARE IL PADRE NOSTRO"
“Gesù
pregava come prega ogni uomo del mondo. Eppure, nel suo modo di pregare, vi era
racchiuso un mistero, qualcosa che sicuramente non era sfuggito ai suoi
discepoli, se nei vangeli troviamo quella supplica così semplice e immediata:
«Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1).
Gesù mette sulle labbra dei suoi discepoli una preghiera breve, audace, fatta di
sette domande – un numero che nella Bibbia non è
casuale, indica
pienezza”.
Questa presentazione
introduce le
meditazioni di
papa Francesco sul Padre Nostro, da lui tenute nelle udienze generali del
mercoledì. Sono un materiale
prezioso da approfondire nei nostri momenti di riflessione.
LECTIO Apro
la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
(Mt 5,1-19)
3«Beati
i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
4Beati
quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
5Beati
i miti, perché avranno in eredità la terra.
6Beati
quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
7Beati
i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
8Beati
i puri di cuore, perché vedranno Dio.
9Beati
gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
10Beati
i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
11Beati
voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta
di male contro di voi per causa mia.
12Rallegratevi
ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti
perseguitarono i profeti che furono prima di voi.
13Voi
siete il sale della terra…
14Voi
siete la luce del mondo….
17Non
crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti….
(Mt 6, 9-13)
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,…
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio ! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso
"cuore".
Il Vangelo di Matteo colloca il testo del Padre nostro in un punto strategico, al centro del discorso della montagna (Mt 6,9-13).
Intanto osserviamo la scena: Gesù
sale sulla collina presso il lago, si mette a sedere; intorno a sé ha la cerchia
dei suoi discepoli più intimi, e poi una grande folla di volti anonimi. È questa
assemblea eterogenea che riceve per prima la consegna del Padre nostro: «
Voi dunque
pregate così:
».
La rivoluzione del Vangelo
La collocazione è molto significativa
perché in questo lungo insegnamento, che va sotto il nome di “discorso
della montagna” (Mt 5,1-7,27), Gesù condensa gli aspetti fondamentali del suo
messaggio.
L’esordio è come un arco decorato a festa: le Beatitudini. Gesù incorona di
felicità una serie di categorie di persone che nel suo tempo – ma anche nel
nostro! – non erano molto
considerate. Beati i poveri, i miti, i misericordiosi, le persone umili di
cuore… Questa è la rivoluzione del Vangelo. Dove c’è il Vangelo, c’è
rivoluzione. Il Vangelo non ci lascia quieti, ci spinge: è rivoluzionario.
Il cuore predisposto all’amore
Da questo “portale d’ingresso”, che capovolge i valori della storia, fuoriesce
la novità del Vangelo. La Legge non deve essere abolita ma ha bisogno di una
nuova interpretazione, che la riconduca al suo senso originario. Se una persona
ha il cuore buono, predisposto all’amore, allora comprende che ogni parola di
Dio deve essere incarnata fino alle sue ultime conseguenze. L’amore non ha
confini: si può amare il proprio coniuge,
il proprio amico e perfino il proprio nemico con una prospettiva del
tutto nuova.
Di chi sono figlio?
Dice Gesù: «Ma
io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano,
affinché siate figli del padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo
sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti»
(Mt 5,44-45).
Ecco il grande segreto che sta alla base di tutto il discorso della montagna: “siate
figli del padre vostro che è nei cieli”.
Apparentemente questi capitoli del Vangelo di Matteo sembrano essere un discorso
morale, sembrano evocare un’etica così esigente da apparire impraticabile, e
invece scopriamo che sono soprattutto un discorso teologico.
Il cristiano non è uno che si impegna a essere più buono degli altri: sa di
essere peccatore come tutti.
Lasciarsi rinnovare
Il cristiano semplicemente è l’uomo che sosta davanti al nuovo roveto ardente,
alla rivelazione di un Dio che non porta l’enigma di un nome impronunciabile, ma
che chiede ai suoi figli di invocarlo con
il nome di “padre”, di lasciarsi rinnovare dalla sua potenza e di
riflettere un raggio della sua bontà per questo mondo così assetato di bene,
così in attesa di belle notizie.
Non siate simili…
Ecco dunque come Gesù introduce l’insegnamento della preghiera del Padre nostro.
Lo fa prendendo le distanze da due gruppi del suo tempo. Anzitutto gli ipocriti:
«non siate
simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano
pregare stando ritti, per essere visti dalla gente» (Mt 6,5).
C’è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio e lo fanno per
essere ammirati dagli uomini. e quante volte noi vediamo lo scandalo di quelle
persone che vanno in chiesa e stanno lì tutta la giornata o vanno tutti i giorni
e poi vivono odiando gli altri o parlando male della gente. Questo è uno
scandalo! Meglio non andare in chiesa: vivi così, come fossi ateo.
Ma se tu vai in chiesa, fà ogni sforzo per vivere come figlio, come fratello e
darai una vera testimonianza, non una contro-testimonianza. La preghiera
cristiana non ha altro testimone credibile che la propria coscienza, dove si
intreccia intensissimo un continuo dialogo con il Padre: «Quando
tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è
nel segreto» (Mt 6,6).
Pregare si fa dal cuore
Poi Gesù prende le distanze dalla preghiera dei pagani: «non
sprecate parole […]: essi credono di venire ascoltati a forza di parole»
(Mt 6,7).
Qui forse Gesù allude a quella captatio benevolentiae che era la necessaria
premessa di tante preghiere antiche: la divinità doveva essere in qualche modo
ammansita da una lunga serie di lodi, anche di preghiere. Pensiamo a quella
scena del Monte Carmelo, quando il profeta Elia sfidò i sacerdoti di Baal. Loro
gridavano, ballavano, chiedevano tante cose perché il loro dio li ascoltasse.
E invece Elia stava zitto e il Signore si rivelò a Elia. I pagani pensano
che parlando, parlando, parlando, parlando si prega. e anche io penso a tanti
cristiani che credono che pregare è – scusatemi – “parlare a
Dio come un pappagallo”. No! pregare si fa dal
cuore, da dentro.
Come un figlio a suo padre
«
7Pregando,
non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di
parole.
8Non
siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno
prima ancora che gliele chiediate.
9Voi
dunque pregate così:
»
(Mt 6,7-9)
Potrebbe essere anche una preghiera silenziosa, il Padre nostro: basta in fondo
mettersi sotto lo sguardo di Dio, ricordarsi del suo amore di padre, e questo è
sufficiente per essere esauditi.
E Lui ci ama tanto
È bello pensare che il nostro Dio non ha bisogno di sacrifici per conquistare il
suo favore! non ha bisogno di niente, il nostro Dio: nella preghiera chiede solo
che teniamo aperto un canale di comunicazione con Lui per scoprirci sempre suoi
figli amatissimi.
E Lui ci ama tanto.
(catechesi di Papa Francesco del 2 gennaio 2019)
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Mi liberi,
riscatti la mia vita,
tendi verso di me
la tua mano,
riconosci il mio soffrire
e rompi ogni indugio.
|
Mi chiami per nome,
proprio me, e mi dici:
sei liberato.
Vivrò grazie a queste parole:
anche oggi
mi hai dato alla luce.
|
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È
Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in
silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre
Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria
per tutti i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno a
vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più. Si
compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che
si è meditato diventa ora vita!
Prego
con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da
Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(tratto dalle catechesi di Papa Francesco )
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