Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi.
Tu, Signore, ci vieni sempre incontro.
Accoglierti nella pace delle notti
o nel silenzio dei giorni,
nella bellezza della creazione
come nei momenti delle grandi lotte interiori, |
accoglierti vuol dire sapere
che rimarrai con noi in ogni situazione,
sempre.
(Roger Schutz) |
Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.
DIO FA IL PASSO DELLA DANZA
“noi abbiamo suonato il flauto e voi non avete danzato”
Proseguiamo la riflessione/preghiera che parte da alcuni Salmi, aiutati da
spunti di padre Moretti, dehoniano.
I Salmi sono una musica con cui Dio ci invita a danzare con lui la nostra vita.
I Salmi
hanno il potere di svegliare ciò che dorme dentro di noi e di trascinarci
in una festa capace di illuminare tutti i momenti della vita. I Salmi sono
la "sinfonia" di Dio.
Buona meditazione e buona preghiera.
LECTIO Apro
la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
(Salmo
39)
per non peccare con la mia lingua;
metterò il morso alla mia bocca
finché ho davanti il malvagio».
3Ammutolito,
in silenzio,
tacevo, ma a nulla serviva,
e più acuta si faceva la mia sofferenza.
4Mi
ardeva il cuore nel petto;
al ripensarci è divampato il fuoco.
Allora ho lasciato parlare la mia lingua:
5«Fammi
conoscere, Signore, la mia fine,
quale sia la misura dei miei giorni,
e saprò quanto fragile io sono».
6Ecco,
di pochi palmi hai fatto i miei giorni,
è un nulla per te la durata della mia vita.
Sì, è solo un
soffio ogni uomo che vive.
7Sì,
è come un’ombra l’uomo che passa.
Sì, come un
soffio si affanna,
accumula e non sa chi raccolga.
8Ora,
che potrei attendere, Signore?
È in te la mia speranza.
9Liberami
da tutte le mie iniquità,
non fare di me lo scherno dello stolto.
10Ammutolito,
non apro bocca,
perché sei tu che agisci.
11Allontana
da me i tuoi colpi:
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
12Castigando
le sue colpe
tu
correggi l’uomo,
corrodi come un tarlo i suoi tesori.
Sì, ogni uomo non è che
un soffio.
13Ascolta
la mia preghiera, Signore,
porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime,
perché presso di te io sono forestiero,
ospite come tutti i miei padri.
14Distogli
da me il tuo sguardo:
che io possa respirare,
prima che me ne vada
e di me non resti più nulla.
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio ! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso
"cuore".
Il silenzio
Poche cose
hanno
tanto
mutato
la
vita dell'uomo quanto la perdita del silenzio:
è stato l'avvenimento che ha inciso di più nel pensiero e nella vita
degli
uomini.
Il silenzio non esiste più come un bene primario, come il cibo e l'acqua, come
l'aria. Perdendo
il
silenzio, l'uomo ha modificato
la sua struttura. Anche la preghiera ne ha
sofferto. Noi siamo "malati" di rumore; come i tossicodipendenti, gli
alcoolisti, i fumatori
accaniti...
perché
noi siamo dipendenti dal rumore. Quando
incappiamo in un momento senza rumore andiamo in crisi di astinenza.
Paura e nostalgia del silenzio
Il silenzio si colloca
al
di fuori della logica dell'utile; il silenzio è
improdutivo, apparentemente non paga. E questo in una civiltà che misura
tutto sulla "produzione" e sull"'utile" è
grave. Il silenzio è
considerato
alla stregua dei tempi morti del lavoro. Esso,
l'inutile ,
si mette accanto a tutto ciò che è troppo
utile, che pretende di essere indispensabile, per
moderarne
la corsa, per limitarne le pretese. È il
silenzio che ridimensiona lo strapotere dell'efficienza e
dell'utile,
per riportare in primo piano le realtà solitamente
ritenute non produttive (sentimenti, emozioni, valori...) che rappresentano
invece la parte più "umana" dell'uomo. Il
silenzio
conferisce alle cose un po' della sua "sacra"
inutilità.
Nel
Deuteronomio
(27,9) si può leggere questo amminimento:
«Mosè
e i sacerdoti leviti dissero a tutto Israele: «Fa’ silenzio e ascolta, Israele!
».
Solo il
coraggio
del
silenzio
può
far ripartire
il dialogo più importante, quello con Dio e
con
noi stessi.
La
quiete
dopo
la
tempesta
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ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
La preghiera è un anelito, un sussulto del cuore,
è un soffio che non sai di dove viene
e non sai dove va.
La preghiera è un incontro, a volte uno scontro, spesso un’attesa.
E’ il pianto di Pietro al canto del gallo,
è lo stabat di Maria ai piedi della croce.
La preghiera è un attimo di eterno,
è una scelta d’amore,
è un bacio che accarezza un viso.
La preghiera è un ricordo e un progetto,
è un grido ed è silenzio.
Sono le lacrime di chi piange per chi non piange,
sono le suppliche della terra, le lodi della Chiesa.
La preghiera è il nostro respiro, la nostra vita,
il nostro tutto.
Non c’è uomo che non prega,
c’è solo un uomo che non sa di pregare.
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È
Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in
silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo,
ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno
a vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si
compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che
si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da
Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(spunti liberamente tratti da alcune riflessioni di padre Giuseppe Moretti,
dehoniano)