RITIRO ON LINE - marzo 2022 |
Venero
la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia
persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla
presenza del Signore che vuole parlarmi.
Oltre questi giorni messi in croce.
Oltre il “sempre uguale” che non passa.
Oltre la fatica di non vedere mai la fine.
Tu, mio Dio, mi doni un orizzonte,
una vita colorata di speranza,
un respiro d’infinito
finalmente senza affanni.
Oltre…
(Un minuto con Dio)
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LE DONNE NEI VANGELI
“La rilettura biblica a partire dai nostri corpi “lunatici” deve ri-cordare, far
tornare al corpo, al cuore, alla memoria e al desiderio le parole sperimentate ,
dette e cantate che stanno “dietro le parole” della scrittura. A partire dal mio
corpo “lunatico” di donna, da tutti i nostri corpi “lunatici” di donne, voglio
scrivere dei racconti che riscattino le nostre voci ammutolite”
(Maria Soave Buscemi, missionaria laica e biblista, “Le tredici lune” – ed. Emi)
LECTIO
Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
30E
subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?».
31I
suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e
dici: “Chi mi ha toccato?”».
32Egli
guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo.
33E
la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si
gettò davanti e gli disse tutta la verità.
34Ed
egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal
tuo male».
(Mc 5,21.25-34)
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore"
Di
corpi
e
di
resurrezione
La
primavera
sta
arrivando
impetuosa
e
ostinata.
Il cielo
si
colora
d’azzurro
e
un
venticello freddo
e
allegro
spettina
i
miei
capelli, accarezza
la
mia
pelle
e
risveglia
in me
il
sogno,
la
possibilitá
e
il
desiderio...
Mi
piace
camminare
per
le
strade
della
mia
cittá,
così,
lentamente.
Adoro
passeggiare,
alla
fine
del
pomeriggio,
di
fronte
alla
cattedrale.
Lá
c’è
un
albero
di
mimosa
fiorita.
Il
suo
profumo
accarezza l’aria ed è un regalo di piacere per le mie
narici,
rallegra
il
mio
corpo
dopo
una
giornata
di
lavoro.
Nella
discesa
di
Lomba
Seca,
lá
nel
bairro Ipiranga,
ci
sono
una pianta
di
prugne e
un
pesco,
pieni
di
fiori.
I
fiori bianchi
e
rosa
sono
una
carezza
per
gli
occhi
dei
bambini
che
corrono
e
scherzano
sulla
strada
Bom
Jesus.
In primavera la vita toma ad essere viva.
I nostri occhi si alzano dal pavimento duro e triste del
quotidiano.
In
primavera
guardiamo
il
cielo,
i
colori,
e
il
sogno
torna
ad
essere
possibile.
Un
sorriso
abbellisce, improvvisamente,
il
nostro
viso.
In
primavera,
gli
occhi
pieni
di
vergogna
delle
donne
si
alzano,
accogliendo
la
vita
che
rinasce,
alla ricerca
dell’amore.
Pomeriggio
di
primavera
Probabilmente
era
un
pomeriggio
di
primavera.
Il
mare
di
Galilea
portava
il
profumo
avvolgente
dell’acqua,
delle
storie
di
marinai
e
miracoli,
di
amori
e
di pesca.
Gesù
era
sulla
riva
del
mare,
una
gran
folla
lo
seguiva,
lo
stringeva
e
spingeva
da
ogni
lato.
Era
un pomeriggio
di
primavera.
Una
donna
alzò
gli
occhi
e
percepì
i
piccoli germogli
degli
alberi
di
fichi,
il
profumo
caldo
delle olive,
e
il
desiderio
di
una vita
più
viva
si
risvegliò
in
lei.
È
orribile
sentirsi
impura
a
primavera.
La
legge
degli
uomini
considerava
sporca,
impura,
una
donna
affetta
da
emorragie,
con
perdita
di
sangue.
È orribile essere considerata impura per il fatto di essere donna e di perdere
sangue. È orribile non poter abbracciare, fare carezze, per non trasmettere
l’impurità alle persone che riceveranno l’abbraccio e la carezza. . . È orribile
essere considerata peccatrice e separata da Dio. .
.
Essere
impura
significava
stare
nel
peccato, stare
fuori
dalla
celebrazione,
dal
tempio
e
dalla salvezza.
Legge
che
Gesù
conosceva
molto
bene.
In
quel
pomeriggio
di
primavera,
la
donna
che
sanguinava alzò gli occhi e capì che i potenti, attraverso leggi ingiuste,
potevano strappare tutti i fiori, ma non potevano distruggere la primavera.
La
donna
capì
che,
dentro il suo
corpo,
la
vita poteva
tornare
ad
essere vita
viva
e
gioiosa.
Alzò
gli occhi,
cominciò
a
chiedere
spazio
per
camminare
in
mezzo
alla
folla.
Gesù
conosceva
la
legge
dell’impurità
(Levitico 15,19ss).
Gesù
era
uomo
e
giudeo.
Una gran folla seguiva Gesù e lo spingeva da tutti i lati, molti corpi, molte
strette di mano, molte richieste. . .
All’improvviso,
fra
tanti
corpi
e
strette
di
mano, Gesù
sentì
un
tocco.
Un
tocco
dolce
di
una
persona
a
cui
piaceva la vita
e
che
voleva,
in
quel
pomeriggio
di
primavera,
tornare
a
dare
carezze
e
abbracciare.
Qualcosa
cambiò in
Gesù.
L'antica
paura
della
legge
del
tempio
si
sciolse
come
un
pupazzo di
sale
si
scioglie
nel
mare.
E
Gesù
volle
cercare,
in
mezzo
alla
folla,
gli
occhi
brillanti
della
donna che
lo
aveva
toccato.
Gli
occhi
della donna
che,
col
suo
tocco
dolce,
aveva allontanato
la
paura
della
legge
del
tempio.
La
donna
che
aveva
fatto tornare
a
sorridere
il
corpo
di
Gesù.
Il
sangue
delle
donne
Il profumo
della
vita
che
sempre
ha
l’ultima
parola era
nell'aria.
Una donna
ebbe
il
coraggio di
alzare
gli
occhi
e
capì
che
il
sogno
della vita
degna poteva
essere
realtà. Volle
tornare
ad
avere
il
diritto
di
abbracciare.
Non
le
importò
della legge
degli
uomini,
della
legge
del
tempio.
La
donna
toccò
Gesù
con dolcezza.
E
Gesù
sentì che
la
paura
della
legge degli
uomini
se
ne era andata. Gesù si
sentì
libero
e disse:
«Donna,
non
sono
stato
io
a
curarti.
La
tua
fede
nella vita,
nella
possibilità
che
la vita
abbia
l’ultima
parola,
il
tuo
coraggio
di
alzare
gli
occhi
e
lottare
ti
ha
curato
e
mi
ha
curato.
Va’
in
pace».
Era
il
tramonto
di
un
giorno
di
primavera.
Gesù,
sulla
riva
del
mare
di
Galilea,
ascoltava
il
rumore
delle
onde.
Guardava
il
sole
tramontare,
un
mare
rosso
che
abbracciava
l’azzurro.
Rosso
come
il
sangue
di
quella
donna,
tanto
buono,
che portava
vita
e
pace.
Non sempre
il
sangue
significa
croce
e
spada.
Quella
donna,
quel
tocco,
insegnarono
a
Gesù
che
il
sangue
delle
donne
è
vita
e
dolcezza.
Gesù ringraziò il Padre per la
vita, per la primavera, per il profumo del mare e dei fiori e per quel tocco. .
.
E
io
ringrazio
il
Padre
per
la
missione
di
essere
donna.
Per
tutte
le
donne
che hanno
il
coraggio
di
esigere
vita
e
vita
degna.
Per
tutte
le
donne
che
fanno,
con
dolcezza
e
tenerezza,
nuove
relazioni,
ricreano
il
potere,
reinventano
la
cura. .. Io credo nella resurrezione del corpo . . .
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Ma come si fa
a vivere senza cielo?
Come si fa a vivere
senza una speranza,
senza un sogno,
senza
un grappolo di colori?Tu per me ci sei sempre,
mio Dio
Come si fa a vivere
senza una preghiera
capace di
bucare le nuvole?
Ma come si fa
a vivere senza Te?
(Patrizio Righero)
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È Gesù che ci
precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo
mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre
Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti
i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno a
vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore
e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica
del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di
lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(tratto
da “Le tredici lune” di M. S. Buscemi)
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