RITIRO ON LINE - dicembre 2021 |
Venero
la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia
persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla
presenza del Signore che vuole parlarmi.
Spirito Santo, che riempivi di luce i profeti
e accendevi parole di fuoco sulla loro bocca,
torna a parlarci con accenti di speranza.
Frantuma la corazza della nostra assuefazione all’esilio.
(d. Tonino Bello)
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LE DONNE NEI VANGELI
“La rilettura biblica a partire dai nostri corpi “lunatici”, deve ri-cordare, far tornare al corpo, al cuore, alla memoria e al desiderio le parole sperimentate , dette e cantate che stanno “dietro le parole” della scrittura.
A partire dal mio corpo “lunatico” di donna, da tutti i nostri corpi “lunatici”
di donne, voglio scrivere dei racconti che riscattino le nostre voci ammutolite”
(Maria Soave Buscemi, missionaria laica e biblista, “Le tredici lune” – ed. Emi)
LECTIO
Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
26
… l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata
Nazaret,
27a
una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria.
28Entrando
da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A
queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto
come questo.
30L’angelo
le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
31Ed
ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
32Sarà
grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono
di Davide suo padre
33
e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora
Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?».
35Le
rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo
e sarà chiamato Figlio di Dio.
36Ed
ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un
figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile:
37nulla
è impossibile a Dio».
38Allora
Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E l’angelo si allontanò da lei.
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore"
Maria, donna della Galilea
Nazaret, un paesino di piccoli artigiani e agricoltori.
Nazaret, piccolo paese non lontano da Sepphoris, importante centro commerciale e
luogo strategico per i dominatori romani. Sepphoris era praticamente la capitale
della provincia, prima della sua distruzione e della costruzione di Tiberiade.
Nazaret, cittadina del nord, là in Galilea. Maria era nata ed era sempre vissuta
in quelle regioni di verdi colline. Era una donna dai capelli e dagli occhi neri
come una notte senza luna. Probabilmente era cresciuta ascoltando storie sul
popolo della Galilea. Gente testarda nel sogno e nell’impegno per un mondo di
relazioni di dolcezza e solidarietà.
La resistenza veniva dal sangue di molti secoli di matriarche: Lidia, Rachele,
Bila, Zilpa, e del patriarca Giacobbe.
Era il sapore dell’Esodo, della liberazione, del progetto di comunità di uguali,
di condivisione della vita in gruppi di famiglie a scorrere nelle vene di quel
popolo. Gente difficile da dominare. Nessuno
era riuscito a spegnere il loro sogno, e la prima antica resistenza ai re
potenti era nata con i profeti della Galilea. Maria era di quella terra di
resistenza ai potenti. Maria, donna della Galilea.
Maria, donna della lingua del popolo
Non parlava bene l’ebraico. Parlava aramaico, un dialetto. L'ebraico era la
lingua degli intellettuali del tempio, dei teologi, la lingua dei «puri». Lei
parlava un dialetto, parole di gente semplice che spesso, a causa delle
oppressive leggi del tempio, era considerata impura.
Probabilmente le piaceva ascoltare storie che rianimavano la lotta e la speranza
del popolo galileo, così calpestato dal potere del tempio e degli invasori
romani. Le piaceva ascoltare storie delle vittorie del popolo dei piccoli e
della presenza di Dio liberatore, tenero e compagno.
Là in Galilea, nel nord d’Israele, da tempi antichissimi, la vita, i sogni, le
speranze e le lotte del popolo erano raccontate attraverso le storie.
Le donne, intorno al pozzo,
raccontavano come centinaia di anni prima che il popolo oppresso, grazie alla
mano del Dio liberatore, era uscito dalla schiavitù in Egitto. Gli uomini
intorno al fuoco, nelle case e nelle tende, con i figli in braccio, raccontavano
che Dio vuole sempre gioia e vita degna per i poveri.
Annunciazione
(Lc 1,26-38)
Maria era cresciuta in quella terra di lotta e di memoria del progetto di un Dio
misericordioso e liberatore.
Le orecchie di Maria erano gravide del progetto di Dio. Alcune tradizioni
popolari antiche dicono che Maria rimase incinta dalle orecchie. . .
«La voce dell’angelo sussurrò al mio udito. Io non dubito, io ascolto i tuoi
segnali» (Alceu Valenza, Annunciacao).
E il corpo di Maria si fece spazio affinché il sogno del popolo di quella terra,
e soprattutto il sogno dei poveri di tutte le terre, divenisse realtà.
Il corpo di Maria creò spazio per il Messia. La Parola da molto tempo annunciata
e desiderata nella resistenza delle profetesse e dei profeti, si fece Carne.
Il corpo di Maria creò uno spazio caldo e accogliente per il corpo di Gesù.
Maria, una donna povera, di un paese occupato dall’esercito romano, donna che
parlava la lingua degli impoveriti e degli «impuri», si è fatta spazio
accogliente per il corpo di Gesù. Maria, corpo di donna, gravido del sogno dei
poveri, ha partorito il sogno fatto di carne: l’Emmanuele, Dio con noi.
Tessuti di vita
Oggi, qui sull’altopiano nel sud del Brasile, in questa terra spazzata dai venti
freddi del polo sud, con le donne di questa terra,
ho imparato ad amare Maria, compagna del nostro cammino.
Con molte Marie — di Lourdes, dei Dolori, di Fatima, della Concezione, dei
Piaceri, donne delle tante strade del Brasile, ostinate nella costruzione del
Regno — ho incontrato il viso vivo, di molte razze e corpi, di Maria di Nazaret.
E’ da Maria di Nazaret che ho appreso molto. In memoria di lei e delle molte
donne che, come lei, hanno fatto del “corpo-anima” uno spazio sacro di
rivelazione della vita in pienezza.
Di lei sappiamo il nome (cosa poco frequente per le donne della Bibbia), un nome
comune e consueto: Maria.
Cresciuta nei duri codici patriarcali del mondo giudaico.
Un sogno testardo dimorava nel “corpo-anima-corpo” di Maria, un sogno ereditato
dalle madri nella Fede, sogno di Agar, di Tamar, di Rut, di Betsabea, di Raab…
Il sogno di corpi innamorati del progetto di Dio, di un mondo di pace e di
relazioni ri-create… Corpi innamorati, anime resuscitate!
Maria disse sì al sogno che pregava dentro le sua “anima-corpo-anima”. Il Corpo
del Dio di Liberazione fece l’amore
con il Corpo di Maria. E la Parola, il Verbo si fece Carne nella Carne di Maria.
La Vita del Figlio di Dio cominciò a nuotare nelle acque interiori della pancia
e dell’anima della Madre di Dio.
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Vergine dell'Annunciazione, rendici, ti preghiamo, beati nella speranza. Insegnaci la vigilanza del cuore, donaci l'amore premuroso della sposa, la perseveranza dell'attesa, la fortezza della croce. Dilataci il nostro spirito perché nella trepidazione dell'incontro definitivo troviamo il coraggio di rinunciare ai nostri piccoli orizzonti per anticipare, in noi e negli altri, la tenera e intima familiarità di Dio. |
Liberaci dal male di non amarci gli uni gli altri.
(card. C. M. Martini) |
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È Gesù che ci
precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo
mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti
i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO Mi impegno a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore
e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica
del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di
lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(tratto
da “Le tredici lune” di M. S. Buscemi)
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