RITIRO ON LINE                                                                                                   
giugno 2019

                                                                                                                                                                                                                                                

 

Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso.   Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi. 


Donami fede, come un granellino di senape

che sposta i monti e sradica i gelsi.

 

Donami fede, anche quando ti cerco senza trovarti,

quando vado senza sapere dove.

 

Donami fede, per continuare a resistere

e per camminare con uno sguardo dritto.

 

Donami fede per prendere il largo senza sapere dove.

 

(Luigi Verdi - "Preghiere")

 

Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.

 

 

 

 

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SCEGLIERE DI RISPONDERE.

 

Continuiamo a pregare seguendo alcune lectio liberamente tratte da riflessioni di don Giuseppe Pulcinelli, sacerdote della Chiesa di Roma.

Buona meditazione e buona preghiera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.

 

(Lc 8,1-3)

1In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici 2e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; 3Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

 

(Lc24,1-10)

1Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 2Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro 3e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. 5Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea 7e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». 8Ed esse si ricordarono delle sue parole 9e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 10Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.

 

(Mc15,40-47)

40Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, 41le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.

42Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, 43Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. 44Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. 45Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. 47Maria di Magdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.

 

(Mc16,9-11)

9Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. 10Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. 11Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.

 

(Gv20,1-18)

1Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 10I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.

11Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». 18Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MEDITATIO   Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line: il grande silenzio !  Il protagonista è lo Spirito Santo.

 Il modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore".

 

 

«MARIA MADDALENA, APOSTOLA DEGLI APOSTOLI»

“Maria!” – “Maestro mio!”

Maria Maddalena apostola degli apostoli

In quanto prima testimone del Risorto, Maria Maddalena è senz'altro una delle figure più importanti del Nuovo Testamento: identificata in base al luogo di origine, Magdala, non risulta sposata; dopo essere stata guarita da un grave male, segue Gesù con altre donne già dalla Galilea « C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni. »  (Lc8,1-3). Si può dedurre che fossero benestanti.

 

La sua preminenza

La sua preminenza nel gruppo è attestata anche dal fatto che nelle liste di donne è nominata sempre per prima (con l'eccezione di Gv19,25, dove per prima c'è la madre di Gesù ), e compare in tutte le liste che elencano le presenze sotto la croce: «Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme. » (Mc15,40-41).

Assiste alla sepoltura (« Maria di Magdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto. » Mc15,47; Mt27,61; Lc23,55), e all'alba del primo giorno della settimana, dopo  il sabato, insieme ad altre si reca al sepolcro: « Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro…..  Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. » (Lc24,1-10). Qui un angelo rivela loro che Gesù è risuscitato (così nei Sinottici) e le incarica di comunicarlo agli altri discepoli. Mt28,9-10 e Mc16,9-10 riportano un loro incontro con il Risorto: «Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto… ».

 

L’autorevolezza di Maria Maddalena

Per cogliere la grandezza unica della Maddalena è bene tener presente il dato ben attestato nelle fonti neotestamentarie per cui l'autorevolezza dei singoli discepoli-apostoli (e dei  gruppi di cristiani che si rifanno a loro) si basa sostanzialmente sull'essere stati con Gesù fin dagli inizi (cfr. Atti 1,21-22, quando si tratta di scegliere il sostituto di Giuda e la sorte cade su Mattia), ma ancor di più sull'averlo visto risorto: ebbene entrambe queste prerogative appartengono alla Maddalena. In più ella è stata la prima a vederlo risorto, addirittura prima degli apostoli, ed è colei che viene incaricata di portare l'annuncio pasquale, la più importante notizia della storia: Gesù è risuscitato, è il vivente e il datore di vita; ed è lei a recarla agli apostoli (Mt 28,8; Lc 24,8; Gv 20,18), per cui è stata giustamente onorata con il titolo di

 
«apostola degli apostoli». Nel 2016 papa Francesco ha disposto che la sua memoria liturgica, il 22 luglio, fosse elevata a festa al pari degli apostoli.

 

Oltre le fonti canoniche

Questi sono i dati che vengono dalle fonti canoniche, a cui va riconosciuta anche la maggiore affidabilità storica; poi negli apocrifi e quindi nella cultura letteraria e artistica delle epoche successive la figura di questa donna è stata sovraccaricata e forse fatta oggetto anche  di fraintendimenti. A partire dall'annotazione lucana («Da lei erano usciti sette demoni»: Lc8,2, ripreso in  Mc16,9), in cui si indicava che era stata liberata da un grave male fisico o morale (che di per sé non implica necessariamente che ella vivesse in  una  situazione di peccato), la sua figura è stata collegata a quella della donna di cui l'evangelista aveva parlato appena prima (Lc7,36-50), un'anonima «peccatrice nota in quella città». Ella aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù, in quel momento ospite in casa di un notabile fariseo, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli. Soprattutto a partire dal VI secolo si impose l'identificazione, non sufficientemente giustificata dal testo, di questa Maria con quella prostituta anonima.

Un ulteriore equivoco nasce dal fatto che lo stesso gesto di amorevole servizio viene fatto a Gesù in un momento diverso da un'altra Maria, la sorella di Marta e Lazzaro (Gv12,1-8). Insomma, tre donne, con diverse caratteristiche, vengono semplicisticamente unificate in un'unica figura.

 

La discepola vede il Risorto: la chiamata e la missione

Stando al racconto di Gv20,1-18, Maria Maddalena è la prima a recarsi al sepolcro e a vedere la tomba vuota, l'unica a vedere due angeli, e soprattutto la prima a vedere il Signore risorto e a parlare con lui. Senza poterlo trattenere, riceve da lui l'incarico di comunicare la notizia ai «suoi fratelli» (i discepoli) che egli sale al Padre. Ella va e annuncia: «Ho visto il Signore».

 

«1Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. …..

11Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». 17Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». 18Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto. »

 

Nonostante sia una donna - la persona che secondo il giudizio del tempo non  era legittimata a fare da testimone - è l'unica in tutto il Nuovo Testamento ad avere una funzione mediatrice tra il Risorto e i suoi discepoli. La sua è una grandezza assoluta.

 

Perché Maria è tornata al sepolcro?

Mentre Marco e Luca ci informano che il motivo dell'andata al sepolcro è quello di ungere il cadavere di Gesù (Mc16,1; Lc24,1), Matteo annota che è per «visitare la tomba» (Mt28,1). Nel quarto vangelo non si indica alcuna finalità: quando non è ancora spuntata  l'alba  del giorno  primo della settimana, quindi dopo il sabato, Maria Maddalena vi si reca spinta  dall'unico  desiderio di stare vicino all'amato che ora giace morto nella tomba (Gv20,1). Qui osserva che la pietra che chiude l'ingresso è stata tolta e, senza entrare, pensa subito che il corpo sia stato trafugato Hanno portato via il Signore dal sepolcro»: Gv20,2). La paura di avere perso anche il suo corpo morto, dopo avere perso lui vivo, insieme allo sconcerto di fronte a questa situazione inaspettata, innesca una scena frenetica: lei corre ad avvertire Pietro e il discepolo amato, ed essi a  loro volta si mettono a correre per andare a verificare le cose. Il secondo arriva per primo, ma non entra; Pietro entra, osserva la scena ma rimane perplesso. Poi entra anche il discepolo amato, vede, e inizia ad aprirsi alla fede, a credere che qualcosa di straordinario deve essere accaduto: «Vide e credette» (Gv20,8).

 

Chi cerchi?

A differenza dei discepoli che vanno via per fare ritorno a casa - certamente riflettendo e cercando delle spiegazioni - Maria invece stava presso il sepolcro, così come ella in precedenza stava presso la croce: quasi malata d'amore, come la donna del Cantico (Ct2,5), non vuole abbandonare l'ultimo luogo che ricorda la sua presenza, rimanendo immersa nel suo dolore per la scomparsa dell'amato, pensa che troverebbe un po' di sollievo nell'abbracciarne almeno il cadavere.

Continuando a piangere, da fuori si china verso il sepolcro e vede due angeli, seduti alle due estremità del luogo dove era deposto il corpo di Gesù. Evidentemente ella non prova né sorpresa né timore per questa visione, tanto è presa dal pensiero fisso della sua disperata ricerca. Non riesce nemmeno a considerare che quella presenza particolare possa essere il segno di un intervento celeste, cosicché, quando questi le chiedono il motivo del suo piangere, ella sa soltanto ripetere quanto aveva già detto ai discepoli; ora però aggiunge l'aggettivo possessivo che sottolinea il sentimento di appartenenza e dedizione amorosa: «Hanno portato via il mio Signore» (Gv20,13). Ella ha di certo in mente tutto il bene che ha ricevuto dal Signore, colui che l'aveva strappata dall'abisso del male che l'affliggeva e l'aveva fatta risalire alla vita, facendola sentire amata e capace di amare. Questo processo interiore fatto di ricordi luminosi sembra essere indicato in quel suo volgersi indietro (Gv20,14), con lo sguardo pieno di nostalgia per ciò che è stato e sembra perso per sempre. Il suo è il pianto d'amore per la morte dell'amico, che era anche il suo tutto. E ora si sente rivolgere la stessa domanda di prima, con l'aggiunta di un elemento («Chi cerchi?»: Gv20,15) che nel quarto vangelo era già comparso all'inizio dell'attività pubblica di Gesù, nell'episodio della sequela dei primi discepoli. Questa domanda doveva suonare familiare a colei che lo aveva seguito fin dalla Galilea; era infatti quella che Gesù poneva di solito a chiunque voleva diventare suo discepolo: «cercare» è il tipico verbo del discernimento vocazionale.

«Chi cerchi?» vuole anche far riflettere sull'oggetto della ricerca: Maria è una splendida figura di chi non si stanca di cercare, di chi non si lascia distogliere dal suo obiettivo. Ma quale Gesù si sta cercando: quello terreno legato ai ricordi nostalgici del passato, rappresentato da un cadavere da compiangere, o quello che ha attraversato la morte ed è il vivente e datore di vita?

 

“Maria!” – “Maestro mio!”

È un volto umano quello che ora le ha fatto la domanda, un volto che però le lacrime e il dolore disperato che porta nel cuore impediscono di mettere a fuoco, è Gesù stesso lì accanto che le parla, ma lei non lo riconosce, lo scambia per il giardiniere. Anche a lui ripete la stessa domanda sul dove trovare il corpo: «Dimmi dove Io hai posto e io andrò a prenderlo» (Gv20,15). È soltanto nel momento in cui Gesù pronuncia il suo nome e la chiama, «Maria! », che lei si volta, focalizza lo sguardo verso di lui, e finalmente lo riconosce. Ed è la gioia incontenibile dell'incontro: «Maestro mio!». È la voce del Signore che ama personalmente il suo popolo: «Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni» (Isaia 43,1). È la voce dello sposo a cui risponde la sposa del Cantico: «Una voce! L'amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline» (Ct 2,8). O quella del pastore che conosce le sue pecore e le chiama per nome ed esse lo seguono perché riconoscono la sua voce (Gv 10,3-4).

Chiamandolo «maestro», Maria si autodefinisce come «discepola»: nel momento in cui Gesù la chiama, lei lo riconosce e accoglie questo incontro come una nuova chiamata.

 

Non trattenermi “solo per te”

Egli continua ad ammaestrarla, chiedendole ora di non trattenerlo (Gv 20,17): Gesù non vuole allontanare da sé Maria, e nemmeno vietarle di toccarlo, ciò che la invita a fare è non continuare a tenerlo soltanto per sé. Deve superare l'idea di poter ricominciare tutto come prima, dal momento che ora il suo è un corpo glorificato, destinato a dimorare presso il Padre, cosicché presso il Padre trovi dimora tutta l'umanità, ed Egli possa essere Padre per tutti.

Maria deve imparare a non tenere più soltanto per sé il tesoro di questa relazione straordinaria con il Signore. «Va' dai miei fratelli e di' loro che io salgo al Padre» (Gv20,17): l'ascesa al Padre è il compimento del mistero pasquale. Maria deve correre subito ad annunciare questa notizia agli altri, non deve trattenersi, perché l'evento pasquale deve compiersi anche nei fratelli e nelle sorelle: «Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: "Ho visto il Signore!" e ciò che le aveva detto» (Gv20,18).

 

Ho visto il Signore

L'ultima parola che il Nuovo Testamento attribuisce a Maria Maddalena racchiude tutta la sua missione, quella di trasmettere la straordinaria notizia che coincide con il nocciolo del Vangelo: «Ho visto il Signore!». In questa esaltante espressione, che è anche la più sintetica professione di fede pasquale, è contenuta infatti la testimonianza somma dell'incontro con il Risorto, che in fondo coincide con quella di ogni cristiano: «Abbiamo visto il Signore!» (Gv20,25). Vedere il Risorto, riconoscerlo nella propria vita e  nel volto del fratello, della sorella, è l'esperienza fondamentale del cristiano.

Maria è davvero il modello di ogni chiamato/a, figura di ogni autentico/a discepolo/a che compie tutte le tappe dell'iniziazione.

Maria Maddalena insegna ad amare il Signore, ad amarlo anche nell'aridità e nello sconforto che si provano quando lo si crede scomparso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ORATIO Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.

 

Non mi trattenere,

devo andare di sguardo in sguardo,

di respiro in respiro,

di luce in luce.

 

Non mi trattenere

nella vanità del cuore,

nella misura del mondo,

e nei piani della mente umana.

 

Non mi trattenere

in corte speranze,

fà che mi spinga al di là del tuo occhio

verso un sentiero che conduce

al termine del tuo fuggire.

 

Non mi trattenere,

devo forzare la primavera a venire

in questo inverno in ansia di luce.

 

Non mi trattenere,

vi precedo là

dove il cammino s’incontra col cammino,

dove, oltre la speranza,

inizia l’abbandono.

 

 

 (Luigi Verdi – “Preghiere”)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONTEMPLATIO     Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.  È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

 

Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,  

nell’unità dello Spirito Santo,

ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.  Amen

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ACTIO     Mi impegno a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.

Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!

Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.

Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Arrivederci!  

 

(spunti liberamente tratti da una lectio di don Giuseppe Pulcinelli, della Chiesa di Roma)

  

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