Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
Dio misericordioso, concedimi di ascoltare la Tua voce, di desiderare con ardore quello che tu approvi, di cercarlo con prudenza, di riconoscerlo con verità, di compierlo con perfezione, a lode e gloria del tuo nome.
Metti ordine nella mia vita e concedimi di conoscere quello che vuoi che io faccia. |
Concedimi di compierlo nel modo giusto. Concedimi, Signore mio Dio, un’intelligenza che ti conosca,
una volontà che ti cerchi,
(San Tommaso d'Aquino)
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Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
Facciamoci “provocare” da alcune considerazioni di don Paolo Scquizzato della comunità dei sacerdoti
del Cottolengo, che analizza alcuni brani evangelici noti ma li rilegge sotto una luce un po’ diversa da
quella alla quale siamo in genere abituati.
Buona meditazione e buona preghiera.
LECTIO Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano che mi viene proposto. (Lc 5,17-26)
17 Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 18 Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. 19 Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. 20 Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». 21 Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto? ». 22 Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? 23 Che cosa è più facile: dire "Ti sono perdonati i tuoi peccati", oppure dire "Àlzati e cammina"? 24 0ra, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te - disse al paralitico – «àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». 25 Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. 26 Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
MEDITATIO Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line: il grande silenzio ! Il protagonista è lo Spirito Santo.
Il modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore".
I PRESENTI
Nel teatro di questo brano spicca il contorno dei farisei e maestri della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea, da Gerusalemme: praticamente da
ogni dove. Tenendo conto di come ci si spostava all'epoca (principalmente a piedi) e della distanza tra i luoghi citati, ci rendiamo conto della grande attrattiva esercitata
su di essi dalla fama dei gesti e delle parole di Gesù. Ma il loro punto di vista appare limitato, in questo e in altri episodi, dall'intenzione di mettere Gesù alle strette e
coglierlo in fallo.
COSA DICONO LE OPERE DI GESU’
Con la sua opera Gesù sta dicendo che non ci sono barriere tra gli uomini per accogliere l'amore gratuito del Padre, perché il suo regno è offerto a tutti. L’unica
condizione per essere raggiunti dall'amore di Dio è di accoglierlo.
La fede è questo: accoglienza, apertura all'amore di Dio che vuole raggiungerci e recuperarci. San Paolo ne farà il suo cavallo di battaglia.
COSA PARALIZZA
Anche nella condizione del paralitico, protagonista di questo episodio evangelico, individuiamo un secondo livello di lettura: il peccato ci paralizza. Il male che ci
portiamo dentro ci fa stare a terra, ci toglie la dignità. È il serpente, il maligno a strisciare, non l'uomo.
Il paralitico simboleggia perciò un uomo morto, condannato alla terra, mentre Dio vuole un uomo in pienezza, in piedi, nella sua piena dignità.
PERDONO - CANCELLAZIONE
Gesù dice al paralitico: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Possiamo anche tradurre: «Ti sono cancellati i tuoi peccati». Secondo la legge giudaica i peccati
possono essere perdonati soltanto da Dio e gli uomini per ottenere il suo perdono devono compiere un lungo percorso di sacrifici, ma questo non è il Vangelo...
Il Vangelo scardina questa idea del dover fare qualcosa per farsi perdonare.
COSA CHIEDE GESU’
Gesù non chiede al paralitico se sia pentito delle sue colpe, non gli rimprovera i suoi peccati, non gli chiede un atto di contrizione e un percorso d'espiazione. Ciò
che gli interessa non è il passato dell'uomo, ma la sua situazione presente, il suo inaccettabile strisciare a terra a causa del male.
Per Dio non esiste il passato: di fronte a lui noi siamo un eterno presente, è come se fossimo nati in questo istante. Egli ci guarisce perché la sua gloria è che siamo
vivi, in pienezza: per questo cancella il male che ci portiamo dentro e che ci paralizza.
PERCHE’ VIVERE NEL PASSATO?
Quando viviamo del nostro passato, ci facciamo del male. E manchiamo di fede, perché non crediamo che Dio ci abbia riconciliato. Questa è la bestemmia contro lo
Spirito Santo di cui Gesù parla in Mt 12,31, l'unica che non potrà essere perdonata.
Se abbiamo questa tentazione, leggiamo ciò che scrive san Paolo in un bellissimo passaggio della lettera agli Efesini: prima dice che siamo ribelli, siamo stati
disgraziati seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; poi continua: «Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che
eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per
mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per grazia infatti siete salvati mediante la
fede, e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio, né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere
buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo» (Ef 2,1-10).
Non sono le opere a salvarci, ma la fede. La cancellazione dei peccati non dipende dall'uomo, al quale viene chiesta soltanto la disponibilità a lasciarsi guarire.
LA REAZIONE
Ma la reazione dei maestri della legge è ben diversa. A loro non interessa che una persona sia stata salvata: vedono solo un uomo, Gesù, che ha violato la legge
(perché solo Dio può togliere i peccati) e che quindi è un bestemmiatore meritevole di morte.
E Gesù, nell'impossibilità di dimostrare se i peccati siano stati effettivamente cancellati, quale testimonianza che ciò è avvenuto fa tornare a camminare il paralitico:
questo lo possono constatare tutti. Ed è una novità: in tutta la storia d'Israele non si era mai assistito alla guarigione di un paralitico.
L’EX PARALITICO
Il paralitico risanato va «a casa sua, glorificando Dio» (v. 25). In questo andare a casa noi cogliamo non solo l'immagine fisica della sua abitazione: vuol dire che lui,
prima ferito nelle relazioni con tutti, finalmente è guarito in esse. Andare a casa significa infatti tornare al cuore delle relazioni (anzitutto verso se stessi), riuscire
finalmente a vivere in maniera sana gli affetti, gli amori.
Egli ha compreso che in Gesù si manifesta la gloria di Dio, cioè il bene per l'uomo. Come dice il Salmo 103 (v. 3): «Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue
infermità».
Gesù lo ha fatto, manifestando così il vero volto di Dio.
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ORATIO Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Se dovessi scegliere
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e lavare i piedi del vagabondo,
dell'ateo, del drogato,
del carcerato, dell'omicida,
di chi non mi saluta più,
di quel compagno per cui non prego mai,
in silenzio
finché tutti abbiano capito nel mio
il tuo amore.
(Madeleine Delbrel) |
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ubi caritas et amor
Deus ibi est |
CONTEMPLATIO Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.
È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO Mi impegno a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(spunti da una riflessione di don Paolo Scquizzato)