RITIRO ON LINE                                                                                                   
febbraio
2016

in cammino verso la Pasqua                                

                                                                                                                                                                                                                                               

 

Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso.   Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi. 

 

Signore, il mio cuore desidera amarti

come hanno fatto i grandi santi!

Donami Signore Gesù di mettermi

davanti a Te.

Donami di non essere frettoloso,

di non avere occhi superficiali o distratti.

Guardo questa tua Croce, Signore Gesù,

cosa vedo?

Donami di vedere la tua tenerezza,

la tua compassione, il tuo amore.

Perdonami Signore perché non so amare,

non so perdonare.

La tua Croce è la nostra salvezza,

la tua Croce è la nostra gioia.

Sii tu benedetto Signore,

che non hai tenuto nascosto tanto Amore!

 

Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.

 

 

APPESO  AL  LEGNO

Continuiamo la serie di lectio, iniziata alcuni mesi fa, che ci porterà passo dopo passo a incontrare Gesù Risorto fra meno di due mesi.

Oggi ci soffermiamo sulla CROCE.  Buona meditazione e buona preghiera.

 

 

 

 

 

 

 

LECTIO  Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.

1 Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. (Gv 13,1)

 Essi presero Gesù 17 ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Golgota, 18 dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo.   ....

23 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. 24 Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice:

Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte.

E i soldati fecero così.    ….

28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». 29 Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30 Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.  (Gv 19, 17-18 23-24 28-30)

 

 

 

 

 

 

 

 

MEDITATIO   Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line: il grande silenzio !   Il protagonista è lo Spirito Santo.

 Il modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore". 

 

L’Appeso al legno

Raduniamoci attorno al legno: adoreremo l'Appeso al legno.

Poi raduneremo, davanti a lui, il mondo intero perché Lui non è morto per molti, ma per la moltitudine, ossia per tutti. E poi ritornerà il silenzio. Stare in silenzio, come le donne che l'avevano seguito, e contemplare. Ora sanno dove andava il loro Maestro e Signore, dove lo portava quella sua passione per Dio e per l'umanità, per la terra.

 

Si è rotto il velo

Ora lo sai. E’ l'ora dello svelamento. Si è rotto il velo del tempio, il velo che sembrava scavare un fossato tra noi e Dio, tra la classe sacerdotale e il popolo di Dio, tra una religione e un'altra, tra sacro e profano. Perché Dio è appeso al legno, in un luogo pubblico, fuori dei recinti sacri, fuori dalla città, fuori da ogni appartenenza. Appartiene a tutti. Ora sai. Ora sai chi è Dio. Non è l'indifferente che guarda ad occhi asciutti dal cielo. E’ il Dio appeso alla croce, per la passione per noi, umani.

Secondo Luca la Croce è lo spettacolo, l'evento da guardare, lo spettacolo che svela l'inconsistenza, il vuoto pauroso di un'infinità di nostri spettacoli. Fin dove arriva la passione  di un Dio! Non si è tirato indietro.

 

Non si è tirato indietro

Non si è tirato indietro. Avevano tentato i discepoli a più riprese di tirarlo indietro, di moderarlo. Perché la croce non è un caso, non è per caso che l'abbiano crocifisso.

 

Era pericoloso

Più vai avanti nella lettura del vangelo e più senti l'aria di un'opposizione dura che cresce: il Rabbi di Nazaret metteva al centro Dio, metteva al centro l'uomo, con la sua parola liberava da sudditanze antiche, da pregiudizi inveterati, da istituzioni oppressive, dalle ipocrisie di sempre, dava la parola a chi non l'aveva mai avuta, dava occhi a chi era ritenuto cieco, faceva camminare quelli che erano stati immobilizzati. Uno così era pericoloso: andava fermato.

 

Li amò fino alla fine

Lui non si è lasciato fermare, era una passione irrefrenabile la sua e non è sceso dalla croce. Forse si aspettavano che su quel legno, sì, una volta impalato a quel legno, lui si rimangiasse quelle sue parole incandescenti, che incantavano i piccoli, quella sua difesa per la dignità violata, per ogni dignità violata. Non è sceso.

E’ rimasto sul legno dei malfattori, fedele anche nell'ora estrema alla compassione, al suo sguardo di compassione, compagno di coloro che soffrono il silenzio di Dio, compagno di ognuno di noi, che soffriamo la nostra lontananza da Dio e a volte pure la lontananza di Dio da noi. Compagno dei giorni in cui il cielo si fa buio e la passione per il bene, per il bene di tutti, sembra uscire sconfitta.

 

Era turbato

Aveva anche lui il cuore turbato, ma non è sceso: «Ora l'anima mia è turbata» aveva detto. Ma non si è tirato indietro, non è sceso. Ha vinto il suo abbandono a Dio, ha vinto la sua passione per noi umani. E noi tutti ci fermiamo. Davanti a tanta passione.

Aveva detto: «Ora l'anima mia è turbata e che devo dire: "Padre, salvami da questa ora?". Ma per questo sono giunto a questa ora. Padre, glorifica il tuo Figlio». Allora venne una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò».

 

Più forte della morte

Noi guardiamo questa la croce ed è come se vi leggessimo la promessa di Dio, come se scritte su quella croce vi fossero queste parole: «L'ho glorificato e ancora lo glorificherò». Come a dire che l'amore, la passione per Dio e per l'uomo, a chiunque appartenga  questa passione, non muore, è piu forte della morte.  Più forte della morte è l'amore.

Lui si è rotto, come il vaso del profumo della donna all'inizio della Settimana Santa, si è rotto e da allora si diffonde il profumo sulla terra.

 

Si ruppero i cuori

Matteo, sì, ci ha ricordato che, quel pomeriggio dell'anno trenta, si scosse la terra, si spezzarono le rocce, si aprirono i sepolcri. Ma tutto fu segno di qualcosa di più decisivo. Si ruppe il cuore del centurione, si ruppe il cuore dei soldati, si ruppe il cuore delle donne che vedevano da lontano, si ruppe la durezza del cuore.

 

Ricordati di me

Si rompa contemplandolo, rotto per amore, la durezza del mio cuore. E sgorghi una preghiera, quella prima preghiera, prima insuperabile preghiera sgorgata accanto alla croce, quella del ladrone, la mia preghiera, di uomo senza meriti:

«Ricordati di me, Signore, nel tuo regno». «Ricordati di me, Signore, nel tuo regno».

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ORATIO  Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.

Gesù, mi getto in ginocchio davanti alla tua Croce!

Grazie per averla portata con amore!

Gesù, riconosco di non capire perchè tu hai dovuto soffrire.

Perciò con maggior forza e consapevolezza

ti rendo grazie per la tua Croce.

Grazie perchè fin dall’inizio mi hai segnato proprio

col segno della Croce.

Nel Battesimo, questo segno di salvezza

è stato impresso

indelebilmente nella mia anima

e nel mio cuore.

Io non comprendo appieno la tua Croce,

tuttavia essa per me

non è pazzia nè scandalo,

ma segno del tuo amore

e via della mia salvezza.

 

 

 

 

 

 

CONTEMPLATIO     Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.  È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,  nell’unità dello Spirito Santo,

ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.  Amen

 

 

ACTIO     Mi impegno a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.

Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!

Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.

Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Arrivederci!

           

(spunti liberamente tratti da una riflessione di don Angelo Casati, della Chiesa di Milano)