Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
Ti contemplo qui e ora, Signore.
Solleva i cuori affaticati e distrutti dei fratelli provati
dalle infinite guerre e dagli odi. Solleva i cuori di chi è stato provato dai disastri naturali
ed ha perso tutto quello che aveva con fatica
costruito nella vita.
Facci riscoprire la vera Speranza
che non delude: Tu,
Dono eterno del Padre Misericordioso. |
Concedimi, Signore, di contemplare attivamente
la tua Parola nell’ascolto,
nella preghiera e nella carità verso i fratelli, ed essere sempre
discepolo del tuo Amore.
Guardando a Te, Crocifisso e Risorto
per l’umanità intera,
possa io maturare
il dono che chiunque mi si avvicini possa trovare comprensione,
amicizia, benevolenza e aiuto.
Amen |
Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
MEDITARE, CIOÈ COMPORRE IL MOSAICO DI DIO
Proseguiamo la riflessione/preghiera che parte da alcuni Salmi, aiutati da
spunti di padre Moretti, dehoniano.
Buona meditazione e buona preghiera.
LECTIO Apro la Parola di Dio e
leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
(Salmi
8 e 18)
2O
Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
3con
la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4Quando
vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la
luna e le stelle che tu hai fissato,
5che
cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il
figlio dell’uomo, perché te ne curi?
6Davvero
l’hai fatto poco meno di un dio,
di
gloria e di onore lo hai coronato.
7Gli
hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
8tutte
le greggi e gli armenti
e
anche le bestie della campagna,
9gli
uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
10O
Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome
su
tutta la terra!
(salmo 8) |
2I
cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera
delle sue mani annuncia il firmamento.
3Il
giorno al giorno ne affida il racconto
e
la notte alla notte ne trasmette notizia.
4Senza
linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
5per
tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e
ai confini del mondo il loro messaggio.
Là
pose una tenda per il sole
6che
esce come sposo dalla stanza nuziale:
esulta come un prode che percorre la via.
7Sorge
da un estremo del cielo
e
la sua orbita raggiunge l’altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.
8La
legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la
testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
9I
precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il
comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
10Il
timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i
giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti,
11
più preziosi dell’oro,
di
molto oro fino,
più dolci del miele
e
di un favo stillante.
….
15Ti
siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
(salmo 18) |
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio ! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso
"cuore".
LODARE COLUI CHE HA FATTO OGNI COSA
«
La nostra lode non accresce la tua grandezza ma
ci
dona
la
grazia
che
ci
salva
»
(dalla
Liturgia)
La lode arricchisce chi la dona
Tra
tutte
le
forme
di
preghiera, quella di
"lode" è l'unica che può definirsi
"senza tempo"
nel
senso che continuerà
anche nell'eternità,
quando i problemi del pellegrinaggio terreno
saranno
ormai
terminati.
Questa preghiera
è possibile
quando
la
persona riesce
ad
allentare
la
naturale
concentrazione su
se
stessa; è
l'unica
forma
di
preghiera ad avere
come
obiettivo Dio in
quanto Dio.
Tehillìm
è il termine ebraico
per indicare i "Salmi", e
Tehillìm significa letteralmente
"lodi". La lode è, nella spiritualità
ebraica, un
passaggio obbligato del dialogo tra
Dio e l'uomo.
Ma non è Dio che ha bisogno della nostra lode, siamo noi che ricaviamo
uno straordinario
benessere dal lodare Dio. In uno dei prefazi feriali la liturgia
cattolica ci invita a pregare così: « Tu (o Dio) non hai bisogno della nostra
lode, ma per un dono del tuo amore ci chiami a renderti grazie; i nostri inni di
benedizione non accrescono la tua grandezza, ma ci ottengono la grazia che ci
salva ». Quando noi lodiamo Dio qualcosa
di grande cresce in
noi.
"Lodare" non significa solo far crescere gli altri nella nostra
considerazione, ma crescere assieme a loro mentre li si loda. Lodare è liberare
la vita che è in noi, è dare via libera alla carica di emozioni, di sentimenti
troppo spesso prigionieri dentro di noi; lodare è riconoscere di essere immersi
in un mondo ricco di potenzialità di cui anche noi possiamo godere. La lode data
o ricevuta promuove la crescita della
personalità.
L’identikit
della lode
Diciamo subito
che
la "lode" ha un sosia
che apparentemente
le assomiglia ma ha un DNA completamente diverso:
"l'adulazione". Al centro di quest'ultima non c'è colui che è lodato ma
ci sono colui che loda e i suoi
scopi inconfessati . È, come
minimo, un
atto di egoismo, spesso accompagnato da falsità e da invidia.
La
"lode", invece, quando è autentica è carica
di splendide potenzialità:
-
dice
riconoscimento nel senso che chi
loda riconosce in colui a cui
si rivolge una persona degna di
particolare
rispetto...
-
dice
attenzione
che è
segno di
benevolenza. Oggi trionfa lo slogan
"Ognuno per sé, Dio per tutti".
Ognuno crede
di avere
già
abbastanza problemi
per occuparsi di
quelli degli
altri.
Tante
isole non comunicanti. La
mancanza di attenzione verso gli
altri finisce per far diminuire anche quella verso se
stessi...
-
dice
premura che è molto più
che attenzione. La premura indica
benevolenza, interesse,
coinvolgimento. La premura
è sempre
un dono
ed è disinteressata
...
-
dice
ammirazione
e
stima ,
due
caratteristiche di cui
siamo tutti alla ricerca
ma che pochi sono disponibili a
dare. Chi si sente stimato
ha
una risorsa in più per
impegnarsi, per lottare, per crescere; ha una
leva potente per rialzarsi dopo gli
eventuali insuccessi...
-
dice disponibilità che è una prestazione preziosa per i momenti di
emergenza. È meraviglioso sapere di poler contare su di una disponibilità certa...
-
La lode è una terapia di efficacia
straordinaria a tutti i livelli della vita umana.
La preghiera di Israele
L’Antico
Testamento è soprattutto
la storia
degli
interventi salvifici di
Dio nei
riguardi di
un popolo: Israele. Due interventi appaiono come fondamentali:
-
la promessa della terra ad
Abramo, fino alla
sua realizzazione con Giosuè;
-
e il regno di
Davide.
Ma
l'AT è anche
la
risposta di
Israele a
Dio. Alle
"azioni di salvezza”
Israele non è rimasto muto... ha rivolto
personalmente la parola
a Jhwh,
lo ha lodato, lo ha interrogato e gli ha
esposto in
lamenti
tutti i suoi dolori,
poiché Jhwh non
aveva eletto
il suo
popolo a muto oggetto
della
propria volontà storica, ma lo ha
eletto al
dialogo.
I Salmi
sono questa risposta di
Israele!
Un
canto polifonico, che
Israele, in epoca tarda, ha
definito "canti di lode"
(tehillim).
Così la
diversità di canti, di preghiere, di inni è
stata racchiusa
nella parola:
lode.
Quando
l'uomo risponde a Dio, a prescindere da quel che dirà, il suo sarà un
canto di lode. La creatura parlante loda Dio.
I Salmi: un invito e una guida alla
Lode.
Il Salmo 8
La preghiera di lode
si
apprende soprattutto
dai
Salmi. Il Salmo
8, ad
esempio, è
una preghiera di lode
allo stato
puro.
Analizzando
il testo,
ci rendiamo conto che la lode non è motivata
da
un beneficio che Dio ha personalmente procurato all'orante; il Salmo 8 esprime
uno stato d'animo rapito nella
visione della bellezza e della grandezza di Dio.
2O
Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
3con
la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4Quando
vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
5che
cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
6Davvero
l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
7Gli
hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
8tutte
le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
9gli
uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
10O
Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Il Salmo 18
Un altro esempio chiaro di preghiera
di lode è il Salmo 18:
2I
cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera
delle sue mani annuncia il firmamento.
3Il
giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
4Senza
linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
5per
tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Là pose una tenda per il sole
6che
esce come sposo dalla stanza nuziale:
esulta come un prode che percorre la via.
7Sorge
da un estremo del cielo
e la sua orbita raggiunge l’altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.
8La
legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
9I
precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
10Il
timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti,
11
più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
….
15Ti
siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
Anche in questo salmo la grandezza e
la magnificenza di Dio sono l'unico motivo che spinge alla
preghiera.
Esiste una specie di grammatica
elementare della preghiera di Israele. Soffermiamoci su due dei suoi princìpi.
Il primo
afferma che la lode è
l'inizio e la fine di ogni preghiera.
Il secondo,
che la lode e la supplica
sono i due elementi che, da sé soli, bastano a formare la totalità della
preghiera.
Lode e supplica formano una coppia
come è confermato da molte espressioni di san Paolo.
Eccone alcune:
“Fate
presenti a
Dio le
vostre necessità
con preghiere e suppliche accompagnate
da azioni di grazie ...”
(Fil 4, 6).
“Pregate senza posa;
in ogni cosa rendete grazie...”
(1Ts 5, 17-18).
Queste
due dimensioni
della preghiera
formano una coppia di cui si può constatare l'esistenza
attraverso tutto il
Salterio. Ringraziare, sì. Ma,
prima di ringraziare, riconoscere il
bene ricevuto.
Il Salmo 100
Il Salmo 100 giustamente
porta per
titolo
"Salmo di lode". Il salmista ci
esorta a mandare grida di gioia al Signore, ad esprimere in modo forte
e chiaro la
nostra adorazione, il nostro
culto, la
nostra riconoscenza
verso di
lui.
2Acclamate
il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
3Riconoscete
che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
4Varcate
le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome;
5perché
buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
Splendido è il contenuto
di questa
preghiera.
Questo breve Salmo
riesprime, in
sintesi,
il
"credo"
di Israele:
-
Jhwh
è Dio
(«Riconoscete
che solo
il
Signore è
Dio»);
-
È
ilnostro
creatore
(«egli
ci ha
fatti e
noi siamo
suoi» );
-
Noi
siamo il
suo popolo
(«suo
popolo e gregge del suo
pascolo»);
-
Jhwh
è buono
(«perché
buono è
il
Signore» )
-
Il suo
amore è eterno
(«il suo amore è per sempre»);
-
Eterna è la sua misericordia
(«la sua fedeltà
di generazione in generazione»
).
Nel
cantico
il
Salmista abbraccia tutta la storia: il passato (“egli ci ha fatti“
), il
presente (“riconoscete che il Signore
è Dio”)
e
il futuro
(“il
suo amore è per sempre”
).
La prima
cosa che ci colpisce di questo Salmo è
il linguaggio: si tratta di inviti
pressanti e di
motivazioni: “Venite...
acclamate...
servite… entrate…
riconoscete... egli
è
Dio... egli
ci ha fatti
... noi suo
popolo e
gregge ...
lodare... benedite...“. Ce n'è più che a sufficienza
per dire che siamo in una danza di
lode.
Non dobbiamo accontentarci di essergli riconoscenti nel nostro intimo, dobbiamo
esprimerlo! È bene che Dio riceva "il frutto delle nostre labbra". Come il canto
degli uccelli "risveglia l'alba", così dobbiamo fare noi: «svegliati,
mio cuore, svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l’aurora."
(Salmo 57,9).
La
nostra
anima
deve brillare di amorevole adorazione, deve
diffondere un canto
contagioso!
Talvolta, forse senza rendersene
conto, si tende a ostacolare il progresso della fede con un atteggiamento cupo,
deprimente e inutilmente severo. Servire Dio è perfetta libertà e, se ci
rallegriamo nel Signore, dovremmo esprimerlo anche con un canto forte, gioioso,
entusiasta, fatto di tutto cuore!
L’altra cosa importante della
preghiera di lode è la "coralità": partecipare al culto celebrato
nella comunità perché ogni opportunità
di esprimere al Signore tutti insieme
la nostra lode e
la nostra adorazione è preziosa! Dobbiamo "entrare nelle sue
porte" con ringraziamento, "nei suoi cortili" con lode, celebrarlo,
benedire
il
suo nome!
È molto
espressiva
al riguardo l'immagine offerta dall'Apocalisse all'apertura del
"settimo
sigillo":
“Poi venne un altro angelo e si fermò presso
l’altare, reggendo un incensiere d’oro. Gli furono dati molti profumi, perché li
offrisse, insieme alle preghiere di tutti i santi, sull’altare d’oro, posto
davanti al trono. E dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi salì davanti a
Dio, insieme alle preghiere dei santi.”
(Apocalisse
8,3-4).
Il Salmo 56
Il Salmo 57 (vv. 8-11) fa un invito
pressante che diventa provocazione:
Saldo è il mio cuore, o Dio,
saldo è il mio cuore.
Voglio cantare, voglio inneggiare:
svegliati, mio cuore,
svegliatevi, arpa e cetra,
voglio svegliare l’aurora.
Ti loderò fra i popoli, Signore,
a te canterò inni fra le nazioni:
grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà.
In una siluazione umanamente senza
scampo, come un uomo gettato in pasto ai leoni, il povero del Signore non ha
perso la sua meravigliosa fiducia
in Dio. Rifugiato all'ombra delle sue ali egli attende sereno che sia
passato il pericolo; dal cielo verranno sicuramente a salvarlo la fedeltà e la
grazia del Signore. Questa sicurezza di fede rende così saldo il suo cuore da
fargli gridare al mondo il suo inno di lode, perché tutti sappiano quanto
sono grandi
la bontà dal Signore, la sua
fedeltà e la sua gloria.
Quale
conforto possiamo trovare nel sapere che
la sua
fedeltà è
eterna? Abbiamo
bisogno di
così tanta
pazienza, sopportazione e
resistenza che se la misericordia
di Dio
fosse meno
grande di quella
che il
Salmo ci
assicura, dovremmo
veramente disperare, ma essa "si
estende di generazione in
generazione" fintanto che
il
tempo non avrà chiuso
il suo
ciclo.
Lodare Dio con le parole di Dio!
Il Salmo 95
Analizziamo in
particolare uno dei Salmi di lode sul quale anche la Liturgia
della Chiesa ha posto una particolare
attenzione: il Salmo 95.
1Venite,
cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
2Accostiamoci
a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
3Perché
grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
4Nella
sua mano sono gli abissi della terra,
sono sue le vette dei monti.
5Suo
è il mare, è lui che l’ha fatto;
le sue mani hanno plasmato la terra.
6Entrate:
prostrati, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
7È
lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
8«Non
indurite il cuore come a Meriba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
9dove
mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere.
10Per
quarant’anni mi disgustò quella generazione
e dissi: “Sono un popolo dal cuore traviato,
non conoscono le mie vie”
"Felice
il
popolo che
sa
ancora cantare"
è stato
detto.
Questo Salmo
è un
inno
processionale, che il
popolo
eseguiva entrando
nel tempio.
La Chiesa si è riconosciuta
in
questo popolo
che
canta processionalmente
andando incontro al
suo
Signore;
ha
scelto
questo Salmo
come
"invitatorio"
per
la
preghiera ufficiale dei
suoi
sacerdoti. È come un ingresso
solenne che
ti porta davanti al
Signore con
il
cuore
in
festa.
••
«Venite,
cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza.».
Applauso
e
acclamazione nascono da
una certezza: Dio
è
"roccia"
di
salvezza.
Il
Salmo 95 riprende i
temi
del Salmo 100, dando
i motivi della
lode
ricavati dalla
storia di
Israele
dove
la
fedeltà
di Jhwh dà consistenza
alla
fragile
fedeltà
di
Israele.
••
«Perché
grande Dio è il Signore,
grande re sopra tutti gli dèi.
4Nella
sua mano sono gli abissi della terra, sono sue le vette dei monti. Suo è il mare…»
.
La
signoria
di
Dio
è
radicata
nella
sua
azione
creatrice.
Dio
è creatore
non
solo
perché un
giorno
ha creato
ma
soprattutto perché
è
creatore
ora.
Ogni
realtà
che
avviene
è
segno
della
potenza
creatrice
di Dio: quando
il
sole
sorge
e la primavera ritorna, quando
la
donna
concepisce o partorisce,
quando due
si
innamorano,
quando un artista
crea,
quando un uomo
si
esprime nel
lavoro...
è
il Creatore
che
presiede.
••
«Entrate:
prostrati, adoriamo,… È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.».
Il rapporto
tra
Dio e noi
è
quello della
sua
premura,
che guida gli
eventi della nostra vita
a un fine di beatitudine. Le
cose
avvengono
secondo
le
loro cause, ma è
Dio
che
poi
le
conduce.
La
nostra
risposta
è
il
riconoscimento del nostro
limite
e
l'accettazione
gioiosa della
sua
benevolenza.
••
«Se
ascoltaste oggi la sua voce! Non indurite il cuore come a Meriba, come nel
giorno di Massa nel deserto...
»
.
L’eventualità
del
misconoscimento
della premura di Dio da
parte dell'uomo attraversa il
cielo
del Salmista come un
temporale
improvviso. Sì, l'uomo ha
il
terribile potere di
non
vedere,
di
chiudere gli
occhi
e il
cuore.
L’ira di Dio
che
qui
sembra scatenarsi
come un
castigo
è
solo
espressione
della
sua
tenerezza: Dio
vede
in anticipo il danno
che
la sua
creatura
si
fa prendendo
le
distanze
da
lui.
Ma alla
fine il suo
amore
vincerà.
Pregare questi Salmi
da
discepoli di
Gesù, come Gesù ci ha indicato
«Quando
pregate dite:
Padre nostro
»
(Mt
6,9). In queste parole
Gesù
raccoglie
i
temi
di
preghiera
e
di
lode
del Salmo 99. Una
certezza:
Dio
è
Padre e ha cura di noi
tanto che "persino i capelli del nostro capo sono contati" (cfr.
Mt
10,30), cioè
nulla capita a
caso,
ma
tutto è
illuminato
dal
suo
amore:
"Egli ci ha fatti e noi siamo
suoi"
(v.
3).
Un
invito: "Servite
il
Signore nella
gioia".
"Vi
dico queste cose
-
dice Gesù
-
perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena"
(Gv
15,11). La
gioia
scaturisce
dall'incontro
"tu
per
tu"
con il
Dio-Amore.
=============================================================
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Signore, fammi amico. Fa che la mia persona ispiri fiducia
a chi soffre e si lamenta,
a chi cerca luce perché
è lontano da te,
a chi vorrebbe incominciare e
non se ne sente capace.
Signore,
aiutami a non passare accanto
ad alcuno con volto indifferente, con cuore chiuso,
con un passo affrettato.
Signore,
aiutami ad accorgermi subito
di quelli che mi stanno accanto. |
Fammi vedere quelli preoccupati
e disorientati,
quelli che soffrono e non
lo mostrano,
quelli che si sentono isolati
senza volerlo,
e dammi quella sensibilità
che mi fa incontrare i loro cuori.
Signore, liberami da me stesso perché
ti possa servire,
perché ti possa amare,
perché riesca ad ascoltarti
in ogni fratello che tu
mi fai incontrare.
(Guglielmo Volpi) |
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È
Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in
silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno
a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò
che si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da
Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(spunti liberamente tratti da alcune riflessioni di padre Giuseppe Moretti,
dehoniano)