Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
Vieni, o Spirito Santo
Donami un cuore grande e forte |
Donami un cuore grande,
(papa Paolo VI) |
Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
GESU’ SBUCA DA TUTTE LE PARTI !
La serie di lectio, iniziata alcuni mesi fa, finalmente ci ha portati a
incontrare Gesù Risorto.
Oggi meditiamo sul significato del “far festa”. La festa che oggi celebriamo
secondo la liturgia è la festa che dà origine a tutte le feste. Dà origine alla
possibilità stessa di fare festa.
Buona meditazione e buona preghiera.
LECTIO Apro
la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
AL SEPOLCRO
11Maria
invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva.
Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro
12e
vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro
dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
13Ed essi le
dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio
Signore e non so dove l’hanno posto». 14Detto
questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù.
15Le
disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il
custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove
l’hai posto e io andrò a prenderlo». 16Gesù
le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che
significa: «Maestro!». 17Gesù
le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai
miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio
vostro”». 18Maria
di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le
aveva detto.
(Gv 20, 11-18)
9Ed
ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si
avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono.
(Mt 28,9)
9Risorto
al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di
Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni.
(Mc 16,9)
NEL CENACOLO
«Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!»
(Lc
24,34)
36Mentre
essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse:
«Pace a voi!».
(Lc 24,36)
19La
sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del
luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in
mezzo e disse loro: «Pace a voi!».
(Gv 20,19)
26Otto
giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso.
Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!».
(Gv 20,26)
14Alla
fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola.
(Mc 16,12)
(LUNGO
LA STRADA
12Dopo
questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso
la campagna.
(Mc 16,12)
13Ed
ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di
nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme,
14e
conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
15Mentre
conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con
loro. 16Ma
i loro occhi erano impediti a riconoscerlo…..
28Quando
furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare
più lontano. 29Ma
essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al
tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
30Quando fu
a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede
loro. 31Allora
si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.
(Lc 24,13-16
28-31)
SULLE RIVE DEL LAGO
1Dopo
questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade.
(Gv 21,1)
SUL MONTE
16Gli
undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro
indicato.
17Quando
lo videro, si prostrarono.
(Mt 28,16-17)
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio ! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso
"cuore".
Fare festa
La festa che oggi celebriamo secondo la liturgia è la festa che dà origine a
tutte le feste. Dà origine alla possibilità stessa di fare festa. Possiamo fare
festa?
La Pasqua non è soltanto una festa
come tante altre, una festa un poco più solenne delle altre. Senza la Pasqua
viene meno il senso ultimo del far festa.
Porremmo chiederci perché. Perché, così mi sembra, senza la Pasqua ogni festa
sarebbe aggredita, nel più profondo, da un dubbio che ucciderebbe il cuore di
ogni far festa:... e la morte? E se la morte fosse l'ultima parola? Se la morte
fosse l'ultima nostra frontiera?
Ecco, la risurrezione di Cristo, la vittoria sull'ultimo nemico, la morte, ci
consente di togliere questo tarlo che tormenterebbe e guasterebbe ogni nostro
far festa.
Perché far festa?
Perché far festa? Perché Cristo è risorto per noi. E’ bellissimo ripercorrere
nei vangeli il succedersi delle manifestazioni del Risorto: questo sbucare del
Signore da tutte le parti. Vicino a chi piange, e ti chiama per nome («Donna,
perché piangi? Chi cerchi?»
). Vicino a chi cammina, e prende il tuo passo («Resta
con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto»
). Vicino a chi dubita, e conforta la tua fede («Otto
giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso.
Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!»
). Vicino a chi cerca, e dà significato all'ultima attesa del cuore («Mentre
essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro»
). Vicino a chi ha paura, e dice: non abbiate paura («Gli
undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro
indicato. Quando lo videro, si prostrarono »
). Vicino a chi è stanco, e prepara pesce arrostito sulle sabbie del litorale («Dopo
questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade»
).
Il Signore sbuca da tutte le parti
Questo Signore che ormai sbuca da tutte le parti: ora è nel giardino, ora è
sulla strada di Emmaus,
ora è in
un cenacolo, ora è lungo la riva del Iago, ora è sulla cima del monte.
E’ risorto e dunque - perdonate l'espressione – è ancora più «dentro», dentro la
storia dell'umanità, fino ad essere dentro la storia di ciascuno di noi.
Se non fosse risorto, saremmo noi qui oggi?
E’ malato di noi
A volte mi sorprende e mi commuove questa sua passione per noi. Come se fosse
malato di noi. E’ questo il suo male, come è stato scritto: «Suo
male era l'amore per l'uomo».
Perché far festa? Perché è il giorno in cui avviene ciò che umanamente sembrava
impossibile. Il giorno in cui Dio viene a proclamare che è legittimo attendere
l'impossibile.
L’orizzonte della speranza
La vita, voi me lo insegnate, sembra fatta apposta per rimpicciolire le nostre
speranze: ogni giorno le va riducendo, le accomoda secondo le cose che capitano.
Succede a tutti noi di ridurre a poco
a poco l'orizzonte della speranza.
Era successo anche a Maria di Magdala, anche lei aveva finito per rinunciare
alla speranza troppo grande. Ora le sarebbe bastato venire ogni giorno a
visitare la tomba del suo Maestro e amico
e portare aromi, portare
profumi.
Cosi come succederà ai due discepoli di Emmaus. «Speravamo»
dicono. Ora abbiamo messo la speranza nel cassetto o meglio nella tomba.
Vedete come la vita riduce gli orizzonti della speranza.
Maria di Magdala, sulla soglia della tomba vuota, contempla quello che i
suoi occhi non sognavano più di contemplare, ascolta, intenerita dall'emozione,
una voce che non avrebbe mai più pensato di udire.
Da quella tomba era uscito il suo Signore. Ma da quella tomba era uscita viva la
sua speranza morta.
Vedere quello che non sognavamo più di vedere
Forse abbiamo anche noi qualche speranza da risuscitare. Anche i nostri occhi
-se crediamo- potranno vedere quello che non sognavamo più di vedere. Anche noi
potremo ascoltare voci che non pensavamo più di ascoltare. Queste mani, questo
cuore, potranno inventare cose che
umanamente ci sarebbe parso
impossibile inventare.
Dove sono, oggi, i testimoni?
Per questo mi viene spontaneo chiedermi dove sono oggi i testimoni della
risurrezione. E mi sembra di sorprenderli nel numero di coloro che, uomini e
donne, quotidianamente sanno ricucire le speranze.
C'è un immenso bisogno oggi. Stiamo infatti diventando fragili, fragili e
vulnerabili. Sta dilagando la
paura, vanno serpeggiando discorsi senza speranza. Qualcuno dice che tutto è
perduto, che tutto è finito. E si crea paralisi, paralisi di fantasia, di
immaginazione, di creatività.
Ricucire la speranza
E allora tu che credi nella risurrezione, sta
-a tutti i livelli- accanto agli uomini e alle donne di questo tempo a ricucire,
pazientemente, insonnemente, questa speranza che oggi si è fatta
fragile, debole, indifesa, a rischio di essere sommersa dalla paura.
Che Cristo è risorto non lo possiamo dire semplicemente cantandolo nelle nostre
chiese, ma seminando la speranza, ricucendo le speranze nel cuore degli uomini e
delle donne di oggi, quella speranza che a volte sembra sventolare triste come
un drappo strappato nel cuore di
questa umanità.
Il Signore Risorto ce ne dia il coraggio
e la forza.
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ORATIO
Domando
umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio.
Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i
propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La
preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più
volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Qual è la logica del tuo regno?
Perché devo farlo io?
Non spetta a me.
Sono arrivato fino qui,
dopo anni di studio,
di lavoro,
di sacrifici.
Ho una posizione,
un titolo e un nome.
Sono qualcuno,
e merito rispetto.
Perché dovrei ripartire da zero?
Perché dovrei abbassarmi
fino al più basso dei gradini?
Come fai, Gesù,
a non capire questo?
Perché non mi guardi in faccia
mentre ti parlo?
Perché fai finta di non ascoltarmi?
Perché lavi i miei piedi
e li asciughi
come se tu fossil’ultimo dei servi?
Nell’acqua del catino
ti vedo capovolto:
un dio alla rovescia,
un uomo al contrario.
Fammi capire, Gesù:
qual è la logica del tuo Regno?
(P.R.)
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È
Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in
silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno
a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si
compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che
si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da
Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(spunti liberamente tratti da una riflessione di don Angelo Casati, della Chiesa
di Milano)