RITIRO ON LINE - maggio 2022     










Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi. 

               

Signore Gesù: tu mi chiami per nome
e mi invii a lavorare su questa terra.
Rendimi fratello universale,
con un cuore aperto a tutto il mondo.
Fammi essere aperto alle chiamate

degli altri e vicino ai loro problemi.

 

 

(NS de la Salette - Olbia)

Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.

 

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LE DONNE NEI VANGELI

 

“La rilettura biblica a partire dai nostri corpi “lunatici” deve ri-cordare, far tornare al corpo, al cuore, alla memoria e al desiderio le parole sperimentate , dette e cantate che stanno “dietro le parole” della scrittura. A partire dal mio corpo “lunatico” di donna, da tutti i nostri corpi “lunatici” di donne, voglio scrivere dei racconti che riscattino le nostre voci ammutolite”

(Maria Soave Buscemi, missionaria laica e biblista, “Le tredici lune” – ed. Emi)

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

LECTIO   Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.

1Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. 9Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. 12Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

 

(Matteo 25,1-13)

 

 

MEDITATIO   Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line: il grande silenzio! Il protagonista è lo Spirito Santo.

 Il modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore"

 

LE DIECI VERGINI (CHE HANNO PORTATO L'OLIO)

 

Ricordi

Ricordo che, quando ero bambina, non mi piaceva andare al catechismo. Pensavo che fossero noiosi e troppo seri quei discorsi sulla religione.

Non sono mai stata una buona bambina di chiesa, ma mi piaceva, nell’ infanzia, andare al cinema della parrocchia la domenica. Là il parroco mi lasciava entrare nella cabina di proiezione e mi insegnava a usare le macchine che facevano girare le pellicole.

Erano macchine enormi e rumorose. Io, sopra a un tavolino, aiutano a proiettare il film, imparavo a tagliare in modo preciso i pezzi di pellicola che si attorcigliavano o bruciavano, sapevo unirli di nuovo e farli girare.

Era divertente la domenica proiettare nel salone parrocchiale.

 

Qualcosa mi ha colpita

Di quel periodo ricordo un film in bianco e nero molto antico, che non mi stancavo mai di proiettare e di rivedere. L’attrice era una grande attrice: Ingrid Bergman. E il titolo era “La locanda della sesta felicità”.

Nel film lei impersonava una missionaria laica. Il suo sogno era essere missionaria in Cina.

Nessuna organizzazione voleva investire su una donna senza molta istruzione, sola e laica, che voleva essere missionaria in un paese lontano e sconosciuto come la Cina. Mi ricordo che nel film la Bergman lavorava come domestica per mettere insieme il denaro necessario per pagare il viaggio in treno dal Nord Europa fino in Cina!

I miei occhi si spalancavano di meraviglia quando, dalla piccola finestra della sala proiezione, assistevo al film e vedevo quella donna coraggiosa che viaggiava per molti giorni e molte notti in treno per migliaia e migliaia di chilometri!

 

Infusi e racconti

Ma cosa ci andava a fare quella missionaria in Cina? Nessuno voleva convertirsi al cristianesimo. Le persone stavano bene con la loro religione.

La protagonista si unì a un’altra missionaria, anziana, e insieme aprirono una casa per offrire tè. Immaginate l’assurdo: lasciare il proprio paese, la propria cultura, il proprio popolo, viaggiare fino alla fine del mondo per. . . offrire tè!

La giovane e la vecchia missionaria offrivano tè per quel popolo che soffriva e si disperava e insieme all'infuso offrivano racconti. Passavano giorni e notti raccontando agli uomini, alle donne e ai bambini belle storie di un uomo buono che parlava di amore, di pace e di solidarietà. Narravano storie di guarigione, di amicizia, di vita senza limiti. Parlavano di Gesù e del suo movimento tra i poveri.

Le persone amavano entrare nella locanda delle missionarie per scaldarsi al calore del tè e delle belle parole, di dolcezza e di speranza. Tutto ciò era un olio buono che scaldava il corpo, curava le ferite e rendeva la gente forte per la difficile vita quotidiana.

La missionaria forse  non convertì nessuno alla sua religione. Ma quando camminava per la strada del paese, le persone sorridevano e, come è costume in Cina, la salutavano con reverenza, dicendo: «Che bello vederti, Gen-ai». Gen-ai è un nome cinese che significa «quella che ama ed è amata dal popolo».

A me piaceva vedere quel film, mi piaceva vedere il modo di fare di quella missionaria; era olio per il mio cuore e mi rendeva forte nella volontà di essere, nell'avventura della vita, una persona profondamente umana.

 

Essere olio, gente di amore

Olio. . . Ci sono persone e modi di essere che sono olio: che curano ferite, danno coraggio per affrontare le difficoltà, fanno bene ai corpi, tessuti di anime sparse per il mondo.

È importante essere olio nella vita. Essere strumento d’amore perché la dolcezza possa avere l'ultima parola.

Probabilmente questo è vivere una “vocazione missionaria”. Mi sembra che l’importante non sia tanto lo studio, la preparazione, la purezza. . .

È essere olio, essere gente che sa accogliere, gente di amore, corpo, spazio aperto di anima a tutti i poveri; sorriso indifeso per tutte le lacrime. . . Essere olio affinché la vita, soprattutto di bambini, donne e persone impoverite, possa sempre essere l’ultima parola.

 

Aparecida

Una volta ho sentito questa testimonianza di una povera donna del Nordest del Brasile: «Il mio nome è Aparecida: lavoro, ho sei figli e sono vergine. Il capo del posto dove lavoro molte volte mi ha offerto denaro perché gli indicassi le compagne di lavoro che arrivavano in ritardo e quelle che partecipavano alle riunioni del sindacato o agli scioperi. Io ho sempre rifiutato. Un altro mi ha invitato ad andare a letto con lui e io ho detto di no. Questo è per me essere vergine. Io non mi vendo a questi uomini...».

Aparecida, missionaria della vita degna, missionaria che probabilmente non lascerà mai il Nordest. Aparecida, vergine della vigilanza e della testardaggine della costruzione del Regno. Donne... vergini... tè... olio... consolazione... Vita in abbondanza!

 

 

 

ORATIO Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.

 

Padre, rendici degni di servire

i tuoi figli e nostri fratelli,

che in mezzo al mondo

vivono e muoiono nella povertà

e nella fame.

Attraverso le nostre mani

e il nostro cuore,  

dà loro il pane quotidiano,

la pace e la gioia.

Padre, donaci oggi

e sempre la fede che

sa vedere e servire Gesù

nei poveri.

 

 (madre Teresa)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONTEMPLATIO     Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

 

 

Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente, 

nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti

i secoli dei secoli.  Amen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ACTIO     Mi impegno a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.   Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!  Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.

Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Arrivederci!                                                                             

 

(tratto da “Le tredici lune” di M. S. Buscemi)

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