in cammino verso la Pasqua
Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
Maria, donna accogliente,
aiutaci ad accogliere la Parola
nell’intimo del cuore.
A capire, come hai saputo fare tu,
le irruzioni di Dio nella nostra vita.
Egli non bussa alla porta
per intimarci lo sfratto,
ma per riempire di luce
la nostra solitudine.
Non entra in casa per metterci le manette,
ma per restituirci il gusto
della vera libertà. |
Facci comprendere che Dio,
se ci guasta i progetti,
non ci rovina la festa;
se disturba i nostri sonni,
non ci toglie la pace.
E una volta che l’avremo accolto nel cuore,
anche il nostro corpo
brillerà della sua luce.
Santa Maria, donna accogliente,
rendici capaci di gesti ospitali
verso i fratelli.
(mons Tonino Bello) |
Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
NOTTE DI PASQUA, NOTTI DEL MONDO
Continuiamo la serie di lectio, iniziata alcuni mesi fa, che ci porterà passo
dopo passo a incontrare Gesù Risorto fra meno di un mese.
Oggi ci soffermiamo sulla NOTTE DI PASQUA, simbolo delle notti del mondo. Buona
meditazione e buona preghiera.
LECTIO Apro
la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
Vi ha chiamato dalle tenebre alla sua
luce meravigliosa.
(1 Pt 2,9)
Le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera… Chi dice di essere
nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello,
rimane nella luce.
(1Giov 2,8-10)
Chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.
Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli.
Chi non ama rimane nella morte.
In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che
egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i
fratelli. Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in
necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio?
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
(1Giov 3,10.14.16-18)
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio ! Il protagonista è
lo Spirito Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso
"cuore".
La Veglia
Veglieremo insieme. Anche
tu verrai quella sera a vegliare con noi.
Non so che cosa proveremo
in cuore quella sera, vegliando,
ascoltando, rivivendo
insieme eventi della storia, dell'umanità.
La prima sensazione è
proprio questa: che la nostra veglia nella
notte non
è una veglia
a sé. Altri uomini, altre donne hanno vegliato prima di noi.
-
Abramo, chiamato nella notte: «Prendi il tuo figlio, il
tuo unico figlio che ami». Quella notte fu il passaggio di Dio.
-
La veglia degli ebrei nella notte, con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il
bastone in mano. Mangiarono in fretta. Quella notte era il passaggio di Dio.
-
La veglia nella notte intorno al sepolcro sigillato, il sepolcro di Cristo:
vegliavano i soldati, vegliava il vecchio sinedrio, vegliava la paura, la paura
che il sepolcro si aprisse.
Ma vegliava anche il Padre
che è nei cieli.
«Venisti come un ladro, o Dio, per rubare alla morte il nostro fratello Gesù,
che ci aveva amati fino a farci dono della sua
vita».
Il Passaggio
Quella
notte fu notte di Pasqua, notte del passaggio di
Dio.
Queste
notti del
mondo, queste
veglie dell'umanità,
veglie che si
prolungano nei
tempi, veglie
di donne
e di
uomini che
cercano, che
soffrono, che
lottano, che
amano. E’
questo
passaggio,
quasi insperato,
di Dio
nelle notti
dell'umanità.
Anche noi
dunque quella
notte qui
a vegliare.
Ma non
per
nostro conto, perché saremo
partecipi nel cuore, con tutte le veglie
dell'umanità.
«Nella notte,
o
Dio, noi
veglieremo
con le
lampade,
vestiti
a festa.
Presto
arriverai e
sarà giorno».
E nella veglia, vorrei aggiungere, sedotti dal fascino dei
simboli.
La luce
“Le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera”.
Dio arriva nelle nostre notti con l'irruzione della luce, con
la luce della risurrezione.
«Che questa Luce erompa come un sole che sorge,
improvvisamente, dietro il profilo di una collina maledetta, il luogo del
teschio, in cui sono ancora confitti i pali del supplizio, e, per chiunque abbia
cuore, un simbolo di sconvolgente bellezza».
Simbolo evocato questa
notte nella preghiera del fuoco:
«Signore, Luce perenne,
benedici questo fuoco.
Come il volto di Mosè per la tua presenza divenne raggiante, così rifulga in noi
lo splendore di Cristo, vera luce del mondo e ci sia dato di camminare sulla
strada della vita, come figli della Luce».
Siano diversi i nostri
volti, vi abiti una luce nuova. E’ la notte della luce.
L’Acqua
Ma è anche la notte
dell'acqua, dell'acqua
nuova. Benediremo l'acqua, un'acqua di rinascita, un'acqua che ci ridona
giovinezza.
Lasciamo nell'acqua le
stanchezze, le miopie, gli egoismi, le stupidità, le insensibilità,
lasciamo nell'acqua tutto
ciò che è vecchio e
meschino. E respiriamo la vita
nuova. E’ la notte
Il Pane
Ed è la notte del pane, pane senza fermento, senza il vecchio fermento
dell'ipocrisia. Pane di sincerità. Pane che custodisce la sincerità dell'amore.
Dell'amore di un Dio che si con
segna senza condizioni.
Anche noi lo prenderemo
quella notte. In piedi, quasi in fretta. Per non mancare all'appello di Dio e
dell'umanità. Per essere, a nostra volta, noi stessi pane, per essere
dappertutto segno che la vita è più forte della morte, che lo spirito è più
forte della legge, che l'amore è più forte degli egoismi. Per testimoniare che
la notte è passata e il giorno è vicino.
Si è fatto giorno? Quando si può dire che la notte è finita?
Un giorno un rabbino
domandò ai suoi studenti: «Come si fa a dire che la notte è finita e il giorno
sta ritornando?». Uno studente suggerì: «Quando si può vedere chiaramente a una
certa distanza che l'animale è un leone e non un leopardo». «No» disse il
rabbino. Un altro disse: «Quando si può dire che un albero produce fichi e non
pesche». «No» disse il rabbino. «E’ quando si può guardare il volto di un altro
e vedere che quella donna, quell'uomo, è tua sorella, e tuo fratello. Perché
fino a quando non siete in grado di
fare questo, non importa che ora del giorno sia, è ancora notte».
Sembra di riascoltare le parole di san Giovanni: «Noi
sappiamo di essere passati dalla morte alla vita» - di aver fatto Pasqua
e di essere usciti dalla notte - «perché amiamo i
fratelli».
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ORATIO
Domando
umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio.
Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i
propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La
preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più
volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Signore, ti imploriamo:
discendi,
ancora una volta, agli inferi. No, non alludiamo a marce trionfali che ti facciano strappare al diavolo,
in un quadro di
potenza,
Vogliamo riferirci piuttosto a quella tua capacità
di prendere
su di te
tutte le disperazioni del
mondo.
Pensiamo piuttosto alla tua capacità
di sedurre le disperazioni del mondo
con le nostalgie del sabato santo. |
Immaginiamo il tuo prendere le disperazioni
del mondo e di farle aprire
alla tavola imbandita della Pasqua.
Tu, semente che si disfa, entra nelle zolle dell'umanità.
E noi, non più sgomenti,
« staremo ad ascoltare la crescita del grano ».
(mons Tonino Bello) |
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CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È
Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in
silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno
a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si
compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che
si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da
Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(spunti liberamente tratti da una riflessione di don Angelo Casati, della Chiesa
di Milano)