Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
Donami fede, come un granellino di senape
che sposta i monti e sradica i gelsi.
Donami fede, anche quando ti cerco senza trovarti,
quando vado senza sapere dove.
Donami fede, per continuare a resistere
e per camminare con uno sguardo dritto.
Donami fede per prendere il largo senza sapere dove.
(Luigi
Verdi - "Preghiere")
Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
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SCEGLIERE DI RISPONDERE.
Continuiamo a pregare seguendo alcune lectio liberamente tratte da riflessioni
di don Giuseppe Pulcinelli, sacerdote della Chiesa di Roma.
Buona meditazione e buona preghiera.
LECTIO Apro
la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
(Lc 8,1-3)
1In
seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la
buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici
2e
alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria,
chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni;
3Giovanna,
moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano
con i loro beni.
(Lc24,1-10)
1Il
primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro,
portando con sé gli aromi che avevano preparato.
2Trovarono
che la pietra era stata rimossa dal sepolcro
3e,
entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
4Mentre
si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro
in abito sfolgorante.
5Le
donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro:
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
6Non
è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea
7e
diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori,
sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».
8Ed
esse si ricordarono delle sue parole
9e,
tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.
10Erano
Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano
con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
(Mc15,40-47)
40Vi
erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di
Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome,
41le
quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che
erano salite con lui a Gerusalemme.
42Venuta
ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato,
43Giuseppe
d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di
Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù.
44Pilato
si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era
morto da tempo.
45Informato
dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.
46Egli
allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo
e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra
all’entrata del sepolcro.
47Maria
di Magdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.
(Mc16,9-11)
9
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. 10Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. 11Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
(Gv20,1-18)
1Il
primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino,
quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
2Corse
allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e
disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove
l’hanno posto!».
3Pietro
allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro.
4Correvano
insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse
per primo al sepolcro.
5Si
chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
6Giunse
intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i
teli posati là,
7e
il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto
in un luogo a parte.
8Allora
entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e
credette.
9Infatti
non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai
morti.
10I
discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.
11Maria
invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si
chinò verso il sepolcro
12e
vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro
dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
13Ed
essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il
mio Signore e non so dove l’hanno posto».
14Detto
questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù.
15Le
disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il
custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove
l’hai posto e io andrò a prenderlo».
16Gesù
le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che
significa: «Maestro!».
17Gesù
le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai
miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro”».
18Maria
di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le
aveva detto.
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio ! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso
"cuore".
«MARIA MADDALENA, APOSTOLA DEGLI APOSTOLI»
“Maria!” – “Maestro mio!”
In quanto prima testimone del Risorto, Maria
Maddalena è senz'altro una delle figure più
importanti del Nuovo Testamento:
identificata
in
base
al luogo
di origine,
Magdala, non
risulta
sposata; dopo essere stata guarita da
un
grave
male, segue Gesù con altre donne già dalla Galilea
«
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti
cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti
sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte
altre, che li servivano con i loro beni.
»
(Lc8,1-3). Si
può dedurre che fossero benestanti.
La sua preminenza
La sua
preminenza nel
gruppo è
attestata anche
dal fatto
che nelle
liste
di donne
è nominata sempre per prima
(con
l'eccezione di Gv19,25,
dove per
prima c'è
la madre
di Gesù ), e compare in tutte le liste che
elencano
le presenze sotto la croce:
«Vi
erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di
Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando
era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con
lui a Gerusalemme.
»
(Mc15,40-41).
Assiste
alla sepoltura («
Maria di Magdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.
»
Mc15,47;
Mt27,61; Lc23,55), e all'alba del primo giorno della settimana, dopo
il sabato,
insieme ad
altre
si reca
al sepolcro:
«
Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al
sepolcro….. Ed esse si ricordarono
delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici
e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo.
Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
»
(Lc24,1-10). Qui un
angelo
rivela loro
che Gesù
è risuscitato
(così
nei Sinottici)
e
le incarica
di
comunicarlo
agli altri discepoli. Mt28,9-10 e Mc16,9-10
riportano un
loro incontro con il
Risorto:
«Risorto
al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di
Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a
quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto…
».
L’autorevolezza di Maria Maddalena
Per cogliere la grandezza unica della Maddalena è
bene tener presente il dato ben attestato nelle fonti neotestamentarie per cui
l'autorevolezza
dei
singoli discepoli-apostoli
(e
dei gruppi di
cristiani che si rifanno a
loro) si basa sostanzialmente sull'essere stati con Gesù fin dagli inizi
(cfr.
Atti 1,21-22, quando si
tratta di scegliere il sostituto di Giuda e
la
sorte cade su Mattia), ma
ancor di più sull'averlo visto risorto: ebbene entrambe queste prerogative
appartengono alla Maddalena.
In più ella è stata la
prima a vederlo risorto, addirittura prima
degli apostoli,
ed è
colei che
viene incaricata
di
portare l'annuncio pasquale,
la più importante notizia della storia:
Gesù
è risuscitato, è il vivente
e
il
datore di
vita; ed
è lei
a recarla
agli apostoli
(Mt 28,8;
Lc 24,8;
Gv 20,18), per
cui è
stata
giustamente
onorata con il titolo
di
•
«apostola
degli
apostoli».
Nel 2016 papa Francesco ha disposto
che
la sua memoria liturgica, il 22 luglio, fosse
elevata a
festa al pari degli apostoli.
Oltre le fonti
canoniche
Questi
sono i dati che vengono dalle fonti canoniche, a cui va
riconosciuta
anche la maggiore affidabilità storica; poi negli apocrifi e quindi nella
cultura
letteraria
e
artistica delle epoche successive
la
figura
di questa
donna
è
stata sovraccaricata
e forse fatta oggetto anche
di fraintendimenti.
A
partire dall'annotazione lucana
(«Da
lei erano usciti sette demoni»:
Lc8,2, ripreso in Mc16,9), in
cui
si indicava
che era
stata liberata da un grave male
fisico
o
morale
(che di per sé
non implica necessariamente
che ella
vivesse in una
situazione di peccato),
la sua figura è stata
collegata
a quella della donna di cui l'evangelista
aveva
parlato appena prima (Lc7,36-50), un'anonima
«peccatrice
nota in
quella città».
Ella aveva
cosparso
di olio profumato i piedi di Gesù, in quel momento ospite in casa di un notabile
fariseo, li aveva bagnati con
le
sue
lacrime
e
li aveva
asciugati coi suoi capelli.
Soprattutto
a
partire dal VI secolo si impose l'identificazione, non sufficientemente
giustificata dal testo,
di questa Maria con quella prostituta
anonima.
Un ulteriore
equivoco nasce
dal
fatto
che lo stesso gesto
di amorevole
servizio viene fatto a Gesù in un momento diverso da
un'altra Maria, la sorella di Marta e Lazzaro (Gv12,1-8). Insomma, tre donne,
con diverse caratteristiche, vengono semplicisticamente unificate in un'unica
figura.
La discepola vede il Risorto: la
chiamata
e la missione
Stando al racconto di Gv20,1-18, Maria Maddalena
è
la prima a
recarsi
al sepolcro e a vedere la tomba vuota, l'unica
a vedere due angeli,
e soprattutto la prima a vedere il Signore risorto e a parlare con lui. Senza
poterlo trattenere, riceve da lui l'incarico di comunicare la notizia ai «suoi
fratelli» (i discepoli) che egli sale al Padre. Ella va e annuncia: «Ho
visto il Signore».
«1Il
primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino,
quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che
Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non
sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro
discepolo e si recarono al sepolcro. …..
11Maria
invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si
chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti
l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di
Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro:
«Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto
questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù.
15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando
che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu,
dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse:
«Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa:
«Maestro!». 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono
ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio
e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». 18Maria di Magdala andò ad
annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
»
Nonostante sia una donna
-
la persona che secondo il giudizio
del tempo non era legittimata a
fare da testimone
-
è l'unica in tutto il Nuovo Testamento ad avere una funzione mediatrice tra il
Risorto e
i suoi
discepoli. La
sua è
una grandezza assoluta.
Perché Maria è tornata al sepolcro?
Mentre Marco e Luca ci informano che il motivo
dell'andata al sepolcro è quello di ungere il cadavere di Gesù (Mc16,1; Lc24,1),
Matteo annota che è per «visitare
la tomba»
(Mt28,1). Nel quarto vangelo non si indica alcuna finalità:
quando non è ancora spuntata
l'alba del giorno
primo della settimana, quindi dopo il sabato, Maria Maddalena vi si reca
spinta dall'unico
desiderio di stare vicino all'amato che ora giace morto nella tomba
(Gv20,1). Qui osserva che la pietra che chiude l'ingresso è stata tolta e, senza
entrare, pensa subito
che il
corpo sia
stato trafugato
(«Hanno
portato via il Signore dal sepolcro»:
Gv20,2). La paura di avere perso anche il suo corpo morto, dopo avere perso lui
vivo, insieme allo sconcerto di fronte a questa situazione inaspettata, innesca
una scena frenetica: lei corre ad avvertire Pietro e il discepolo amato, ed essi
a loro volta si mettono a correre
per andare a verificare le cose. Il secondo arriva per primo, ma non entra;
Pietro entra, osserva la scena ma rimane perplesso. Poi
entra
anche il
discepolo amato,
vede, e
inizia ad aprirsi alla fede,
a credere che qualcosa di straordinario deve essere accaduto: «Vide
e credette»
(Gv20,8).
Chi cerchi?
A
differenza
dei discepoli
che vanno
via per
fare ritorno a casa
-
certamente riflettendo e cercando delle
spiegazioni -
Maria invece
stava
presso il
sepolcro, così
come ella
in precedenza
stava
presso
la
croce: quasi malata d'amore, come la donna del Cantico
(Ct2,5),
non vuole abbandonare l'ultimo luogo che ricorda la sua presenza, rimanendo
immersa nel suo dolore per la scomparsa dell'amato, pensa che troverebbe un po'
di sollievo nell'abbracciarne almeno il cadavere.
Continuando a piangere, da fuori si china verso il
sepolcro e vede due angeli, seduti alle due estremità del luogo dove era deposto
il corpo di Gesù. Evidentemente ella non prova né
sorpresa né timore per questa visione,
tanto è presa dal pensiero fisso
della sua
disperata ricerca.
Non riesce nemmeno a
considerare che quella presenza particolare possa essere il segno di un
intervento celeste, cosicché, quando questi le chiedono il motivo del suo
piangere, ella
sa soltanto
ripetere quanto
aveva già detto ai
discepoli; ora però aggiunge l'aggettivo possessivo
che sottolinea
il
sentimento di
appartenenza e dedizione amorosa: «Hanno
portato via il mio
Signore»
(Gv20,13).
Ella ha
di certo
in mente tutto il
bene che ha ricevuto dal Signore, colui che
l'aveva strappata
dall'abisso del
male che
l'affliggeva e
l'aveva fatta
risalire alla
vita, facendola
sentire amata
e capace
di amare.
Questo processo
interiore fatto di ricordi luminosi
sembra essere
indicato in
quel suo
volgersi
indietro
(Gv20,14),
con
lo sguardo pieno di nostalgia per ciò che
è stato
e sembra perso per sempre. Il suo è il
pianto d'amore
per la
morte dell'amico,
che era
anche il
suo tutto.
E ora
si sente
rivolgere
la stessa
domanda di
prima,
con l'aggiunta
di un
elemento
(«Chi
cerchi?»:
Gv20,15)
che nel quarto vangelo
era
già comparso
all'inizio dell'attività
pubblica di
Gesù, nell'episodio della
sequela dei primi discepoli. Questa domanda doveva
suonare familiare
a colei che lo aveva seguito fin dalla
Galilea; era
infatti quella che Gesù poneva di
solito a chiunque voleva diventare
suo discepolo: «cercare»
è
il tipico verbo del discernimento vocazionale.
«Chi
cerchi?»
vuole anche far riflettere sull'oggetto della ricerca: Maria è una splendida
figura di chi
non si
stanca di
cercare, di
chi non
si lascia distogliere
dal suo
obiettivo. Ma
quale Gesù
si sta cercando: quello
terreno legato ai ricordi nostalgici del passato, rappresentato da un cadavere
da compiangere, o quello
che ha
attraversato la
morte ed è il vivente e datore di
vita?
“Maria!” – “Maestro mio!”
È un volto umano quello che ora le ha fatto la
domanda, un volto che però le lacrime e il dolore disperato che porta nel cuore
impediscono di
mettere a fuoco, è Gesù stesso lì accanto che le parla, ma lei non lo riconosce,
lo scambia per il giardiniere. Anche a
lui ripete la stessa domanda sul dove
trovare il corpo:
«Dimmi
dove Io hai posto e io andrò a prenderlo»
(Gv20,15).
È soltanto nel momento in cui Gesù pronuncia il suo nome e la chiama,
«Maria!
»,
che lei si
volta, focalizza
lo sguardo verso
di lui,
e finalmente
lo riconosce.
Ed è
la gioia incontenibile
dell'incontro: «Maestro
mio!».
È la voce del Signore che ama personalmente il suo popolo: «Non
temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni»
(Isaia
43,1). È la voce dello sposo a cui risponde la sposa del Cantico:
«Una
voce! L'amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline»
(Ct 2,8).
O quella del pastore che conosce le sue pecore e le chiama per nome ed esse lo
seguono perché riconoscono la sua voce
(Gv
10,3-4).
Chiamandolo «maestro», Maria si autodefinisce
come «discepola»:
nel momento
in
cui Gesù
la
chiama,
lei lo riconosce e accoglie questo incontro come una nuova
chiamata.
Non trattenermi “solo per te”
Egli continua ad ammaestrarla, chiedendole ora di
non trattenerlo
(Gv
20,17): Gesù non vuole allontanare da sé Maria, e nemmeno vietarle
di toccarlo,
ciò che
la
invita a
fare è
non continuare a
tenerlo soltanto
per sé.
Deve superare
l'idea di poter ricominciare tutto come prima, dal momento che ora
il
suo è un corpo glorificato, destinato a dimorare presso il Padre, cosicché
presso
il Padre trovi dimora tutta
l'umanità,
ed Egli possa essere Padre
per
tutti.
Maria deve imparare a non tenere più soltanto per sé il tesoro di questa
relazione
straordinaria
con il Signore. «Va'
dai miei fratelli e di' loro che io salgo al Padre»
(Gv20,17):
l'ascesa al Padre è
il
compimento del mistero pasquale.
Maria deve correre subito ad annunciare
questa
notizia agli altri, non
deve
trattenersi, perché l'evento
pasquale
deve compiersi anche nei
fratelli
e nelle
sorelle: «Maria
di Magdala
andò ad
annunciare ai discepoli: "Ho visto il
Signore!" e ciò che le aveva detto»
(Gv20,18).
Ho visto il Signore
L'ultima parola che il Nuovo Testamento attribuisce
a Maria Maddalena racchiude tutta la sua missione, quella di trasmettere la
straordinaria notizia che coincide con il nocciolo del
Vangelo:
«Ho
visto il Signore!».
In questa esaltante espressione, che
è anche la più sintetica professione di fede pasquale, è contenuta infatti la
testimonianza somma dell'incontro con il Risorto, che in fondo coincide con
quella di ogni cristiano: «Abbiamo
visto il Signore!»
(Gv20,25).
Vedere il Risorto, riconoscerlo nella propria vita e
nel volto del fratello,
della
sorella, è l'esperienza fondamentale del
cristiano.
Maria è
davvero il
modello di
ogni chiamato/a, figura di
ogni autentico/a discepolo/a che compie
tutte
le
tappe
dell'iniziazione.
Maria Maddalena insegna ad amare
il
Signore, ad amarlo anche nell'aridità e nello sconforto
che si
provano quando
lo
si crede
scomparso.
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Non mi trattenere,
devo andare di sguardo in sguardo,
di respiro in respiro,
di luce in luce.
Non mi trattenere
nella vanità del cuore,
nella misura del mondo,
e nei piani della mente umana.
Non mi trattenere
in corte speranze,
fà che mi spinga al di là del tuo occhio
verso un sentiero che conduce
al termine del tuo fuggire.
|
Non mi trattenere,
devo forzare la primavera a venire
in questo inverno in ansia di luce.
Non mi trattenere,
vi precedo là
dove il cammino s’incontra col cammino,
dove, oltre la speranza,
inizia l’abbandono.
(Luigi
Verdi – “Preghiere”) |
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È
Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in
silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno
a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò
che si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da
Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(spunti liberamente tratti da una lectio di don Giuseppe Pulcinelli, della
Chiesa di Roma)